Capitolo 60

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Era un bacio affamato, così distante da quelli con Draco. Quella di Tom però non era una fame fisica, era come se cercasse qualcos'altro, come se volesse scavare sempre più a fondo per ritrovare qualcosa.

Quando le sue mani afferrarono più saldamente il mio corpo mi lanciai indietro per staccarmi da lui rischiando di cadere a terra. Riddle mi riafferrò per impedirmi di cadere ed io mi alzai con un gesto rabbioso.

"Abbiamo finito." Sbottai.
"Non sei tu a deciderlo." Disse con tono altezzoso.
"Smettila di farmi questo!"
Inveì contro di lui. "Cerchi di fare il carino con me con la bella stanza, i vestiti, la vasca, mi riservi un trattamento di favore, come lo chiami tu, ma tenti di stuprarmi da ubriaco!
Poi ti ripresenti facendo finta di nulla e pretendi da me delle cose assurde!"
"Assurde?" Ripeté alzandosi.

Camminavo avanti e indietro.
"Smettila di cercare di essere mio amico! Non lo sei, non lo sarai mai! Se sono così con te è perché sei l'unico contatto che ho..."
Inziai a piangere di rabbia, cercavo dibstrapparmi le lacrime dagli occhi appena me li bagnavano.
"È un meccanismo di autodifesa del mio cervello... l'ho letto in un libro di psicologia... ci si affeziona al proprio carceriere per non impazzire... si chiama sindrome di Stoccolma."

Restammo in silenzio per un tempo indeterminato.

"Domani vedi di comportarti bene...
ci rimetteresti tu stessa."
Andò via in silenzio lasciandomi in una delle notti più buoie per me al castello.

Draco... dove sei?

-

Per l'evento mi venne fornito un abito nero con un scollo profondo, era attillato e per impreziosirlo mi erano stati forniti alcuni gioielli che potevano sembrare più catene in un certo senso. Abbinai un trucco leggero e acconciai i capelli in modo semplice come Riddle mi aveva indicato giorni prima.

Mi guardai allo specchio cercando di respirare e calmarmi, quella sera avrei potuto reperire delle informazioni importanti per riuscire a scappare

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Mi guardai allo specchio cercando di respirare e calmarmi, quella sera avrei potuto reperire delle informazioni importanti per riuscire a scappare.
Improvvisamente realizzai che forse avrei potuto vedere anche lo stesso Draco.

Tom arrivò verso le 19:30, era vestito in modo elegante, con una versione più raffinata della sua tenuta da mangiamorte.
Restò immobile a fissarmi per qualche secondo.
"Sei splendida." Disse rigidamente.
Si avvicinò con qualcosa in mano di luccicante. Riconobbi poi delle manette.
"Sono per contenere la magia, non tutte le sale hanno poteri di contenimento come questa. Così non dovrò preoccuparmi."
Allungai le mani davanti a me poco convinta, mi mise ai polsi quelle manette dorate ed io sentii parte delle mie energie svanire.

"Andiamo." Disse porgendomi il braccio che afferrai quasi tremante.

"Calmati." Pensai imponendomelo.
-

Erano settimane che non uscivo dalle mie stanze, era una sensazione strana, nuova e stranamente confortante.
Una parte di me ricominciò a respirare.
Ora che sapevo che Draco era dalla mia parte potevo ancora trovare un modo per scappare, non dovevo arrendermi alla mia condizione.

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