♡IMMAGINA♡

Robert Nash- 911

♡I'm overwhelmed and insecure, give me something♡

Il mio ultimo respiro, ci ho pensato spesso. Ma non avrei mai pensato che sarebbe avvenuto con mezza cassa toracica schiacciata sotto ad una trave di cemento armato. Questo hotel, dove morirò tra pochi istanti, è stato il teatro di momenti che mai avrei pensato di vivere; Bobby che urla angosciato mentre lo sposto dalla traiettoria della trave, Buck ed Eddie paralizzati dalla paura e Chim che piange. Non sento più dolore, non sento più le gambe ma sento le umide lacrime del mio compagno sulla mia mano; non provano neanche a tirare su la trave che mi schiaccia perchè sanno già che per me è finita, li sotto troverebbero solo un'enorme emorragia, con anche una perforazione del pericardio. Mi sento più leggera ora, so che è una brutta cosa ma mi sento bene, anche se so che per gli altri non è così.
T/N-" Ehi...non piangete per me non ne vale la pena, dovete andare avanti anche senza di me... starete solo meglio"- a Bobby scappa un singhiozzo mentre mi accarezza il viso sporco di polvere.
B-" te lo prometto, andremo a Bali per la nostra luna di miele, come hai sempre voluto. Avremo due gemellini di cui deciderai tu i nomi ok? Potremo avere tutto io e te..."- io gli stringo la mano mentre uso il mio ultimo respiro per dargli un bacio sulla fronte e fare un debole sorriso. Un velo nero subito dopo mi avvolge, ora sono libera da tutto, ma Robert mi manca già, ci ritroveremo.

Bobby

Appena chiude gli occhi mi sdraio accanto a lei, desideroso di sentire ancora una volta la sua cristallina voce, voglio vederla ancora una volta sorridere, voglio sentire ancora la sua calda pelle sulla mia. Voglio stare ancora sotto alla coperta sul divano a vedere Riverdale, che a lei tanto piaceva; voglio ancora fare le torte con lei nel nostro giorno libero e fare le guerre di farina, la vorrei viva qui accanto a me. I ragazzi si siedono accanto a me per accarezzarmi la schiena, un brivido mi percorre la schiena, è così simile al suo tocco. Lo faceva sempre quando era una giornata no per me.
B-" alziamo questa trave"- dico a bassa voce, tremolante per lo shock. Tutti i vigili del fuoco dentro questa stanza mi guardano smarriti, non credo che abbiano capito cosa ho detto
B-" ALZIAMO STA MALEDETTA TRAVE HO DETTO! SUBITO!"- tutti si  mettono al lavoro dopo il mio ordine. Ormai il terremoto è terminato quindi possiamo lavorare senza preoccupazioni. Dopo circa un ora di duro lavoro il suo esile corpicino tutto rotto dopo che è stato schiacciato viene fuori da quelle macerie. Il suo sangue ormai quasi nero zampilla da uno squarcio grosso come la mia mano nel suo petto, io e Hen ci affrettamo a fasciare il tutto su mio ordine, voglio portarla fuori di qui, merita di più che essere lasciata qui dentro. La prendo in braccio per quanto posso, è bianca come un lenzuolo ed è fredda come il giorno in cui ci siamo conosciuti. Un groppo mi attanaglia la gola, non ci posso fare niente e con il suo casco nella giacca esco da quella hall, assassina, che si è portata via la mia anima gemella. Se mi ero a malapena ripreso dalla morte di mia moglie e dei miei figli come farò a riprendermi ora? Credo che Dio mi abbia punito già abbastanza per quello che ho fatto. Fuori tutti i vigili del dipartimento fuori da quell'hotel degli orrori si tolgono il casco e formano un corridoio con due file di persone, in quel momento non erano eroi, solo persone. Ci passo in mezzo per poi poggiare il suo corpo in uno dei sacchi neri fatti apposta per le vittime di quel feroce terremoto. Scoppio veramente quando vedo Buck chiudere la zip, tutti cercano di portarmi via, portarmi via da li, da lei, dagli ultimi momenti passati con lei