Nancy Gillian - 911 Lone Star

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T/n si stava legando i lunghi capelli castani mentre osservava di nascosto i movimenti di Nancy che discorreva con il nuovo paramedico, che prima sedeva al tavolo degli snob, su donne incinte e bambini.

Era tempo che la guardava.
Mentre metteva a posto l'ambulanza, quando dava mostra del suo coraggio sul campo e quando insieme avevano fatto i colloqui per assumere un nuovo paramedico dopo la perdita di Tim.
Sia Nancy che lei non erano persone socievoli e nessuna delle due non parlava se non interpellata, con l'unica eccezione dei momenti in cui dovevano prendersi gioco di Tk.
Per questo non si erano mai parlate più di tanto ma entrambe, sentendo l'altra accanto, si sentivano al sicuro e forti.

- E tu vorresti dei bambini?-

Nancy gli diede una dolce spallata e lei, con le mani in tasca e il borsone delle medicine in spalla, le sorrise con lo sguardo basso.

- Ora concentriamoci sulla chiamata-

Il capitano Vega le riportò con i piedi a terra. Vedendo una donna sdraiata a terra T/n accelerò e si chinò su di lei mentre la Gillian non poteva fare a meno di pensare quanto fosse interessante vedere la sua compagna correre stretta nella sua divisa.

T/n non fece in tempo a dire agli altri tre che quella donna era tutto tranne che incinta, che lei si alzò e le puntò una pistola alla testa, seguita da un altro uomo ugualmente armato.

Tommy gli indicò il borsone che la ragazza aveva lasciato cadere a terra e inconsciamente lei si mise davanti alla sua nerd preferita. Loro li guidarono dentro un van marrone e subito il capitano constatò che l'uomo sdraiato nel furgone e ferito probabilmente da un'esplosione aveva bisogno di un' operazione chirurgica che drenasse l'emo-torace che aveva in corso.

Poco dopo si ritrovarono al ristorante di Charles, marito del capitano, ad incidere la pelle del losco tipo e T/n, da ragazza astuta qual'era individuò per prima cosa i possibili oggetti che sarebbero serviti a mettere al tappeto gli uomini armati e per seconda cosa cercò l'allarme antincendio della cucina.

- Tu resta qui con loro. Voi venite con me-

l'uomo fece segno alla bionda di guardare il newyorkese e il paramedico che aveva già in mente la sequenza di azioni da attuare per mettere in fuga l'intera squadra e intrappolarli in modo che la polizia avrebbe avuto il tempo di arrivare ed arrestarli anche se le condizioni precarie di uno dei tre li avrebbe rallentati a prescindere. Nancy guardò terrorizzata la sua compagna e seguì come un cagnolino Tommy che , arrabbiata e determinata com'era, stava pensando a qualche stratagemma per salvarsi.

Qualche minuto dopo le due tornarono con ciò che gli serviva e, nel momento di confusione che si era creato, T/n si avviò cautamente all'allarme pregando di non essere vista dall'uomo che invece la stava seguendo con la coda dell'occhio.

-Dove credi di andare?-

Lei si girò con il cuore in gola e venne colpita talmente tanto violentemente con il calcio della pistola che cadde a terra con il sangue che le sgorgava dalla fronte.

-No!-

La Gillian iniziò a tremare, alternando lo sguardo dal corpo della ragazza riverso a terra al tipo che l'aveva colpita. Aveva la mascella contratta e si mordeva le labbra, sentendosi ferita come in simbiosi con la sua collega.

Infatti aveva costruito un rapporto speciale con lei, che non sapeva fosse ricambiato.

Un rapporto fatto di sguardi, sorrisi ed allusioni, di battute, silenzi e risate.

Non le interessava se gli altri avrebbero potuto vederla male, deriderla o se T/n stessa avrebbe potuto riderle in faccia, a lei bastava essere scaldata e mangiata dall'amore che provava per lei.

Dopo la stabilizzazione dell'uomo lasciarono che Tommy si avvicinasse a lei.

- T/n?-

- Nancy? -

-Ciao T/n, sono il capitano Vega. Dove senti male? -

-Non mi sento più la faccia-

La ragazza grugniva, in preda ad uno stordimento assurdo. Quando la sentì dire il suo nome, il cuore del paramedico che era in squadra da più tempo di chiunque altro perse un battito e lei tirò un sospiro di sollievo.

Li trasferirono nella sala e T/n adagiò la testa, che gli sembrava maledettamente pesante, sul petto della collega che gli accarezzava i capelli guardando costantemente il sangue che le fuoriusciva dal taglio che aveva sulla fronte.

L'uomo ferito e la bionda si avvicinarono alla vetrina, discutendo su come scappare dalla situazione scomoda in cui si erano messi e Nancy tolse la mano dal viso della ragazza per dire la sua ma un grugnito strano la fece sorridere e riportare la mano fra i lunghi e setosi capelli della ragazza.

-Ce ne porteremo via uno. Tu, vieni con noi-

I due indicarono Nancy e lei strabuzzò gli occhi mentre T/n notava l'aumentare esponenziale dei battiti del suo cuore.

-No no no, brutti ceffi-

Tk si trattenne per un pelo dal ridere per quello che aveva appena detto la sua collega. Sembrava ubriaca, drogata e chi più ne ha più ne metta.

-Non prendete lei, prendete me.-

Tommy si fece avanti e il  ladro ferito fece segno al compagno di mettere gli altri tre nel vano portavivande ma, nel momento in cui li fece alzare, le azioni combinate dei tre misero al tappeto i due mentre Owen Strand stava riducendo il pelato ad uno scolapasta.

Portarono con una barella fuori T/n e Nancy, tenendole una mano la accompagnò in ospedale guardando il suo meraviglioso sorriso.

- Che dici di bere una zuppa insieme?-

La seconda rise accarezzandole la parte della fronte ancora integra.

Quello le bastava, un sorriso ed una battuta.

Non voleva altro







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