46. Will

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La prima freccia di Nico volò per circa due metri prima di conficcarsi nel suolo. Will lo esortò a continuare. La seconda freccia gli sfuggì di mano e finì contro il figlio di Apollo, che la riprese e gli indicò con un cenno il bersaglio a trenta metri di distanza.

«Puoi farcela.» disse Will, senza enfasi, allontanandosi di qualche altro passo, massaggiandosi la spalla. «Distendi un po' di più il braccio.»

Nico grugnì e tirò la terza freccia. Cadde poco distante dall'altra.

«Will, sotto sotto, credo che non incontrerò mai un gigante senza la mia spada.» disse Nico, serio.

«Non puoi saperlo.» lo esortò Will. «Dai. Immagina Katniss al tuo posto.»

«Non posso farlo. Non ho una treccia sul petto.»

Will ridacchiò. Nico si concesse un breve sorriso.

«Dai, se tu ti impegni come Katniss, domani ti preparerò una torta.»

«Quindi tu saresti Peeta?»

«Sì.»

«Hai una gamba finta.»

«Ti assicuro che sono entrambe vere. Dai, Nico. Fatti forza. Annienta i tuoi bersagli invisibili.»

Nico inspirò a lungo, e riprovò. Riprovò una quarta e una quinta volta, e alla decima lasciò ricadere lungo il fianco il braccio dolorante.

«Per oggi può andare bene.» annuì Will, recuperando le frecce. «Ma domani ti voglio più concentrato.»

«Ora ero super concentrato.»

«Ah ah, non ci casco.»

«Tu come hai imparato a tirare con l'arco?»

Will esitò prima di dire: «Ad otto anni, i miei genitori mi hanno portato in campeggio. E in questo campeggio c'erano un sacco di attività fantastiche, ma visto che non avevo dieci anni, in teoria non potevo partecipare. Gideon, Alec e Jem erano tutti più grandi, e volevano partecipare ad un gioco a squadre e vincere il premio, e serviva un quarto membro. Quindi hanno mentito sulla mia età. Volevano che facessi solo presenza, ma quando mi hanno dato l'arco... be', il potere di Apollo si è fatto valere.»

«Avete vinto?» si incuriosì Nico, massaggiandosi la spalla dolorante.

Will schioccò le labbra al pensiero. «No. Nostra madre mi ha visto con l'arco in mano, e si è messa ad urlare furibonda. Voleva fare causa a tutti. Gideon è riuscita a calmarla, e due ore dopo essere arrivati al campeggio, siamo ripartiti.»

«Ma non ti sei fatto male...»

«Oh, non era questo il punto. Mia madre non voleva che avessi a che fare con qualsiasi cosa potesse collegarmi ad Apollo. E l'arco è l'arma preferita del mio padre divino.»

Will riusciva ancora a ricordare la madre che lo spingeva in macchina, furiosa con lui, e non con i suoi fratelli che lo avevano fatto entrare nella squadra, che avevano mentito sulla sua età. Aveva pianto per tutto il ritorno a casa, e con lui anche Thomas e Danny, più che altro per solidarietà. Più tardi, quel giorno, Logan aveva provato a spiegargli che la mamma si era spaventata, ma non aveva funzionato. Dal giorno seguente, Will si era documentato il più possibile sul suo padre divino.

Will alzò gli occhi su Nico, che lo stava fissando in silenzio. Grazie al figlio di Ade, gli erano tornati molti ricordi legati alla sua infanzia, o alla sua vita prima del Campo, che aveva sforzato di dimenticare. Nel resto di quella giornata, si era dovuto nascondere dentro l'armadio per evitare Alec e la sua rabbia per la vacanza interrotta.

Avere una seconda vita è una cosa. È renderla migliore, il trucco...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora