48. Nico

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Nico osservò Will tirare una freccia dopo l'altra sui bersagli. Non osò disturbarlo, poiché era troppo indaffarato a pensare ad altro.

Will gli aveva aperto il suo cuore. Gli aveva confessato i suoi sentimenti, e gli aveva parlato di due relazioni passate che avevano inciso in modo molto profondo nella sua vita amorosa.

Nico non aveva storie d'amore da confessare. E sospettava che Will conoscesse già della sua mostruosa cotta per Percy Jackson. Doveva averlo capito, altrimenti non si spiegava la gelosia che il figlio di Apollo provava per il discendente di Poseidone.

Mentre lo osservava tirare frecce una dopo l'altra contro i bersagli immobili, Nico sospirò. Forse non aveva storie d'amore da ricordare, ma c'era altro della sua vita che Will doveva conoscere, se voleva essere sincero con lui come lui aveva appena fatto.

«Sono nato nel 1924.» disse Nico, gli occhi puntati sulle spalle di Will. «E dieci anni dopo, io e mia sorella Bianca siamo stati rinchiusi nel Casinò Lotus fino a quando, quasi cinque anni fa, qualcuno non ci ha liberati. Pensavo volessi saperlo.»

Will continuò a scoccare frecce contro i bersagli. Non sembrava nemmeno che lo avesse sentito.

Nico rimase in attesa, osservandolo, e arrossendo. Non ne aveva mai parlato con nessuno. Di solito gli altri ne parlavano tra di loro, e lui non se ne preoccupava. L'unico che l'aveva capito davvero era stata Hazel, nata pochi anni dopo di lui, morta negli anni '40, e trovata l'anno prima negli Inferi.

Dopo un altro lungo minuto di silenzio, Will abbassò il braccio.

«Stai scherzando?» gli domandò, senza voltarsi.

«No.» rispose Nico, continuando a guardarlo. Si era alzato un leggero venticello, che gli scuoteva i capelli. «Non sto scherzando.»

Will si voltò a guardarlo negli occhi. Erano di un azzurro più intenso del solito. Nico deglutì.

«1924.» ripeté Will. «Sul serio?»

«Sul serio.»

«E Hazel?»

«Lei è nata quattro anni dopo di me, da un'altra donna, da un'altra parte. Ma lei è morta, e io no.»

«Be', certo, sei di fronte a me. Quindi sei veramente un vampiro?»

Nico sospirò. «Non sono un vampiro. Sono solo...»

«Sei solo rimasto dentro il casinò Lotus per circa settant'anni, dico bene?» sorrise Will, scrutandolo. «È quello che stavi dicendo.»

«Ed è vero. Avevo ancora dieci quando ho lasciato il casinò.»

Will lo guardò con attenzione. «E hai iniziato a crescere dopo aver lasciato il casinò?»

«Sì.»

«Forte.» fu il commento di Will, da vero figlio di Apollo.

«Forte?» ripeté Nico, perplesso. «Davvero?»

«Sì.»

«Ti ho appena detto di essere nato negli anni Venti...»

«E allora? Non hai veramente ottant'anni. Ne hai solo quattordici.»

«Magari ho conosciuto i tuoi nonni...»

«No, penso sia improbabile. Sei di origini italiane, giusto? Io ho origini francesi. I miei nonni materni sono francesi. Non penso tu li abbia conosciuti.»

«Come fai a dire che sono di origini italiane?»

Will si trattenne a stento dall'alzare gli occhi al cielo. «Nico di Angelo.» ripeté, sorridendo.

Avere una seconda vita è una cosa. È renderla migliore, il trucco...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora