Capitolo 36

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Io e le ragazze prendemmo posto nei sedili posteriori della macchina di Aiden e continuammo a prenderci in giro in modo scherzoso mentre i due ragazzi ci guardavano come se fosse la prima volta.

Mi viene da chiedermi come non si siano ancora abituati, o per lo meno, non se ne siano fatti una ragione.

"Dove stiamo andando?" Chiese Kim sporgendosi dai sedili posteriori, venendomi addosso visto che io ero nel mezzo.
"Aiden alza l'aria condizionata, qui dietro siamo strette come cozze." Si lamentò Valery.
"No, alza il tettuccio!" Dissi invece io.

"Ovunque tu ci stia portando, fai in fretta, o giuro che salto giù dalla macchina." Disse Finn osservando Aiden di sbieco.
"Melodrammatico." Ci ritrovammo a dire tutte e tre. Mi sporsi in avanti e premetti il pulsante per il tettuccio che si aprii permettendomi di prendere finalmente aria.
"Sai Aiden, io e Kim possiamo dire che abbiamo visto il culo della tua ragazza più da vicino di te." Disse Kim.
"E non sai che spettacolo ti perdi." Aggiunse Valery.

"Non stiamo insieme." Esclamammo sia io che Aiden, gli sorrisi dallo specchietto quando mi lanciò uno sguardo. Adoravo quella complicità. Mi dava una sensazione di benessere ed equilibrio che per tanto tempo avevo perso e credevo che non avrei ritrovato più. Eppure eccola là, quella sensazione sempre presente dal primo momento che l'ho incontrato.

Valery passò il cellulare a Finn per farlo connettere alle casse della macchina, quando glielo rese lei iniziò a mettere le nostre canzoni preferite. Una playlist che avevamo fatto durante il lungo viaggio Miami-Honolulu e tutte le tappe nel mezzo.
A un tratto partii Ruin my life, non ricordavo minimamente che fosse nella nostra playlist ma ricordavo perfettamente quel pomeriggio in macchina dove io e Aiden ci siamo messi a cantarla, e forse, inconsapevolmente, anche a dedicarcela.

Infatti, appena partiti i primi accordi, quando cercai il suo sguardo lui aveva già gli occhi puntati su di me e sorrideva. Non avevo raccontato alle ragazze quel momento, volevo che fosse un momento solo nostro, e così fu. Nessuno si accorse dei nostri sguardi ma a noi non serviva che qualcuno ci vedesse. Ci stavamo scambiando delle parole attraverso le note che uscivano dalle casse dell'auto e volavano nell'aria.

Dopo quasi mezz'ora, o poco più, di viaggio Aiden fermò la macchina facendoci scendere. Ci trovavamo davanti un bosco, nessuna traccia di macchine o di persone. Aiden e Finn aprirono il cofano e ne tirarono fuori una corda e un cesto da picnic gigante e una specie di borsa frigo.

"Volete ammazzarci e godervi lo spettacolo mentre i corvi si cibano dei nostri cadaveri?" chiesi osservandoli.
Aiden si caricò la grande e lunga corda sulla spalla e si avvicinò a me.

"Il giorno in cui ti ammazzerò, non lascerò testimoni e sarà una cosa originale. Il copro in mezzo al bosco è facile da trovare."

Sbattei le palpebre ripetutamente per poi guardare gli altri, dovevo verificare che quella a cui il sole stava facendo male non fossi io. Notai che nessuno però stava prestando attenzione a noi e quando spostai nuovamente il mio sguardo su Aiden vidi che mi sorrideva in modo sadico.

"Oh ma dai! State facendo sul serio?!"

"Come dici, tesoro?" Si girò Valery seguita dagli altri.

"Sempre che vi ficcate nelle nostre conversazioni ma quando mi minaccia di morte lì nessuno sente eh!"

"Quale minaccia di morte?" Fece il finto stranito Aiden. Feci un urletto di esasperazione e me ne andai avanti, ma dovetti tornare indietro quando realizzai che effettivamente l'unico che sapeva dove stavamo andando era lui.

"Dov'è che dobbiamo andare così posso fare l'uscita di scena?"

"Sempre dritto, ti fermo io quando siamo quasi vicini oppure se ti passa la scena madre."

"que el espíritu de la chupacabra venga a visitarte esta noche!"

"Da quando parli spagnolo? E chi sarebbe questa capra?"

"Non parlo spagnolo, è una delle frasi di una delle mie telenovele preferite. Il chupacabra è una storiella che si racconta ai bambini in Puerto Rico per farli spaventare, parla di questo mostro che di notte uccideva il bestiame, dissanguandolo. La traduzione letterale è succhia-capre."

"Solo io ci trovo una bellissima allusione?"

"Solo tu hai la mente contorta, vogliamo andare?"

Aiden rise ma iniziò a fare strada. Lui e Finn aprivano la fila mentre noi ragazze eravamo dietro, troppo impegnate a goderci il paesaggio. Il sentiero si faceva strada in mezzo ad alti alberi, verdi e folti, più avanzavamo e più credevo che la strada non finisse più e che saremmo stati risucchiati dalla foresta. Arrivati davanti un grande masso vidimo una grande e alta roccia davanti un muro di edera con una freccia che indicava a destra ma Aiden si fermò mentre tutti eravamo già in procinto di svoltare. Lui sorrise e spostò il muro di edera facendo si che dei raggi di sole ci colpissero in faccia.

Avanzammo cautamente al contrario di Aiden che continuava a passo spedito. Dopo aver superato qualche cespuglio si iniziava a sentire il rumore dell'acqua, mi guardai intorno e infatti notai che accanto a noi c'era un grande ruscello. Ero concentrata sul ruscello quando andai a sbattere contro qualcosa, o meglio, andai a sbattere contro gli altri che si erano fermati.

"Ma che vi prende? Ah-"

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