Charles Leclerc

2.2K 48 0
                                    

Tutti nel piccolo principato conoscevano T/N.
Che fosse per il volontariato in croce rossa?
Che fosse per il suo ruolo di traumatologa nella clinica più rinomata?
Che fosse per il suo cuore grande quanto tutta la Francia?
Certo, anche per quello, ma soprattutto per il suo maggiolino d'epoca.

Il suo intento era quello di portare un sorriso sui volti di tutti gli abitanti di Monaco, perché lei quel sorriso se lo era cercato da sola e sapeva perciò quanto fosse difficile. Sua madre perì in un incidente d'auto e suo padre, facendo esattamente il contrario di quei film che lei amava tanto vedere, si trasferì a Cuba dimenticandosi subito di lei.La sua famiglia dopo quegli avvenimenti erano diventati gli abitanti del condominio in cui era cresciuta. L'unica cosa che le restava della sua mamma era quella piccola macchina d'epoca, che lei aveva pazientemente smontato e rimontato pezzo per pezzo nel tempo libero, e che ai suoi occhi era la cosa più bella che avesse mai visto.

In mezzo ai ricconi snob, ai casinò e ai soldi lei era una semplice ragazza con una mezzo alquanto singolare per gli standard di quel paradiso in due kilometri quadrati.

Una cosa però ce l'aveva in comune con tutti: era una grandissima patita della formula 1.

Era cresciuta con il rombo dei motori nelle orecchie, con il nonno che imprecava per intere giornate quando lei per sbaglio staccava la presa di corrente del televisore, ed aveva imparato a farsi docce veloci come la luce per perdersi meno giri possibile. Si ritrovava sempre sulla poltrona nell'atrio del palazzo, accanto a tutti i suoi vicini e con in grembo il suo beagle, a guardare attentamente ogni monoposto che sfrecciava davanti ai suoi occhi.

Un giorno, sotto un acquazzone estivo, vide per la strada un ragazzo fradicio dalla testa ai piedi che chiedeva l'autostop. Lei accostò e abbassò il finestrino a manovella della macchina color panna.

-Su Charles sali prima che uno sprovveduto ti rapisca-

- T/n! Che bella auto! Non vorrei mai rovi-

-sali e non fare storie su-

Lui aprì la portiera e si accomodò sul sedile di tela.

Quella ragazza gli risvegliava ricordi brutti ma piacevoli allo stesso tempo, e non voleva  che lo vedesse con un groppo in gola che sicuramente non avrebbe scacciato tanto facilmente.

T/n era la traumatologa che aveva salvato tanti di quei piloti che avrebbe potuto scriverci un libro, che gli passava le cioccolate calde riservate ai dottori durante le lunghe notti in cui doveva stare a controllare suo padre, che gli faceva dimenticare tutte le sciagure passando le pause a giocare con lui a Monopoli. La ragazza che in qualche modo gli aveva dato la forza di continuare.

- Allora, dove devi andare? -

-Rouen, ma ci posso anche andare da solo, basta che mi lasci alla stazione-

-Non ci pensare nemmeno, vuoi perdere l'occasione di fare un viaggio su questo magnifico mezzo di trasporto, oltretutto con me?-

- No assolutamente!-

Entrambi risero e furono catapultati a quei giorni bui, in cui lei strappava pochi e spasmodici piccoli sorrisi al moro.

Charles aprì il vano portaoggetti posto davanti a se e vi trovò una piccola cassa bluetooth. Collegò il suo iphone di ultima generazione ed aprì Spotify.

- No ti prego, le canzoni francesi no. Torno indietro e ti lascio sul serio alla stazione.-

-Ok ok calma!-

T/n accese il suo telefono e premette il tasto per collegare la cassa.

Charles ci rimase malissimo quando nell'abitacolo risuonò la playlist della ragazza, che non era variata da quando si erano conosciuti e la usavano come colonna sonora dei loro pomeriggi insieme.

♡IMMAGINA♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora