Capitolo 43

2.2K 86 3
                                    

Poco dopo ci ritrovammo insieme nell'ufficio della Umbrige.

Harry aveva avuto una visione:
Sirius torturato da Voldemort.
Il ragazzo voleva andare a controllare se il suo padrino fosse veramente in pericolo.

"Ci serve un camino."
"Ma dove lo troviamo qui?" Chiese Ron.
"Nell'ufficio della Umbrige!" Urlammo io ed Hermione in contemporanea.
"Per la barba di Merlino, se ci beccano saranno guai..."
"Ma se non corro il rischio Sirius potrebbe anche morire!" Urlò Potter contro l'amico.

Così imboccammo insieme verso il camino privato di quella vecchia megera ma purtroppo la strega ci scoprì.

Così imboccammo insieme verso il camino privato di quella vecchia megera ma purtroppo la strega ci scoprì

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

-

Qualche ora dopo Potter e Hermione avevano portato la 'Preside' fuori dalla scuola dicendole che le avrebbero mostrato l'arma segreta di Silente. In realtà era stata una manovra della brillante Grifondoro per prendere tempo ed evitare che Harry fosse torturato con una delle maledizioni senza perdono.

Io e gli altri eravamo bloccati dalla squadra di inquisizione, tra cui lo stesso Draco.
Il ragazzo mi teneva la bacchetta puntata contro la schiena mentre con la mano libera mi accarezzava dolcemente il fianco.
In un altro contesto sarebbe stata una scena quasi comica per il contrasto dei due gesti.

"Draco devi lasciarci andare." Dissi a denti stretti cercando di non farmi sentire dagli altri, ma purtroppo non andò così.
"Aster non credo proprio che il tuo ragazzo si lasci convincere così facilmente."
Sogghignò Blaise.
"Chiudi il becco, idiota!" Inveì Weasley.
"Non sfidarmi coglione."

Strinsi i pugni.
"Draco..." provai di nuovo in modo più dolce possibile.
"Non se ne parla." Rispose severo.
"Non riguarda solo me!"
"Tu non ti muovi da qui, ti cacceresti in qualche guaio."

Sospirai scocciata.
Cercava sempre di tenermi in una campana di vetro.

Girai gli occhi cercando di pensare ad un modo per riuscire a scappare, lo sguardo mi cadde sulla mano di Luna. Continuava ad osservarmi muovendo nervosamente le dita contro la tasca del suo giacchetto.

La sua tasca... aveva ancora con lei la bacchetta! Quel cretino di Tiger si era dimenticato di perquisirla.

Cercai di trattenermi nella mia reazione ma facendole comunque capire che ero pronta ad agire.

Improvvisamente ebbi un'idea, anche se questa Malfoy non me l'avrebbe perdonata.

Feci segno a Luna verso Draco. Sapevamo entrambe che era il più pericoloso nella stanza ma se fossi riuscita a distrarlo avremmo avuto una possibilità.

La ragazza annuì ed io aspettai qualche secondo facendo l'occhiolino a Ron senza farmi notare.

Mi voltai verso Malfoy con volto innocente.
"Avevi ragione, mi dispiace... esagero come sempre."
Gli passai una mano dietro al collo e posai la mia fronte contro il suo petto.
Lo sentì rilassarsi contro il mio corpo e spostare la bacchetta dalla mia direzione.
Sollevai il capo stampandogli un piccolo bacio sulle labbra, nel frattempo allungai la mano libera impercettibilmente verso la tasca dove teneva la mia bacchetta custodita.

Fuori controlloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora