Lando Norris

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Il primo semaforo si accese

Lei si rilassò sul sedile della monoposto numero 31 per quanto le fosse possibile dato che quella gara sarebbe stata decisiva per vincere il mondiale. Quella era la penultima gara della stagione 2020, la sua prima in Formula 1, e era la prima in classifica piloti.

Il secondo , con uno scatto, illuminò la prima fila.

Si guardò attorno. Verstappen ed Hamilton, separati da Bottas, erano pronti a portarle via la posizione non appena il telecronista avrebbe detto la sua solita frase. La frase che da sempre aveva dominato la sua vita. Lei non poteva perdere l'occasione, non poteva deludere Claire e sua sorella che, malata di fibrosi cistica, era obbligata a letto per via di un raffreddore e perciò non avrebbe potuto vedere T/n trionfare per l'ennesima volta.

Il terzo le fece salire il cuore in gola quando illuminò la sua visiera già abbassata.

Chiuse gli occhi per un secondo. Dietro alle palpebre chiuse i suoi ricordi le passavano davanti come una delle vecchie pellicole che amava vedere con la sua famiglia. Poteva sentire l'odore dell'asfalto caldo durante le sue sconfitte in F2, il sapore della cucina povera della nonna e la sensazione che provò quando suo padre le costruì il suo primo Kart. Niente per lei era stato facile. Aveva intrapreso quella carriera grazie ai sacrifici della sua famiglia che, a malapena, si poteva permettere le cure per la sua sorellina. Aveva deciso si salire su un Kart quando, durante uno dei tanti gran premi che lei osservava attentamente, N/t/s  aveva detto che le sarebbe piaciuto farlo, lei era coraggiosa ma allo stesso tempo si rendeva conto che il sogno di guidare quelle macchine velocissime sarebbe restato sempre lì nel suo cassettino, ma per sua sorella avrebbe fatto di tutto. Tutto ciò che lei non avrebbe potuto fare sarebbe stato fatto da T/n perchè lei voleva farle vivere una vita, almeno all'apparenza, normale.

Il quarto la fece sobbalzare.

Mosse le mani spasmodicamente sul volante. Il circuito del Bahrain era uno dei suoi preferiti. Le piaceva correre di notte e la parte di deserto che le luci accecanti della pista illuminavano lo rendeva ancora più affascinante.

Era arrivata la resa dei conti: il quinto ormai era rosso fuoco davanti a lei.

Incredibile era la sua capacità di riportare la concentrazione, come se piano piano il palloncino del sangue freddo salisse sempre più su ma lei, pochi secondi prima di partire, lo riportasse davanti a se, nelle sue mani. Era concentratissima mentre osservava già la prima curva che doveva affrontare. Tutta la Williams Racing era fiera e riconoscente verso T/n, colei che al suo debutto in F1 aveva vinto, che aveva riportato il team alla luce della classifica; che lo aveva riportato all'inizio della griglia, che lo aveva ripescato dalle retrovie e portato allo splendore che lo aveva caratterizzato all'alba dei tempi.

"Lights out and away we go"

Ecco, quello era il punto di non ritorno. 

La sua partenza era stata perfetta, era riuscita a tenere lontani Max e Lewis ed aveva un certo distacco da Lewis. Il suo team radio sapeva che lei amava correre senza nessuno che le desse ordini, e perciò intervenivano solo in caso si bandiere particolari, avvenimenti di cui doveva venire a conoscenza o in caso di sue domande.

Il primo complesso di tre curve era stato liscio come l'olio per l'inglese che aveva guadagnato vantaggio su di lei sorpassando Bottas.

"A quanto è Hamilton?"

" 0.8 ripeto 0.8, verrà a prenderti"

"grazie, ma no."

Come predetto dal suo ingegnere, Hamilton cercò più volte di sorpassarla senza però ottenere risultati, fino a quando urtò la sua gomma posteriore sinistra con l'alettone anteriore della sua Freccia d' Argento.

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