Capitolo 27

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"Non ho capito bene perché dobbiamo esserci anche io e quello. Perché non ne approfittate per uscire solo voi due?"

"Primo, Perché all'inizio doveva essere un uscita di gruppo. Secondo, perché è il momento che voi due risolviate visto che dovremo andare allo stesso college e siamo un gruppo e per quanto sia divertente vedervi litigare dopo un po' stanca e terzo, perché ho paura di stare da sola con lui."

"E' divertente come tu abbia tenuto il motivo principale per ultimo."

"Dai, Mal, fai questo sforzo per me. Non ti dico di andarci d'accordo, capisco che è troppo presto visto che entrambi siete delle teste di cazzo ma almeno non litigarci, ok?"

"Se mi dice anche solo una parola di troppo."

"Potrai infilzargli la mano con la forchetta, promesso. Ci stai?" Mi fece la faccia da cucciolo e io annuì alzando gli occhi al cielo.

"Un'ultima cosa, devi vestirti carina. Andiamo in città!"

"Scordatelo."

"Fa parte del patto!"

"E da quando?! E poi sembrerà un appuntamento se mi vesto bene!"

"Mica devi vestirti bene per lui! Non puoi farlo per te stessa? Dici sempre che le ragazze non dovrebbero vestirsi bene solo per far colpo su un ragazzo, dimostralo."

"Sei una sporca manipolatrice."

"So i tuoi punti deboli." Mi fece l'occhiolino scomparendo in bagno. Dopo cinque minuti, visto che ero rimasta nella stessa posizione di prima, la sentii gridare di muovere il culo e così feci.

Prima di andare a farmi la doccia scelsi i vestiti che avrei indossato e poi presi l'intimo entrando in bagno proprio mentre Val usciva.

"Adoro questo outfit!" Disse mentre io mi stavo insaponando i capelli facendomi sorridere. Avevo scelto un top nero senza bratelle, assomigliava ad un corpetto, l'avevo comprato insieme ad Ange quando gli era presa la fissa dei vestiti vintage. L'avevo abbinato con dei jeans a vita alta stretti in vita che cadevano larghi. Decisi di legare due ciocche di capelli dietro la testa lasciando il resto sciolti senza lisciarli. Valery, invece, aveva indossato un vestitino in seta rosa antico con un paio di tacchi e una borsetta abbinati.

"Pronta?" Chiesi mentre presi la boccetta di profumo spruzzandomene un po' mentre lei era in bagno a truccarsi.

"Sicura di non voler truccarti?" Mi chiese.

"Mmh." Dissi io afferrando il cellulare aspettandola alla porta, lei mi raggiunse subito e uscimmo di casa. Mentre camminavamo le presi la borsetta mettendoci il mio portafoglio.

"Ti fa schifo una tua?" Mi chiese.

"La mia religione va contro le borse." Sorrisi facendole alzare gli occhi al cielo. Fuori il nostro albergo c'erano loro appoggiati alla macchina di Aiden che appena ci vide salii senza dire nulla mentre Finn e Val prendevano posto dietro e io dovetti sedermi avanti.

"Iniziamo alla grande." Borbottai sbattendo la portiera. Sentii Aiden sbuffare e mi girai nella sua direzione.

"Cosa?"

"Non sbattere la mia portiera." Disse non degnandomi di uno sguardo. Mi voltai verso Val e lei mi intimò a fare respiri profondi. Così feci girandomi nuovamente mettendo i piedi sul cruscotto prendendo il cellulare. Aiden mi guardò per poi allungare la mano togliendo le gambe dal cruscotto. Guardai Valery dallo specchietto retrovisore e sia lei che Finn passavano lo sguardo da me a Aiden impauriti.

"Toccami di nuovo e i piedi te li metto in faccia."

"Non ho tutta questa voglia di toccarti, tranquilla."

Feci scoccare la lingua sul palato ma non feci nulla. Mi rivolsi a Valery con uno sguardo calmo e tono neutrale.

"Come hai detto che si chiama il ristorante in cui stiamo andando?"

"Lux." Disse lei, annuì digitando velocemente sul cellulare il nome e poi le rivolsi lo schermo.

"E' questo?" Chiesi e lei annuì. Mi sistemai nuovamente e aprii la portiera facendo bloccare subito Aiden così scesi dalla macchina tranquillamente levandomi dalla strada.

"Ma ti sei bevuta il cervello?!" Urlò Aiden.

"Mai avuto, tesoro! Ci vediamo lì, buon viaggio." Lo vidi allungarsi per poi chiudere lo sportello della macchina e partire sgommando. Mi avviai verso la fermata del taxi ma poi, come un'illuminazione venuta dal cielo, o dagli inferi dipende dai punti di vista, vidi Sean che parcheggiava la sua moto e scendeva.

Vai così Karma, adesso ragioniamo.

"Mal?" Posò il casco e mi venne in contro.

"Ehi!" Dissi cantilenando "Piani per stasera?"

"Stavo per prendere una pizza. Tu?"

"Perfetto! Vieni a cena con me?"

"Se non ti conoscessi penserei che tu voglia riprovarci."

"Fortuna che mi conosci. E poi tutto questa idea è partita da te! Non puoi tirarti indietro adesso. Paura di innamorarti di nuovo di me, Hogan?"

"Guido io." Disse andando verso la moto e prendendo il casco.

"Mm, nemmeno questo puoi fare." Indossai il suo casco e presi l'altro da sotto il sellino porgendoglielo. Salii e aspettai che lui facesse lo stesso. Mise le mani sulle mie spalle facendomi alzare gli occhi al cielo. Gliele presi e le misi sopra i miei fianchi.

"Come se fosse la prima volta, non essere timido." Mi voltai facendogli l'occhiolino facendolo sorridere.

"Però, Honolulu ti dona."

"Oh no, non è solo quello. Dopo un mese dalla tua partenza sono rinata quindi è merito tuo. Se non te ne fossi andato lasciandomi sola senza dare tue notizie a nessuno facendoci credere che ti sia successo qualcosa, probabilmente adesso non sarei così."

Sospirò. "Dimenticavo quanto a lungo sai portare rancore."

"Non porto rancore, o almeno, non avevo intenzione di dirlo. Non sono riuscita a fermarmi."

"Sei sempre stata così, tu e la tua bocca avete qualche conflitto di interessi. Se pensi una cosa la dici."

"Invece a te per farti parlare bisognava rischiare la morte."

Lui rise annuendo. "Non è una delle mie qualità migliori. Mi dispiace, ancora. Non dovevo andare via."

"Ti stai facendo perdonare. Almeno adesso so quello che pensi senza tirare ad indovinare." Dissi mettendo in moto e partendo.

"Penso che ti amo ancora."

Non riuscii a capire se fosse stato lui a dirlo oppure ero stata io. In ogni caso, sarebbe stato meglio ignorarlo.

Spazio autrice
Decisamente è questo il mio preferito. Nella Top 5 è al primo posto.

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