Lewis Hamilton

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Per Marty_Mendes_ spero che ti piaccia :)

Un' altra nottata nei box aspettava T/n. 

La ferrari numero 16 si era accartocciata contro le barriere durante le prove libere del venerdì e lei doveva rattopparla per le qualifiche del sabato.

Era una ragazza molto accentratrice, diceva che nei gruppi ci sono solo due tipi di persone più se stessi: un tipo erano le persone di cui non ti potevi fidare, che facevano le cose solamente perchè dovevano farle , mentre il secondo gruppo era composto dalle persone di cui ti potevi fidare, delle quali sapevi che avrebbero fatto bene tutto ciò che era da fare. Ma nessuno sarebbe stato come te stesso.  Questo però era solo una delle motivazioni che la portavano a lavorare da sola.

 Dopo aver mandato via tutti gli altri meccanici si mise a fare quello che amava fin da piccola, non sapendo che avrebbe fatto capolino un campione accorso per lei.

Bulloni, viti, chiavi inglesi e grasso, questo era il suo mondo, la sua vita. La parte bella della sua vita.

Per tutti i suoi ventotto anni di vita si era sentita una delusione per la sua famiglia, ma non lo era mai stata in realtà tranne che per quello che avrebbe dovuto essere suo padre, il suo eroe e l'uomo che l'avrebbe sempre protetta. Lui era solito a buttarle addosso tutte le parole e le frasi spesso offensive che gli passavano per la testa... Perchè? Bella domanda. Semplicemente perchè era lei, la ragazza brava a scuola che aveva tanti amici, la ragazza che non si metteva la gonna e che non era molto femminile, che preferiva i motori alle principesse e le macchine al posto delle barbie. Era sua figlia, ma lui la vedeva come uno scherzo, un brutto scherzo che la natura gli aveva giocato. Questo poi aveva avuto ripercussioni sul suo futuro, come i continui attacchi di panico e la predisposizione alle risposte a monosillabi. Molti scherzavano su questo non sapendo la verità dicendo che lei era la variante femminile di Kimi Räikkönen, e il fatto che non parlasse se non strettamente necessario con gli uomini le era costato molte prese in giro dal liceo in poi. 

Tuttavia, lei non aveva mai detto nulla di ciò a nessuno, perchè non voleva compassione, non voleva essere vista come la poveretta con il padre cattivo. Lei era lei, semplicemente lei, e voleva che gli altri non sapessero niente.

Amava stare sotto alle macchine, dietro alle quinte della magia, grazie a suo nonno. Suo nonno aveva cominciato a farla osservare nell'officina quando aveva quattro anni, mentre a tredici anni iniziò a farle aggiustare una Camaro del 67, che fino alla maggior età lei non accese per paura di aver fallito nel riportarla alla vecchia gloria, invece aveva dimostrato che aveva talento da vendere e la macchina. parcheggiata spesso fuori dai circuiti lo testimoniava.

Un monopattino venne abbandonato fuori dai box della Scuderia.

-Tutta sola T/n-

-No, sto dando un festino come vedi-

-Stai bene? È da un po che non ti vedo...-

-si-

Lewis Hamilton si avvicinò alla ragazza coricata sotto alla monoposto rossa.

-Non hai altro da fare?-

-No, voglio stare qui con te-

-Io no-

Il pilota insisteva e lei già comiciava a sentire un peso sul petto. Le gambe le tremavano e sentiva il respiro pesante. Suo padre le aveva rovinato la vita e lei purtroppo ne era consapevole. 

Lewis poggiò le mani sulle ginocchia tremanti della ragazza e lei cominciò a sentirsi soffocare mentre stringeva un bullone sul fondo della SF21. Lei cominciò a cantare come era solita fare durante gli attacchi di panico.

I want to hide the truth, I want to shelter you

But with the beast inside, there's nowhere we can hide

No matter what we breed, we still are made of greed

This is my kingdom come, this is my kingdom come

When you feel my heat, look into my eyes

It's where my demons hide, it's where my demons hide

Don't get too close, it's dark inside

_It's where my demons hide, it's where my demons hide

Don't want to let you down, but I am hell bound

Though this is all for you I don't want to hide the truth

No matter what we breed, we still are made of greed

This is my kingdom come, this is my kingdom come

When you feel my heat, look into my eyes

It's where my demons hide, it's where my demons hide

Don't get too close, it's dark inside

It's where my demons hide, it's where my demons hide

They say it's what you make, I say it's up to fate

It's woven in my soul, I need to let you go

Your eyes, they shine so bright, I want to save that light

I can't escape this now, unless you show me how.

il numero quarantaquattro intonò alcune delle sue strofe preferite della canzone cantata dalla ragazza. 

-Non me ne andrò. Io voglio aiutarti, voglio sostenerti.-

- Vai.-

-No, non mi puoi cacciare-

-Invece si-

La ragazza uscì da sotto la ferrari e guardò negli occhi l'uomo davanti a lei. Gli occhi si entrambi erano lucidi e stanchi ma soprattutto affranti. Lei aveva i capelli arruffati e le mani nere di grasso e olio ma Lewis la vedeva come la più bella cosa che gli fosse capitata, che aveva il dovere e voleva proteggere.

-Sei bellissima con la tuta-

-Mi hai sempre vista così  Dongiovanni-

- Dico davvero-

-Anche io!-

-Con te è impossibile.-

Risero. Lei, sedendosi a terra ed appoggiandosi al copertone della monoposto, gli raccontò tutto senza versare una lacrima.

Un traguardo era stato tagliato da lei, era riuscita a conversare con un essere di sesso maschile e ad innamorarsene. Lui aveva vinto la più importante delle competizioni, farle scaricare il peso che teneva sul cuore. 
Ci sarebbe voluto tempo ma tutto si sarebbe aggiustato e lei avrebbe vissuto normalmente, al fianco di Lewis, mai un passo dietro di lui.





















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