Capitolo 55

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Camminavo avanti e indietro per la stanza.
Dovevo fare qualcosa, qualsiasi cosa, non potevo semplicemente arrendermi al mio nuovo status di prigioniera.

Avevo ancora una carta da giocare e la persona con cui potevo sfruttarla stava arrivando proprio ora.

"Già sveglia Aster?" Tom aveva un mantello nero chiuso sul davanti che ricopriva quasi completamente la sua figura.
Mi fermai davanti a lui incrociando le braccia sul petto.

Era il momento di tirare fuori l'asso dalla manica.
"Allora?" Alzò un sopracciglio.
"Ho visto la foto con la ragazza."
"Quale ragazza?" Corrucciò la fronte.
"Quella uguale a me."

Riddle sbiancò come non lo avevo mai visto, afferrò la sua bacchetta e cominciò a guardarsi intorno boccheggiando con aria preoccupata. Attraversò le sbarre per arrivare davanti a me costringendomi ad indietreggiare.

"Come hai fatto a trovarla?!
Voldemort ha visto il ricordo?!" Sussurrò nevrotico.
Afferrò con forza la mia maglietta portando il mio viso a pochi centimetri dal suo, potevo sentire il suo respiro mescolarsi col mio.
"Rispondimi, cazzo!"
"No! È stato il giorno dell'incursione e l'ho trovata per caso!" Urlai spaventata, non sapevo che avrei potuto scatenare una reazione simile.
"Sei sicura?!" Strinse più forte portandomi ancora più vicina, schiacciando il mio corpo contro il suo. Provai a frapporre le mie mani tra noi la era quasi inutile.
"Si!"
"Abbassa la voce, merda..."

Mi lasciò andare guardandosi intorno per la stanza, sembrava preoccupato e disorientato.
"Tom spiegami che cos-"
"Zitta! Devo pensare... pensare..."
Iniziò a camminare avanti e indietro per la stanza.

Era davvero qualcosa di così pericoloso per lui?
Era davvero qualcosa di così importante?

Finalmente si fermò, bloccandosi sul posto.
"Non c'è altro modo..." stava parlando più con se stesso che con me, il suo sguardo era ossessivo. Afferrò con forza la mia spalla spingendomi sul letto sul quale mi ritrovai sdraiata a pancia in su.
"Che vuoi fare?!" Si mise a cavalcioni su di me tenendomi schiacciata sotto il suo peso.
"Lasciami! Lasciami subito!" Cercai di dimenarmi come potevo immaginando il peggio.
"Pietrificus Totalus!"
Costrinse il mio corpo ad arrestarsi.

"Ho bisogno che tu stia ferma o succederà un casino... ora sta buona... respira... non voglio farti del male..."
Sentivo il panico crescere sempre di più.

"Oblivion!"

Era forse tristezza...
quella che vedevo nei suoi occhi?

"Mi dispiace Nat... mi dispiace per tutto quanto..."
Non sembrava nemmeno lui mentre parlava.

Ancora una volta tutto intorno a me perde consistenza verso dei contorni sfocati.

E pian pian iniziai a dimenticare.

-

Sembrava come se mi avessero preso la testa a martellate. Strizzai gli occhi prima di aprirli...

Ero ancora nella mia cella tutta sola ma...

Che ore erano?
Perché era così tardi?
Mi ero addormentata senza accorgermene?

Cosa diamine era...

"Sveglia, sveglia bella addormentata!"
Doholov fece un chiasso esagerato entrando dalla porta.
"Sbrigati, tra poco avrai la fortuna di non essere più un mio problema!"

Fui trascinata come sempre verso l'ex ufficio di Silente.
Era la terza volta che mi richiamava per la lettura dei ricordi ma questa volta mi sentivo più stanca del solito e con le difese più basse... non che sia mai riuscita a difendermi dai suo attacchi mentali anche in condizioni migliori.

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