Capitolo 48

1.8K 76 0
                                    

"CRUCIO!"

Un dolore lancinante mi squarciò il petto,
propagandosi arrivò al braccio fino a farmi aprire la mano dove tenevo la bacchetta.
Tom era stato più veloce di me.

"Vedi, era facile." Disse torreggiando su di me con aria soddisfatta.
"Tu..." ansimai.
Lui si abbassò a raccogliere la mia bacchetta.
"Se non stai attenta finirai per morire nello stesso miserabile modo."
Si riferiva a Cedric.

L'odio che invase il mio corpo fu più potente del dolore. Mi lanciai su di lui come una belva su una preda, Riddle non si aspettava una mia reazione simile e cadde a terra sotto il mio peso. A cavalcioni su di lui caricai il braccio e gli diedi un pugno in pieno viso colpendolo il più forte possibile.

Quando alzai il braccio per colpire con il successivo Tom riuscì ad agganciare le sue gambe alle mie togliendomi l'equilibrio, il ragazzo colse l'occasione per ribaltarmi così da essere lui sopra di me.

Puntò la bacchetta alla mia gola e mi bloccò il braccio con la mano libera.
Il suo viso si avvicinò al mio tanto da sentire il suo respiro sulla pelle.
"Se continui a fare così potrei anche eccitarmi."

Avvampai e cercai di strattonarlo per liberarmi dalla morsa.
"Avanti, fai la brava. Stava andando tutto così bene, perché vuoi costringermi a punirti?"
"Ti odio!" Urlai provando a dargli una capocciata con scarsi risultati.
"Come al solito rendi tutto così difficile..."
Avvicinò le labbra al mio orecchio sfiorandomelo. "... anche con Draco ti divertivi a giocare così?"

Sentire quel nome mi scombussolò.
Draco.
Draco.
Draco.
Dove sei Draco?
Aiutami... ti prego...

L'anello che portavo al petto... lo sentì bruciare contro la pelle.

"Mio Signore." Udì una voce maschile nella direzione dell'ingresso.
"Cosa vuoi?! Lo sai che non voglio essere disturbato." Rispose Tom irritato.
"Lo so mio Signore ma è importante, la vuole il Signore Oscuro in persona."

Riddle si fermò a riflettere.
"Capisco... aspettami qui fuori." Riportò i suoi occhi su di me. "Io e te continueremo un'altra volta." Mi stampò un viscido bacio sul collo che mi fece venire la pelle d'oca.

"Ci vediamo... cara Natalie."
Se ne andò via come se niente fosse.

Più darmi mi fece tre docce, ma la sensazione delle sue mani e delle sue labbra su di me sembrò non voler sparire.

-

Passarono 2 mesi di sofferenze:
per noi 'ribelli' le punizioni erano il pane quotidiano, ma per fortuna Tom si era dovuto allontanare per volere del Signore Oscuro e questo mi aiutava ad avere un problema in meno di cui preoccuparmi.

Un giorno in cui il pensiero di Draco era più prepotente del solito mi convinsi ad andare alla ricerca di Blaise. Era l'unico che sapeva  veramente qualcosa su di lui e su ciò che ero stata per lui. Su ciò che eravamo.

La lezione di pozioni stava per finire, io mi avvicinai a lui e Pansy.
"Dobbiamo parlare." Sussurrai tenendo lo sguardo fisso sul professore.
"Non ho le risposte che cerchi." Rispose Zabini a mezza bocca.
"Non conosci nemmeno le mie domande..."
"Certo, come no..."
Sbuffai scocciata.
"Ti prego..." mi costò supplicare.

Lo vidi guardarsi intorno con aria preoccupata.
"Non ora, stasera."
"Dove?"
Non rispose.
"Dove?!" Alzai la voce.
"Nello sgabuzzino del secondo piano, quello che non usano più."
Mi zittì.

Prima di uscire mi soffermai vicino a lui.
"Grazie."
"Non farlo" abbassò lo sguardo a terra "non ancora."

-

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

-

"Blaise?"
"Blaise, ci sei?"

Una mano uscì dall'ombra per afferrarmi il braccio.
"Abbassa la voce!"
"Non sto mica urlando." Mi staccai da lui in modo brusco.

Il ragazzo si guardò attorno furtivo, aveva un completo nero dal quale spuntava un colletto verde smeraldo e una catenina argentata.
"Non sai mai chi può sentirti..."
Sospirai.
"Non hai tutti torti... hai notizie di lui?"
La mia voce risuonò più stridula del solito.

"Non troppe in realtà, ormai è stato arruolato nella cerchia più stretta di Tu-sai -chi ed è molto raro che mi contatti."
Sentì il sangue gelarsi nelle vene.
"Come sta?"
"È Draco, lo conosci. Fuori è come la roccia..."
"...ma è dentro che ci sono le crepe."
Finì la frase.
"Quand'è l'ultima volta che lo hai visto?"
"Circa due settimane fa. C'è stata una sorta di incontro per stabilire certi piani... "
"Oh."
"Gli manchi... non me lo ha mai detto esplicitamente, ma si vede."
Distolse lo sguardo da me.

Quella notizie mi portò ad avere gli occhi lucidi ma cercai di trattenere le lacrime stringendo con tutta forza la mia collana.

Il serpeverde sembrava davvero triste.
"Tu sai come capire quando mente?"
Chiesi per allentare la tensione appoggiandomi alla parete.
"Io... no. Perché, tu si?"
Mi scappò un sorrisetto furbo.
"Inziai a girarsi l'anello col serpente intorno al dito." Dissi soddisfatta.
"Davvero?"
"Si, o meglio... prima lo faceva."
"È proprio nel suo stile... la prossima volta ci farò caso."
"Posso venire con te?"
"No dolcezza, sarebbe troppo pericoloso e lui mi ucciderebbe." Sorrise allungando una mano sulla mia spalla.

"Già, probabilmente hai ragione."

Scattammò entrambi quando sentimmo un rumore in lontananza.
"Ti avvertirò se avrò novità, ora è meglio andare."
Si avvicinò alla porta sbirciando fuori.
"Blaise"
"Cosa?"
"Grazie."

Anche se nell'ombra la sua sofferenza mi sembrò ben visibile. Se io stavo perdendo il mio amato, lui stava perdendo il suo amico.

Blaise ed io ci incontrammo ogni venerdì per un mese intero. Quando stavo con lui sentivo che Malfoy era più vicino, anche se probabilmente era tutto solo nella mia testa.

-

"Che mi sono persa?" Chiesi a Ginny una volta tornata in sala mensa.
"È tornato Tom." Sussurrò seria.
Girai la testa di scatto con un movimento che racchiudeva troppi segni di paura.
Riddle conversava amabilmente con uno dei Carrow, ridendo e scherzando come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Quella sera Blaise non si fece vedere al nostro solito appuntamento, di conseguenza quella notte io non riuscì a dormire.
Se qualcuno ci avesse scoperti? Se fosse stato così non avrei più avuto notizie di Draco...

"Che pensiero egoista..." ammisi con me stessa.

-

Il giorno dopo mi precipitai a lezione di pozioni per cercarlo. Avevo il volto segnato da occhiaie profonde, il correttore non aveva coperto granché.

Lo trovai in disparte mentre osservava a terra un punto indefinito.
"Zabini? Tutto ok?"
Al suono della mia voce scattò come impaurito.
"Ah, sei tu Aster. Si tutto bene... ehm, scusa per ieri ho avuto un contrattempo." Non sembrava sincero.
"Sei sicuro di stare bene? Non hai-"
"Stasera alle 19.00." Disse solo.

Poi scappò da me per andare dai suoi amici mentre io rimasi lì immobile, stordita e un po' confusa.

Qualcosa si stava muovendo.

-

"Zabini? Ci sei?" Rischiai quasi di inciampare nel pigiama grigio mentre entravo nello sgabuzzino buio.

Una luce di bacchetta illuminò la sua figura.
"Pensavo che non-" interruppi la frase a metà quando notai che non eravamo soli.
Dietro di lui risaltò una chioma dorata.

"Non... non può essere..."
Tremai portandomi una mano alla bocca per coprirla.

Il ragazzo entrò nel raggio di luce per mostrare il suo volto che sembrava appartenere più ad un adulto.

Lo sguardo vuoto,
gli occhi persi,
il sorriso assente.

"Draco"

Tutto ciò cambiò una volta che incontrò i miei di occhi.

---

Ciao a tutti voi miei cari lettori,
Se questo capitolo vi è piaciuto vi prego di lasciare una stellina per supportarmi.♡

Scusate il ritardo nella pubblicazione, sono tremenda come al solito.♡

F.P.

Fuori controlloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora