Capitolo 57

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Non avevo un orologio a portata di mano, ma qualcosa mi diceva che avevo dormito più del dovuto.
Dalla posizione del sole poteva essere anche mezzogiorno passato.

La stanchezza aveva avuto la meglio su di me. Nonostante non fossi predisposta mentalmente per rilassarmi il fisico aveva reclamato un recupero delle energie, soprattutto per i mal di testa tremendi degli ultimi giorni a causa delle torture di Voldemort.
Il letto che avevo in questa camera era certamente migliore della brandina della cella.

Notai che il tavolo era riapparso al centro della sala, c'era una scodella con del brodo accompagnato con del pane. Appoggiato al bicchiere d'acqua un biglietto con scritta solo una parola:

Mangia.

Me lo aveva lasciato Tom Riddle, era un suo ordine. Per quanto avrei voluto non rispettarlo aveva una fame tremenda e mi arresi quasi subito. Passai il resto della giornata a girovagare per la camera, provai a togliere il tomo dalla libreria per il passaggio nella stanza di Tom ma il libro non si muoveva, era incantato.
Quanto mi mancava avere la mia bacchetta... ero persa senza di lei, mi sentivo così vulnerabile.

Le ore passavano, quando decisi di fare un bagno per un momento mi venne in mente di lasciarmi affogare... mi riscossi subito.
Buttai a terra l'uniforme da prigioniera pestandola con i piedi, avrei voluto dargli fuoco.
Mi misi seduta al centro della vasca con le ginocchia strette al petto, era da una vita che non facevo un bagno... con la guerra in atto non potevo permettermi nessun tipo di confort.

Tornai in stanza con i capelli ancora bagnati, le gocce scivolavano sull'asciugamano che avevo stretto intorno al busto e poi si rivelavano sulla moquette a terra. Mi avvicinai al grande armadio e scelsi della biancheria semplice nera.
Poi aprì l'anta dei vestiti, a malincuore mi misi alla ricerca di uno che potesse starmi bene senza sembrare che mi fossi impegnata troppo.
In un'altra occasione sarebbe stato meraviglioso avere una così vasta scelta.

Ne scelsi uno nero con lo spacco, forse era un po' troppo ma era il più semplice che potevo scegliere

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Ne scelsi uno nero con lo spacco, forse era un po' troppo ma era il più semplice che potevo scegliere.

Trovai anche delle scarpe che potevo abbinarci ma invece decisi di restare scalza come segno di insubordinazione.
Non toccai nemmeno i trucchi o i gioielli che erano vicino allo specchio, non mi sarei fatta bella per lui.
Se avesse solo provato a toccarmi avrei combattuto, anche se non avevo possibilità di scappare non mi sarei lasciata aggredire senza combattere. Avrei potuto prendere uno dei coltelli che comparivano sulla tavola...

Controllai nuovamente che l'anello di Draco fosse nascosto al suo posto ed aspettai in piedi davanti alla vetrata l'arrivo del mio aguzzino. Ero talmente assorta nei miei pensieri che il rumore dell'apertura del passaggio mi fece saltare.
Tom aveva ancora la divisa da mangiamorte, fatta eccezione per il mantello.

"Ti vedo tesa..." disse lui scrutandomi in modo maniacale. I suoi occhi si soffermarono sul mio spacco prima di raggiungere i miei.

Il tavolo comparve al centro della stanza ed io mi avvicinai circospetta.
"Siediti Natalie." Disse mentre apriva una bottiglia di vino bianco, ne versò un po' nel mio bicchiere e poi nel suo. Ovviamente non ne avrei toccato nemmeno un goccio di mia volontà. Mi accomodai davanti a lui circospetta, Tom alzò un sopracciglio guardandomi con sufficienza.
"Almeno non dovrò punirti."

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