Capitolo 33

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No.
No.
No.

Non doveva andare così, non poteva andare così!
Tra tutti proprio i miei amici dovevano portarmi a questo?

Avrei saltato la lezione.
Le avrei saltate tutte se necessario,
ma questo non avrebbe cambiato nulla.
Ecco cosa i miei amici pensavano di me, ecco cosa tutti pensavano di me.

Potevo dargli torto?
Forse.
Questa era la cosa peggiore.

Ron aveva detto ciò che tutti avrebbero voluto, forse era stato anche delicato.
C'erano così tanti in quella scuola che aspettavano il momento perfetto per colpirmi e ora avevano la possibilità di farlo.

Dalla 'perfettina del cazzo bravissima in tutto' a 'quella che aveva tradito Diggory con Malfoy'.

Continuai a mordermi l'interno della guancia fino a farmi sanguinare piuttosto che farmi uscire anche solo una lacrima,
o almeno così continuai a fare in pubblico.

Appena svoltai l'angolo in una zona più isolata venni scossa da tremiti che mi costrinsero a bloccarmi.
Mi lasciai andare di peso appoggiando la schiena contro il muro, scivolando lentamente a terra stringendomi le ginocchia al petto.

Che figura di merda.

Cosa avrebbe detto Draco se mi avesse vista in queste condizioni?
Non era questa la ragazza che lo aveva conquistato.

Io ero Natalie Aster, cavolo. Io non mi facevo mettere i piedi in testa così.

 Io non mi facevo mettere i piedi in testa così

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Improvvisamente mi sentì sollevare con forza.

"Cos-"

Venni sbattuta contro il muro con una mano stretta intorno alla gola.

In cerca di aria spalancai gli occhi ritrovandomi davanti a due pozzi neri.
"Ciao Aster, come va la tua piccola vita mediocre?"

Tom mi teneva schiacciata contro il muro, mi osservava come un predatore poco prima di azzannare la sua preda. Portai le mani al suo braccio provando a fargli allentare la stretta.

"Per colpa tua Silente ora non mi lascia più libertà di movimento e oltretutto sospetta di me!"
"Tom... non respi..."
La presa non si allentò.

"Ti credevo più intelligente di così, sai.
Pensavo davvero che avresti scelto di aiutarmi, che io e te saremmo potuti essere una squadra..." si avvicinò ulteriormente, sentivo il suo fiato sulla mia guancia sinistra. "... ti avevo visto come compagna ideale, ma evidentemente mi sbagliavo.
Avresti potuto salire con me in cima, invece resterai schiacciata sul fondo, come tutti gli altri."

Mi lasciò andare facendomi sbattere la testa contro il muro dietro di me.
Gonfiai i polmoni in cerca di aria mentre mi sorreggevo alla parete provando a non cadere a terra. Vidi pagliuzze nere invadermi la vista, per poco riuscì a non svenire.

Riddle ricominciò a parlare con una voce meno feroce e più vellutata.

"Te ne pentirai Aster, mi pregherai di riprenderti con me. E chi lo sa"
Mise una mano sotto il mio mento facendomi alzare la testa fino a guardarlo dritto in faccia.
"sarebbe eccitante vederti strisciare."
Passò il pollice sulle mie labbra portandomi giù il labbro inferiore. Indugiava sulle mie labbra.

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