Kevin Keller- Riverdale

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baby I'm dancing in the dark, with you between my arms

Il mugghio del temporale mi fa alzare la testa dal libro che sto leggendo. Il compleanno di Kevin è tra esattamente 4 minuti, la luce fioca dei lampioni illumina le strade di Riverdale, la cittadina piena di brio. Le gocce scorrono inesorabilmente sulla vetrata della mia camera, da qui, sul mio letto sotto a mille calde coperte mi immagino come sarebbe stata la mia vita se non fossi venuta a Riverdale. Mia mamma non si sarebbe sposata con Fp Jones, non avrei mai conosciuto il mio "fratellastro" Jugh nonché mio migliore amico, non sarei quasi morta per mano dei Ghoulies...beh questo lo potevamo evitare.
Comunque, andando dritti al punto, non avrei conosciuto Kevin e non me ne sarei innamorata. Ma ora non sarei chiusa in casa a rimuginare sulla nostra litigata. Perché abbiamo litigato? È quello che mi chiedo anche io, stava andando tutto così bene, quando così, da un momento all'altro lui mi ha urlato contro di tutto. Io sono scappata ma senza versare nessuna lacrima, dopo tutto il bullismo che ho subito fin dalle elementari mi sono costruita una corazza, che anche se intaccata dal mio amore verso di lui non si è sgretolata. Il vento strepitante scuote le chiome povere degli alberi mentre le foglie lucide cadono. Non so cosa mi passi per la testa in questo momento, ma prendo impermeabile, sciarpa e cappello e mi dirigo verso casa Keller a passo sostenuto. Ho sempre amato la pioggia, il freddo che ti penetra fin nelle ossa, le gocce che cadono dappertutto lasciando un odore affascinante ma indescrivibile. Ho tutti i miei stivaletti sporchi di fango ma non ne ne frega niente in questo momento perché mi sono decisa ad uscire di casa, mi sono decisa a parlare con lui. Davanti alla porta di casa sua mi arresto, trattengo il respiro per un lasso di tempo che sembra un'eternità. Il cuore mi batte all'impazzata e non riesco a deglutire. Allungo la mia mano per suonare il campanello ma resta a mezz'aria perché la porta si spalanca rivelando un Tom Keller in divisa pronto a fare la ronda notturna, non ci avevo pensato cavolo.
T-" ehi T/N... che ci fai qui a quest'ora e con questa pioggia? Entra dai ti starai congelando"- sono come pietrificata, riesco solo a sussurrare un no poco convinto e giro i tacchi guardandomi le mani rosse dal freddo. Cosa pensavo di fare?
K-" T/N aspetta!"- mi fermo sotto il diluvio e attorno a noi c'è solo il rumore scrosciante dell'acqua piovana che si schianta al suolo. Punto i piedi a terra mentre lui mi viene incontro, non voglio dargliela vinta ed entrare, sono troppo ostinata.
K-" Perché fai così? Ti prenderai una polmonite cavolo!"- apro le braccia e lo guardo dritto negli occhi
T/N-" L'HO FATTO PERCHÉ TI AMO KEVIN!!!"-  mi corre in contro con la sua enorme coperta azzurra con gli asinelli sotto cui mi rifugiavo presto. Mi ci avvolge dentro e mi prende in braccio per portarmi in casa. Esatto, lo amo.

 Esatto, lo amo

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