Carlos Sainz

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Ah quanto era rilassante per Carlos il rombo del motore appartenente all'ormai sua SF90 stradale. Mattia Binotto gli aveva appena consegnato le chiavi dopo aver girato un video per il canale youtube e lui già si stava divertendo per le strade deserte di Imola.

Invece, un rinomato avvocato del posto stava tornando a casa dopo una lunga giornata al lavoro con il volante della sua Lamborghini Urus stretto tra le mani. Bastò un attimo per ritrovarsi a bordo strada per compilare il cid, con la Ferrari con il muso accartocciato e la Lamborghini distrutta nello stesso posto. Entrambi non erano le persone che si arrabbiavano per un tamponamento, ma la giornata era stata pesante per il signor T/c, quindi il povero spagnolo si dovette sentire più in colpa di quello che era.

- Mi scusi, davvero! Mi perdoni, non era sicuramente mia intenzione quella di rovinarle la sua macchina! Posso ripagargliela, dovrei avere il modulo, com'è che si chiama, della roba amichevole... Se attende un secondo glielo prendo... Sono mortificato!-

-Amichevole un par de bale! Non è che perchè hai una diavolo di supercar devi andare addosso agli altri. È stata una lunga giornata e ci mancava altro che un cacchio di spagnolo per peggiorarmela-

-Sono in torto, ripaghero tutto, glielo giuro-

- Compiliamo sta roba che così me ne vado subito-

Il pilota continuava a scusarsi in inglese e in un italiano un po' stentato perchè era davvero dispiaciuto, ma soprattutto aveva paura di come avrebbe reagito il team principal alla notizia.

Compilato il documento entrambi risalirono sui mezzi e si avviarono verso le proprie case, stanchi e affranti. L'italiano digitò il numero del ferrarista, dopo aver chiamato la moglie, il figlio e la figlia, leggendolo sulla sua copia del cid.

-Pronto?-

-Signor Sainz, sono T/c-

-Oh, davvero mi di-

-No, non le ho telefonato per arrabbiarmi. Invece volevo scusarmi per la mia reazione, non si meritava assolutamente quel trattamento da parte mia; ma come avevo detto è stata una lunga giornata in tribunale ed ero fuori di testa.-

-Mi chiami Carlos, signore. È stato gentile da parte sua. Buona serata e mi scusi ancora-

-Mi scusi lei Carlos, Buona serata.-

Quel gesto aveva colpito molto il madrileno che era abituato a critiche su critiche, urla su urla e litigate a non finire. Era davvero una brava persona quell'uomo, educato e gentile, che aveva davvero migliorato la serata disastrosa del Sainz.

Arrivato a casa l'avvocato continuava a guardare il muso del nuovo SUV di sua proprietà mentre aspettava T/n, sua figlia perito assicurativo, per parlarle dell'accaduto, quando il fratello della ragazza si affacciò al balcone urlando e strabordante di ormoni.

- CARLOS SAINZ JR TI HA TAMPONATO?!-

Lei si mise a ridere, essendo a conoscenza della cotta adolescenziale di suo fratello per lo spagnolo della Ferrari, mentre fotografava i danni con la sua canon professionale regalata per la laurea.

Pochi giorni dopo T/n prese un appuntamento con Carlos per vedere i danni della SF90, in un parcheggio poco fuori Imola, dove i fan non avrebbero interferito.

Il pilota vide arrivare all'ora prestabilita la Cupra Formnetor della ragazza e le andò incontro vedendola scendere dalla macchina. Indossava un completo elegante con una camicetta bianca ed i capelli legati in una treccia morbida, aveva anche lei una u mask che la rendeva, se possibile, ancora più fine.

- T/n T/c-

-Carlos Sainz Jr...T/c?-

-Si, l'avvocato è mio padre, ma le giuro che rimarrò imparziale.-

-Certo, non intendevo quello, solo che... Non so, la macchina è là, venga.-

I due si diressero verso la supercar rossa mentre Carlos continuava a scusarsi in qualsiasi modo per ciò che aveva provocato. Lei sorrideva perchè non si trovavano molti ragazzi così al giorno d'oggi ed era contenta che lui fosse così ben educato e gentile, aveva sempre avuto un po' di paura a lavorare da sola in posti strani con uomini vari, perciò tirò quasi un sospiro di sollievo.

Dopo aver fatto varie fotografie ed aver parlato con il proprietario della Ferrari, si mise alla guida del suo veicolo immacolato verso la villa dove viveva con la sua famiglia; Carlos però le stava dietro nell'uscita del multipiano, quindi lei si fermò ed abbassò il finestrino.

-Signor Sainz, vuole rovinare la macchina di un perito assicurativo?-

-No, assolutamente, però vorrei invitare questa ragazza a mangiare un cornetto in un bar. che conosco...-

Lui le fece un occhiolino e si avviò verso il centro di Imola. T/n doveva fare la spesa e passare in ufficio ma assecondò l'impulso di seguire il pilota.

Si sedettero ad un tavolino del bar che faceva i migliori caffè romagnoli con due cornetti davanti.

-Non era lei quella che doveva restare imparziale?-

Lui scelse il sarcasmo per non far trasparire la sua felicità nel vedere la ragazza davanti a se, con lo stesso sorriso che aveva avuto per tutto il tragitto con la macchina della figlia dell'avvocato ingombrante negli specchietti retrovisori.

- Esatto Signor Sainz, lo farò, semplicemente davanti alla marmellata di frutti di bosco.-

E chi se lo sarebbe immaginato che quella marmellata sarebbe stata il ripieno della loro storia d'amore.





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