Marcus Armstrong Pt.2

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Mick, Gianluca, Callum e Marcus uscirono dall'hotel, consapevoli che quello sarebbe stato l'ultimo giorno di vacanza per loro.
Quest'ultimo era il più pensieroso per via del forte legame che aveva stretto con la bella T/n e per via della sua imbarazzante sbandata per lei.
Ormai si era abituato alle serate passate a bere granite e a passeggiare sul lungomare, alle sue camicie di lino e alle sue battute squallide.

Tirò la mano fuori dalla tasca e vide la stella che si erano tatuati il giorno prima sull'interno del dito medio.
Ognuno aveva una delle cinque punte colorata che rimandava al loro gruppo.
Vedeva ancora il momento in cui quel pazzo di Callum aveva avuto l'idea, passando davanti ad un tatuatore nel centro del viale principale.

-Che dite se facciamo una pazzia?-

Marcus e la bagnina erano così vicini che le loro mani ad ogni passo si sfioravano.

-Ma non è che la granita all'anguria era alcolica?-

Come al solito Mick, da buon tedesco qual'era, era l'unico ragionevole e calmo della combriccola.
Tutti e cinque entrarono nello studio e Chiesero ad un ragazzo il tipo di disegno che volevano.

Uscirono poco dopo e guardarono alla luce dei lampioni il tatuaggio che si erano appena fatti d'impulso.
Almeno, pensavano nelle loro menti, così si sarebbero ricordati di quella bella ed insolita estate.
Una volta arrivati in spiaggia trovarono T/n già attiva, che stava correndo sul bagnasciuga con una borsa del primo soccorso su una spalla e, come rassicurati dalla sua presenza si sistemarono sospirando.

Passarono la giornata in spiaggia a passeggiare sulla sabbia e a giocare a beach volley tra un bagno e l'altro, fino a quando un cutter nuovo di zecca venne parcheggiato davanti al loro ombrellone.
Da lì scese la ragazza con la maglia bianca che svolazzava al vento insieme ai suoi capelli.
Quella sera non aveva gli occhiali da sole, probabilmente perché aveva capito che nessuno l'avrebbe mai odiata per il bellissimo difetto che aveva fatto peggiorare la cotta di Marcus.

-Che dite di fare un giro?-

Loro sbaraccarono per l'ultima volta gli asciugamani e i loro zaini e salirono sulla barca a vela simile a quelle che portavano in giro i turisti.
Il sole stava iniziando a tramontare e mentre, con una forza inaspettata, T/n stava tirando su l'ancora, dipingeva su di loro con colori bellissimi.

-Dove l'hai recuperata?-

Lei si mise al timone mentre Callum e Mick si sistemavano nella parte altra della prua e Marcus e Gianluca si sedevano accanto a lei.

- L'abbiamo comprata noi dell'associazione bagnini. Alcuni, come Matte e Furio ci portano le ragazze, noi invece ci andiamo insieme o ci portiamo qualcuno di speciale.-

Loro sorrisero inconsciamente mentre la bagnina, aggrappata ai fili d'acciaio, manovrava l'imbarcazione verso il mare aperto.
La radio era accesa e la musica del momento passava mentre le onde bagnavano le gambe del tedesco e dell'inglese, a penzoloni nel mare.

Una volta giunti in una baia dall'acqua cristallina e bassa, per essere in mare aperto, lei gettò l'ancora e spense il motore.
Scese nella stiva e prese il ciambellone che aveva fatto sua madre porgendolo ai ragazzi per poi sedersi a prua con loro.
Un altro cutter, che lei riconobbe come uno di quelli per i turisti, era fermo a poca distanza con i ragazzi dell' equipaggio che mostravano i loro muscoli alle ragazze sedute.

-Cosa ci fate qui a quest'ora?-

Era insolito vederli lì al tramonto.
Si facevano solo eccezioni per prenotazioni a pagamento in caso di proposte di matrimonio o lune di miele.

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