Capitolo 5

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Toc toc toc

Ma chi cavolo bussa a quest'ora...

"Eccomi arrivo." Allacciai velocemente la gonna.

Aprì la porta e mi ritrovai davanti Angelina con un'espressione seria.

"Allora sei ancora viva." Entrò nella mia stanza buttandosi sul mio letto.

"Buongiorno Angelina, entra pure non mi stavo preparando." Le risposi con aria scocciata.

"Come mai sei così acida stamattina?"
"Non ho dormito bene."

In realtà non avevo dormito affatto...

"Dai sbrigati a vestirti, voglio fare una bella colazione!" Il suo entusiasmo era contagioso.

"Che ti succede? Weasley ti ha dato un un'appuntamento?" Chiesi curiosa.
Fece un sorrisetto innocente.
"Beh ecco..."

Iniziai a farle mille domande, tutto pur si distrarla dal provare a chiedermi di me.

-

La nostra tavolata era piena di chiacchere e risate come sempre. Solo io sembravo stonare in mezzo a quell'armonia, stavo cercando in tutti i modi di non guardare verso il tavolo serpeverde.

Non volevo incontrare il suo sguardo.

"Natalie, va tutto bene?" Harry mi diede una gomitata.

"Si ecco..." qualcuno mi toccò la spalla.

"Natalie, possiamo parlare?" Cedric.

Aveva un'aria stanca e affranta.
Annuì lievemente e lo seguì fuori dalla sala.
Sentivo che degli occhi seguivano tutti i miei movimenti.

Cedric si fermò in mezzo al corridoio, si voltò guardando a terra. Era così bello.
"Mi dispiace Natalie, davvero. Ho esagerato e tu hai tutto il diritto di arrabbiarti per Cho e io..." Gli misi una mano sulla guancia accarezzandolo.
"Cedric va bene così, abbiamo sbagliato entrambi." Volevo che il mio tono risultasse dolce, ma era quasi freddo.

Mi prese tra le sue braccia.
"Però sono tremendamente dispiaciuto, non voglio rischiare di perderti."
Mi aggrappi a lui, a quel corpo così diverso da quello che stavo stringendo poche ore prima, lui mi aveva sempre protetto, tenuto al sicuro.

Io lo avevo tradito, anche se pensavo stesse per lasciarmi. Non era una scusa, non poteva esserlo.

"Ti amo Natalie, sai che ti amo."
Mi sentì squarciare il petto. Cazzo io non lo meritavo.
"Ti amo anch'io Ced."
Ricacciai indietro le lacrime.

Dovevo aggiustare le cose con Draco. Dovevo chiudere quella storia.
Dovevo farlo per Cedric.

"Ehi Aster."

No, no, no.

Sentivo i passi di Draco dietro di noi mentre si avvicinava.
Non potevo rischiare, dovevo reagire, dovevo ricordare a Malfoy che con me non si giocava.

Cedric mi batté sul tempo.
"Che vuoi Draco?" La sua mano ferma sul mio fianco. Sembrava volesse ricordare a chi appartenevo.

Lui si fermò davanti a noi con aria rilassata, le mani in tasca e uno sguardo furbo.

"Volevo solo ricordare alla tua ragazza che stasera c'è una riunione dei prefetti delle nostre case."

Lo guardai con aria seria. "Nessuno mi ha avvertito."

Sorrise beffardo. " Ieri sera c'è stata un'intrusione di un serpeverde nei vostri alloggi, dobbiamo risolvere la situazione."

Un brivido mi percorse la schiena.
Che stronzo.

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