Capitolo 9

3.1K 110 73
                                    

La coordinazione mia e di Valery in quel momento ci fece paura, entrambe ci girammo di spalle piazzandoci dietro ai ragazzi e li intimammo di nasconderci dietro ad un chiosco. Il cuore mi batteva a mille e le gambe mi tremavano talmente tanto che una volta che fui ben nascosta dovetti sedermi e fare dei respiri profondi.

"Non l'ho superata." Dissi tra un affanno e l'altro "Non l'ho superata, affatto."

"Quello, è Sean?" Chiese Kim sporgendosi per osservare il mio ex fidanzato che parlava allegramente con alcune ragazze.

"Non mi piace." Disse Finn.

"Per niente." Si unii Aiden. Entrambi osservavano il mio ex con uno sguardo duro e minaccioso. Sembravano due mastini che avevano visto qualcuno invadere il proprio territorio. Se fosse stato in un altro momento avrei anche riso.

"Ma con tutti i mari e le isole del mondo, proprio qua doveva venire il coglione?!" Sbottò Valery.

"Ci ha viste?" Le chiesi.

"No, non credo, ragazzi?"

"E' un tantino impegnato." Disse Kim, provò ad impedirmi di sporgermi ma era troppo tardi, lo vidi mentre era di spalle che baciava un'altra. Risi amaramente alzandomi uscendo dal mio nascondiglio, Val urlò il mio nome cercando di fermarmi ma fece girare Sean che sbiancò appena mi vide. Mi avvicinai subito a lui e la ragazza, probabilmente intuendo la situazione, lo lasciò da solo. Quando gli fui davanti, non vidi quel ragazzo dagli occhi spenti della spiaggia di Malibu, ne quel ragazzo di cui mi sono innamorata, ma rividi il ragazzo spaccone a cui avevo rovesciato addosso il mio pranzo. Il mio cervello smise di funzionare, così come il mio autocontrollo, e come ogni volta che qualcuno mi feriva, ferì a mia volta. Non avevo bisogno di voltarmi per sapere che c'erano i miei amici alle mie spalle, e questo mi fece stare meglio. Lui era solo, io no.

"Mi fai schifo. Non perché mi hai lasciato, non perché stavi baciando un'altra dopo nemmeno un mese e chissà quante altre ne hai baciate nei tre in cui sei stato via; mi fai schifo perché hai usato tuo padre, la sua scomparsa, come una scusa per giustificare la tua vigliaccheria. Hai detto che avevi bisogno di trovarlo, beh, ti auguro veramente di cuore di riuscirci ma ci tengo a darti un consiglio per stringere i tempi." Feci una pausa per gustarmi la sua espressione e poi lanciai la bomba.

"Non è nelle mutande di altre ragazze che lo troverai."

La sua faccia era insostenibile, dovetti fare appello a tutte le mie forze per non scoppiare a ridere: era un misto tra l'incredulo, il ferito e l'arrabbiato. Mi voltai e mi gustai le facce dei miei amici, notai che Aiden era quello più vicino a me.

"Malia." Mi chiamò Sean allungando il braccio ma fu fermato da Aiden. Ho sempre e solo visto il suo lato scherzoso e gentile, ma quando mi voltai e osservai il modo in cui guardava Sean, rimasi a bocca aperta. Anche se Sean era più piazzato, Aiden era molto più alto, e lo guardava con disgusto. E sapevo che per la vanità di Sean fu un duro colpo, ma nulla di minimamente comparabile a quando il presi per mano Aiden e ce ne andammo, lasciandolo li da solo ad osservarci.

"Sei stata M I T I C A!" Gioì Val "Era esattamente di questo che stavo parando!"

"Come ti senti?" Chiese Kim.

"Libera. Penso che era questo che mi serviva. Mi sono fatta mille paranoie quando mi ha lasciato, credendo che la colpa fosse mia, che avessi fatto qualcosa di sbagliato visto che non mi ha mai detto di suo padre, mentre adesso ho visto con i miei occhi che lui ha usato suo padre come un escamotage, non mi viene nemmeno da chiedermi, come facevo prima, se lui mi abbia veramente amato come ho fatto io, e non me ne pento!" Abbracciai Val e Kim sorridendo, nel frattempo arrivammo nella nostra stanza. Osservai Aiden che mi guardava silenzioso con un sorrisetto sul volto.

"Scusate." Dissi agli altri, vidi Valery guardarci in modo strano e poi fece entrare tutti nella stanza. "Ehi." Mi misi davanti a lui. Aiden prese una mia ciocca di capelli e la sistemò dietro l'orecchio.

"Sei stata fantastica."

"Mi spiace che tu abbia visto quella parte di me... quella, crudele." Dissi osservando tutto tranne che lui. Avevo paura che avesse cambiato opinione su di me? No.

E allora perché non te ne stai fregando?

Non eri andata in vacanza?

Me ne andrò quando sarai sincera con te stessa, e fidati mi sono stancata anche io, datti una mossa.

Ok forse un po' mi importa, ma per il semplice fatto che nemmeno a me piace quella parte di me. Non la so comandare e questo mi spaventa.

"E cosa c'è di male? Eri ferita, amareggiata, e chissà da quanto ti tenevi quelle cose dentro. Invece ora sei qui, davanti a me, più radiosa che mai."

"Quindi non hai cambiato opinione su di me?"

"Beh, quando l'ho visto ho pensato che sicuramente avrai preso qualche botta in testa, quello a parte, niente è cambiato."

"Grazie per essermi stato accanto."

"Non ne avevi bisogno."

"Infatti, era per essere educati, non hai fatto nulla. Anzi, semmai tu dovresti ringraziare me."

"Ah si, e per cosa?"

"Averti impedito di farti rovinare quel tuo bel faccino."

"Quindi ammetti che ho un bel faccino." Disse avvicinandosi a me. Io gli feci l'occhiolino e rientrai in stanza, trovandomi tre paia di occhi che mi guardavano curiosi e confusi.

Spazio autrice:
Sean o Aiden?

Ephemeral Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora