Capitolo 69

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"Dove lo portate?" Chiesi preoccupata ad Hermione mentre separavano me e Tom.
La ragazza mi mise una mano sulla spalla con fare materno.
"Sta tranquilla, starà praticamente nella stanza accanto. Vogliamo sentire prima la tua versione della storia."

Avevamo attraversato una passaporta e ci eravamo ritrovati in un nuovo rifugio della resistenza a me sconosciuto.
L'Ordine non si era indebolito come pensavo, anzi aveva raccolto ancora più consensi.

La Granger aprì la porta infondo al lungo corridoio e mi fece entrare in una stanza con un tavolo al centro sul quale erano stese delle mappe, chini su di esse c'erano Harry, Ron e Ginny.

"Natalie!" Ginny fu la prima a saltarmi addosso per abbracciarmi.
"Mi dispiace tanto, è tutta colpa mia!"
La strinsi a me mentre una lacrima sfuggiva al mio controllo.
"Non è vero Ginny, sono contenta che tu stia bene."

Mi lasciò andare dopo qualche minuto e
Potter mi venne incontro a sua volta.
"Sono felice di rivederti Aster."
Solo Ron fu un po' più freddo di quanto mi aspettassi.
"Ciao Nat."
"Ehi Ron."

-

Mi misero a mio agio sbrigando le formalità ma sapevamo tutti che non avevamo molto tempo.
Raccontai tutta la storia, da quando Voldemort mi aveva catturata proponendomi di diventare loro alleata, alle torture che Draco era stato costretto ad infleggirmi, poi parlai di Riddle di come avesse cercato di proteggermi e del suo attaccamento a me. Infine dissi che se fossi rimasta lì mi avrebbero di sicuro uccisa o come nuovo monito per continuare a disseminare paura o perché il Signore Oscuro avrebbe scoperto tutto quello che era successo con Malfoy e Tom... il che avrebbe portato alla morte di tutti e tre.

"Ma quindi qual'è la vera ragione per cui Riddle ci sta aiutando?!" Sputò Weasley con rabbia.
"Ha rivelato tutto solo a Malfoy." Risposi.
"Merlino... come cazzo abbiamo fatto a fidarci?! Li abbiamo invitati qui..." Continuò Ron.
"Non avevamo scelta!" Inveì Potter.
"In ogni caso Riddle sta rispettando le condizioni." Intervenì Hermione. "Sono riuscita a rilevare che ha portato l'horcrux con se come aveva richiesto e anche Harry lo ha avvertito."
"Non vuol dire nulla!" Urlò ancora Ron.
"Smettila di fare così, possiamo fidarci!" Inziai a controbattere.
"Come se la tua opinione avesse qualche peso ormai!"

Spalancai gli occhi sconvolta, cercai lo sguardo di Ginny ma fissava il pavimento con intensità.
"Voi... voi mi ritenete compromessa... non è così?" La voce mi tremava in modo impercettibile.

Harry stava per rispondermi ma qualcuno bussò alla porta. Era Angelina.
"Natalie!" Venne ad abbracciarmi con le lacrime agli occhi.
"Allora è vero che sei viva! Grazie al cielo!"
Si staccò da me ancora emozionata.
"Scusatemi, non sono riuscita a trattenermi.
Potter, Tom Riddle vuole parlarti."
Ci fu uno scambio di sguardi.
"Da solo."

"Se lo può scordare!" Urlò Ronald.
"Ron sta calmo." Lo zittì Hermione.
"Vai Harry, tanto sono sicura che ha ascoltato la nostra conversazione per tutto il tempo."
Guardai la ragazza preoccupata ma lei mi si avvicinò inginocchiandosi davanti alla sedia dove stavo.
"Sta tranquilla, ora devi solo cercare di riprenderti. Tra poco ti farò riavere la tua bacchetta." Sorrise. "Mi dispiace per tutto quello che hai dovuto passare, davvero."

Angelina mi scortò in una piccola camera con due brande.
"Riposati per un po', penso che tu ne abbia bisogno."
Tornate tra gli altri non mi aveva dato quella sensazione di serenità che mi aspettavo. Mi guardavano e analizzavano come se non fossi più in me, chissà, forse avevano anche ragione.

Portai la mano stringendo la catenina al mio collo.
"Draco... spero che tu stia bene..."
Non avevo alcuna certezza che sarebbe rimasto al sicuro, non avevo alcuna certezza sulla riuscita del piano.

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