Capitolo 40

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Sollevai le palpebre lentamente mentre la luce mi invadeva la vista.
Accarezzai il morbido cotone bianco sul quale ero adagiata rendendomi conto che Draco non era più sul letto insieme a me.

Roteai gli occhi in cerca del ragazzo ma non ne trovai traccia.

Ero sola nell'infermeria, i letti vicino ai miei erano vuoti. Mi sollevai mettendomi seduta trovando un biglietto sul comodino al mio fianco:

Sono dovuto correre urgentemente
dalla mia famiglia, tornerò in giornata.
L'infermiera ha detto che se ti senti
pronta puoi rientrare nella tua camera,
vicino alla tua sciarpa c'è una
pozione calmante nel caso tu
ne abbia bisogno.
Scusami ancora per essere sparito
ma non volevo svegliarti,
eri così bella mentre dormivi.

Ci vediamo dopo,
D.M.

La sua famiglia lo aveva richiamato?
Forse anche io avrei dovuto contattare la mia...

Feci forza sulle braccia per spostare  le gambe e riuscì a mettermi in piedi senza difficoltà. Mi sentivo debole, come se mi fossi allenata senza sosta per giorni.
Stranamente però la mia mente era abbastanza quieta, probabilmente avevano esagerato con i calmanti.

Era come se tutte le emozioni negative fossero attenuate, come se il ricordo del corpo senza vita di Cedric fosse lontano di anni e anni...

Sentivo che la cosa mi dava fastidio ma non riuscivo comunque a ragionare lucidamente.
Mi spostai dietro la tendina per cambiarmi, sfilai il camice per rimettermi le calze e la gonna a vita alta.

Per un momento mi tremò la mano mentre afferravo la maglia a collo alto che avevo indossato in varie occasioni con Cedric ma la sensazione annegò in un oceano di quiete.

Cazzo, per quanto sarebbero durati gli effetti?

"Stai molto meglio senza maglietta."
Una voce tagliente mi spezzò il fiato.

Mi voltai velocemente rischiando di cadere coprendo il mio petto sul quale fortunatamente avevo già il reggiseno.

"...tu..."

Tom era comodamente appoggiato al lettino vicino al mio

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Tom era comodamente appoggiato al lettino vicino al mio. Improvvisamente mi riscossi laciandomi contro di lui, non avevo la mia bacchetta perciò caricai per colpirlo come potevo.

Il ragazzo non si scansò ed io caddi contro il lettino come se il suo corpo fosse evaporato.
Ma lui era lì, c'era ancora non era sparito.

"Ma che cazzo?!"
"Davvero mi credevi così stupido da venire qui di persona? Si chiama ologramma."
"SEI STATO TU, SEI STATO TU! HARRY ME LO HA DETTO!"

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