6. Nico

10.7K 853 779
                                    

Nico osservò romani e greci giungere fino ai cancelli del Campo Mezzosangue per gli ultimi saluti. Reyna vi si stava avviando con passo deciso, richiamando i romani che si erano attardati lungo il tragitto.

Anche da tutta quella distanza, e ce n'era parecchia, Nico riuscì a distinguere una chiazza di capelli biondi. Pensò subito a Will, poi si immaginò che fossero altri figli di Apollo o addirittura Jason, oppure qualcun altro.

Le farfalle scheletro che avevano cominciato a battere nel suo stomaco quel mattino ripresero ad agitarsi. Doveva smetterla di pensare sempre a Will, in qualsiasi contesto. Quel mattino aveva pensato che fosse Will quello intento a bussare alla sua porta. E ora pensava di essere riuscito a vederlo a più di trecento metri di distanza.

Nico sussultò quando nell'aria cominciarono a risuonare dei piccoli botti. Vide i fratelli Stoll che lanciavano petardi e salutavano i loro fratelli romani, e si decise a rientrare.

Si stese sul letto, riprese il libro in mano e continuò a leggere da dove si era interrotto.

Alla conclusione del secondo capitolo, Nico alzò gli occhi al cielo, sbuffante. Quel libro gli stava faceva venire in mente Will. La protagonista era brava con l'arco, e il protagonista maschile, ovviamente, era biondo con gli occhi azzurri.

Fu sul punto di cominciare il terzo capitolo quando la porta dell'infermeria si aprì e si richiuse.

«I romani sono partiti.» dusse Will, e Nico si chiese con chi stesse parlando.

«Sì, ho sentito gli scoppi.» sbuffò una seconda voce.

«A che punto sei con l'inventario?»

«Mmh, direi ad un buon punto.»

Nico colse la menzogna in questa frase e sorrise per un secondo, divertito.

«Quindi posso continuare a visitare i feriti senza sentirmi in obbligo di aiutarti?» domandò Will, e Nico si immaginò stesse sorridendo.

Il suo interlocutore dovette senz'altro annuire, perché Nico udì i passi del figlio di Apollo calzati dalle infradito avvicinarsi nella sua direzione. Poco dopo spuntò dal separé, sorridente.

«Ciao.» lo salutò Will. «Mi hai scelto un soprannome?»

Nico lo studiò, poi distolse in fretta lo sguardo. Non voleva che Peeta Mellark gli si imprimesse nel cervello con il volto soleggiato di Will Solace.

«Mmh.» rispose Nico, stringendo il libro. «Sei bravo nel tiro con l'arco, giusto?»

«Sono il migliore fra i figli di Apollo!» esclamò Will, orgoglioso, il petto in fuori, il sorriso smagliante, e la pelle abbronzata molto più luminosa.

«Allora da ora in poi il tuo soprannome sarà Katniss.»

Will lo guardò confuso. «Katniss?» ripeté. «Erba saetta? Perché dovrei..?» Poi notò il libro. «Oh! Quella Katniss! No, non mi piace come soprannome. Non sono una ragazza.»

«Robin Hood?» azzardò Nico.

«Nemmeno. Io non rubo ai ricchi per dare ai poveri. E ti sconsiglio anche Oliver Queen.»

«Oliver Queen?» ripeté Nico, perplesso. «Non credo di conoscerlo.»

Will lo fissò a bocca aperta, poi deglutì a fatica e scrollò le spalle. «Non importa.» mormorò, abbattuto. «Davvero.»

A Nico sembrò tutt'altro.

Rimasero qualche minuto in silnezio a studiarsi poi Nico, preso dall'imbarazzo, si passò le dita tra i capelli che gli si erano spostati sul volto. Avrebbe dovuto tagliarli. Si erano allungati a sufficienza.

Gli occhi celesti di Will si incupirono.

«Cosa?» domandò Nico, confuso. «Cos'ho fatto?»

Will gli si avvicinò e gli afferrò la mano. Se la rigirò nel palmo, e le farfalle nello stomaco del figlio di Ade aumentarono lo sbattere d'ali.

«Hai delle ferite.» notò Will, fissandolo dritto negli occhi. «E credo siano parecchie.»

Nico ricordò i vari combattimenti avvenuti mentre spostavano l'Athena Parthenos. Il ricordo dei morsi dei licantropi e dei loro graffi, lo fecero per un secondo rabbrividire, anche se riconsiderando la situazione, poteva essere tutta colpa del contatto fisico con Will.

Che, dopo averlo studiato in viso per mezzo secondo, lo lasciò andare.

«Togliti la maglietta.» gli ordinò Will, alzando la voce. «E anche i pantaloni. Subito.»

Avere una seconda vita è una cosa. È renderla migliore, il trucco...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora