Capitolo 28

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Quando fummo arrivati al ristorante feci andare avanti Sean perché dovetti rispondere al cellulare, era Luke.

"Ehi bellissima."

"Ehi Luke."

"Con non troppo entusiasmo!"

Feci una risatina leggera iniziando a passeggiare davanti l'entrata del locale, tanto per fare qualcosa.

"Sono ad una cena con Val e il suo nuovo ragazzo."

"Fai il terzo in comodo?"

"lo preferirei, non sai quanto. Ci sono anche il ragazzo che mi piace ma che è fidanzato e Sean a cui piaccio e che penso che mi piaccia ancora. E adesso dovrò passare la serata facendo ingelosire uno senza cercare di illudere l'altro."

"Wow.. questa si che è una situazione del cazzo. Ripetimi come ci sei finita, penso di essermelo perso."

"Si, beh, anch'io. Giuro, non so come uscirne questa volta."

"La prima cosa da fare è essere sincera con te stessa. Hai ammesso che ti piacciono entrambi, ed è già un passo avanti. Sean è il tuo ex e Aiden ha la ragazza, pensi davvero che scegliendone uno non te ne pentirai?"

"Penso che dovrei mantenere le promesse che faccio a me stessa, di tanto in tanto. Giusto per cambiare, Cristo."

"Meglio se entri."

"Mhh." Mi lamentai "Consigli su come sopravvivere?"

"Cerca di spostare la conversazione dall'argomento amoroso; che so, parlate di sport, meteo, di qualche scandalo delle Kardashian."

"Kardashian a parte, come va con Cassy?"

"Per saperlo dovrai sopravvivere, no?" Rise e chiuse la chiamata. Mi voltai e feci un respiro profondo guardando la porta di vetro del ristorante.

Non può andare tanto male, no? Ai ragazzi piace parlare di sport, parleremo di sport. E poi ho Valery e Finn, non sarò sola con quei due.

Presi coraggio ed entrai, il cameriere mi portò al tavolo e subito il panico mi travolse. Perché Sean e Aiden erano soli al tavolo che si stavano lanciando occhiate di fuoco? Dove diamine erano finiti quei due?!

Nemmeno il tempo di dirlo, o di pensarlo in questo caso, mi arrivò un messaggio da parte di Finn.

Valery sta male, divertitevi tu ed Aiden ;). Oh no, no, no! Digitai subito il numero di Valery e corsi fuori dal locale.

"C'è ne hai messo di tempo per accorgertene!"

"So che non stai male! Porta il tuo culo qui, immediatamente."

"Tu ed Aiden avete molto di cui parlare, Malia! Ti sei lanciata fuori dalla sua macchina rischiando di farci fare un'incidente!"

"Il problema è che non siamo solo io e Aiden! C'è anche Sean, quindi, potresti venire a togliermi da questa situazione?!"

"Sean? Che diavolo ci fa Sean lì?!"

"Non mi crederesti, quindi, vieni o no?"

"Siamo già lontani, ci vorrà un po'. Chiuditi in bagno e resisti."

"No, non chiuderti in bagno. Quei due si metteranno a litigare, stai con loro." Disse Finn.

Annuì e chiusi il cellulare.

Beh, Malia, guarda il lato positivo. Peggio di così non può andare.

Arrivata al tavolo i due non stavano facendo altro che guardarsi in cagnesco e quando presi posto al tavolo, lontano da entrambi, la situazione non cambiò ma peggiorò perché si misero a guardare in cagnesco me.

"Cosa ci fa lui qui?" Chiese Aiden guardando Sean con uno sguardo di sufficienza.

"Non ci dovevano essere anche Val e il suo ragazzo?"

"Per te è Valery. Solo gli amici la chiamano Val, e tu di certo non rientri nella categoria."

"Vuoi vedere come ti faccio entrare nella categoria dei non-vivi?" Sean iniziava a riscaldarsi e Aiden non era da meno. Sbattei le mani sul tavolo attirando l'attenzione dei presenti che mi guardarono male.

"Cosa?!" Mi rivolsi a loro "O questo o la terza guerra mondiale. Preoccupatevi delle calorie non di quello che faccio io. Si parlo con lei nonna della Regina Elisabetta, attenta che rischia un arresto cardiaco." Poi mi rivolsi ai due osservandoli "Siamo finiti in questa situazione per colpa mia quindi lasciate che io ne paghi le conseguenze, da sola. Andatevene e cercate di non ammazzarvi durante il tragitto e per l'amor del cielo, qualcuno cambi questa musica del cazzo che mi fa salire l'istinto omicida, e non è proprio serata."

Mi alzai e uscii sotto lo sguardo dei presenti che mi guardavano sconcertati, soprattutto la vecchietta. Mi fermai sul ciglio della strada e aspettai il taxi, frenando l'impulso di non gettarmi sotto un camion facendomi stirare come se fossi una corda di violino. Quando il taxi arrivò mi scostai per far uscire la signora che lo occupava prima ed entrai velocemente ignorando i ragazzi che mi stavano chiamando per nome.

"Dove la porto?" Mi chiese il tassista partendo. Il mio cellulare iniziò a squillare così lo spensi e lo rimisi in tasca.

"Nel locale più vicino, grazie."

Pagai la corsa e scesi entrando nella discoteca dove mi aveva portato l'autista. Dovevo dire che era molto carina, fuori c'era una palma al neon e di lato alla porta il nome, anch'esso in neon, con scritto Purgatory. Mi misi in fila e aspettai il mio turno, pagai il biglietto ed entrai avviandomi subito al bar. Ordinai la specialità della casa che era un drink a base di frutti tropicali e vodka, tanta vodka. Era a dir poco delizioso così ne ordinai un secondo, al terzo ero già salita su un tavolo e stavo ballando con delle ragazze sbronze quanto me. Al quarto sentivo la vescica scoppiare e dovetti correre in bagno dopodiché blackout totale.

Infondo, poteva andare peggio.

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