Pierre Gasly

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Se c'era una cosa che T/N odiava erano gli aerei.

Fin da piccola aveva viaggiato su quei bestioni che sfidavano la gravità, ma aveva paura di ciò che sarebbe successo se uno di quelli fosse caduto con lei e la sua famiglia a bordo. Di certo non la aiutava il fatto che lei e suo padre si guardavano sempre un migliaio di episodi di indagini ad alta quota.

Quel viaggio però non lo passò come gli altri, spalmata sul sedile per la paura a stringere il poggia gomiti tanto da farsi venire male alle mani.

Dopo essersi laureata doveva tornare a Barcellona. Doveva tornare alle sue origini.

Aveva aspettato per un sacco di tempo e si era immaginata il momento in cui, come nella sua infanzia, si spostava dalla città all' hacienda della zia in Andalusia; e se per tornare di nuovo ad essere felice come non mai doveva salire su quell'ammasso di ferraglia, l'avrebbe fatto subito.

Quella fredda mattina aveva aiutato dei vecchietti a portare i bagagli e si era versata il cappuccino addosso come ricompensa; menomale che nello zaino aveva un cambio a portata di mano.Era già iniziata malissimo

Si sedette al suo posto accanto al finestrino e accese il suo macbook air per guardarsi un episodio di Stranger Things, una delle sue serie preferite.

Con le Beats a tutto volume non si accorse che accanto a lei si erano seduti due giovani ragazzi che lei conosceva fin troppo bene.

Pierre aveva deciso di passare una giornata a Monaco con Charles e di non seguire gli altri del team sul jet, ed aveva preso un biglietto per un Ryanair di partenza dall'aeroporto di Nizza.

Già si aspettava dei fan esaltati vicino a lui sull'aereo, certo, amava autografare i cappellini e fare foto con i fan, ma quel giorno voleva rimanere accanto al suo migliore amico e rilassarsi tra le nuvole.

I loro posti, in una fila a tre, erano quelli accanto ad una ragazza che stava trafficando con il suo zaino per cercare il caricabatterie del suo computer; trovato ciò che cercava attaccò la presa in quella del velivolo e si sedette di nuovo sul sedile allacciandosi la cintura.

L'aereo decollò e Charles diede una gomitata all'amico

- Cosa vuoi?-

-La tua vicina... com'è che si dice? Attacca il cappello. No, attacca bottone, ecco.-

-Cosa? Lascia stare va, tu e i detti italiani non andate proprio d'accordo. Povero Mattia.-

-Dai sono serio, mi sembra simpatica-

-Ma se non ci ha neanche guardato!-

-Anche io facevo così, ha paura degli aerei.-

Il francese della Toro Rosso si sistemò e sbuffò sorridendo al monegasco.

T/N mise nello zaino il computer e le cuffie nuove di zecca e si diresse verso il bagno.

Quando tornò trovò due ragazzi accanto a lei, prima addormentati. Erano Charles Leclerc e Pierre Gasly.

Il secondo la salutò sorridendo mentre l'altro scuoteva la testa mostrando le fossette.

-Ehi. Io sono Pierre...Tu? Ho notato che stavi guardando Stranger Things. Anche io l'ho vista!-

-T/n...T/n T/c-

Nel frattempo il ferrarista si era di nuovo addormentato.

Restarono per un sacco di tempo a conversare sulle sceneggiature della serie e sulle tecniche delle riprese. La ragazza non guardava molto le storie, le trame e ciò che ne segue, preferiva cogliere i dettagli su ciò che stava dietro a tutto. Alla creazione di ciò che vedeva.

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