16.

674 19 6
                                    

Ero un po' scossa da quella sua affermazione. Non capivo più nulla. Quel sussurro mi aveva fatto rabbrividire.

Potevo sentire un formicolio percorreremo tutta la spina dorsale.

Mi tolsi le mutande. Per prendere quelle nella borsetta mi dovevo piegare così scontrati le mie intimità con le sue.

Faceva sempre più caldo. Poi mi misi anche il reggiseno e dopo di che mi girò di colpo verso di sé.

<<Tesoro, cerca di lamentarti meno>>
Non dissi niente. Mi limita ad alzare gli occhi al cielo.

Dopo essermi messa un vestito corto, rosa, pieno di brillantini e spalline sottili, tutto ciò con gran fatica visto che avevo un Dylan appiccicato al culo... Il che non mi disp- no! Kassandra no!

Lo seguii in macchina nella sua jeep rossa

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Lo seguii in macchina nella sua jeep rossa. Non sapevo dove aveva intenzione di portarmi ma onestamente non mi importava.

Non viaggiamo per moltissimo tempo. Dopo aver svoltato e proseguito lungo un viale arrivammo davanti un cancello enorme.

Dopo la fine del cancello ai lati partiva una folta e fitta serie di siepi.

Prese un telecomando dalla tasca e aprí il cancello. Prima di entrare però si girò verso di me e disse <<Comunque avevi detto nessuna regola>>. Poi fece un occhiolino.

Onestamente ero preoccupata dal suo atteggiamento ma non mi dispiaceva stare con lui.

Entrammo e vidi subito questo gigantesco piazzale con una fontana al centro. Credo che fossimo nella periferia di San Francesco.

Era tutto così grande. Delle scale bianche molto lunghe portavano ad una porta imponente che dava l'ingresso, probabilmente ad un'enorme villa.

Tutto era così spettacolare e bello. Aveva uno stile classico.

Dopo che Dylan parcheggiò scese dall'auto e mi aprí la portiera. Io scesi con la faccia stupida da tutto quello splendore e lui mi guardò soddisfatto del suo lavoro.

<<Allora? Stupita? >> chiese.
<< E me lo chiedi?! Ovvio è tutto così fantastico che protr->> Mi fermai perché mi iniziò a squillare il cellulare.

Lo estrassi dalla borsa e vidi che era uno chiamata da parte di Jhon.

Dylan subito mi prese il cellulare e fece scattare la suoneria. Io mi avvicinai per prendergli il cellulare ma niente.

Mi prese per mano e iniziammo a salire quelle innumerevoli scale senza fine.

Giunti alla porta la aprí e subito venni immersa in una favola. Era una villa o un castello. Tutto così perfetto.

Potevo essere quasi definita una principessa se non fosse per il principe...

Oltre a quello soffitti altissimi, stanze e sale spaziosissime, mobili dell'Ottocento.

Stavo sognando per caso?

Era tutto... Magico.

<<Benvenuta nella villa O'Brien. >> disse guardandomi con occhi stupendi.
<<Come? Tutto questo è tuo? Kayla è davvero fortunata. >> Mi venne in mente Kayla. Cosa stavo facendo. Non potevo farlo. Capivo che lei con me ultimamente non era super dolce ma io non posso fare così con il suo ragazzo.

<<Non pensare a Kayla. Pensa a questa villa, alle sale, ai giardini, alla piscina... a me>> disse sospirando prima di dire le ultime due parole.

Mi girai di scatto e lo abbracciai. Non era un abbraccio solito come quelli dei parenti al pranzo di Natale. Era più un vero abbraccio proprio che diceva "ti voglio bene".

Dopo di che mi staccati e lui mi tirò dietro l'orecchio una ciocca di capelli. Io arrossì ma facj finta di non farci caso e domandai <<Mi porti a fare un giro? >>
<<Ovvio>> rispose dolce.

Perché era così dolce aaaa non lo sopporto. O forse sì... Devi ancora capire cosa voglio.

IL ragazzo perfetto gentile autorevole senza imperfezioni o il ragazzo sexy bello affascinante stronzo hot (e gentile quando gli pare).

La domanda che dovevo farmi era una.

Jhon o Dylan?

Cosa avrei dovuto fare?

Non posso stare qui. Devo decidere. Starò con Jhon. È l'unico che mi permette di fare una vita senza deludere nessuno. Ma per ora stiamo qui con Dylan... Da amici.

Dopo aver visto molte ma moltissime stanze entrammo in un corridoio lungo quanto la costa della California e moltissime porte su porte.

Mi disse <<Dai scegline una. >>
Io andai verso la terza porta a destra la aprii ed era una stanza per gli allenamenti. La palestra aveva pesi e macchinari di tutti i tipi dai tappirulan agli elastici ai sacchi da box.

Mi fece un cenno per sceglierne un'altra. Andai verso la parte opposta a sinistra.

Aprii la porta nera e vidi una sala tutta moderna e all'avanguardia piena di computer e altri dispositivi.

Ne scelsi altre due. Beccati un bagno e la sala cinema. Andai verso l'ultima porta infondo a destra. Stavo per girare la maniglia ma la mano venosa di Dylan mi di appoggiò sopra prima di aprirla.

<<Questa no. >> disse serio fissando i negli occhi.

Io dissi soltanto "va bene"

Ci avviamo verso la cucina ma ero curiosa di scoprire cosa ci fosse là dentro...

Skip time
Ricevetti minimo settanta chiamate da Jhon tutte senza risposta. Mi dispiaceva così tanto non potergli rispondere ma ero troppo orgogliosa per perdere l'obbligo.

Mangiamo una pizza e poi guardiamo un film. Tutto sommato oggi Dylan è stato simpatico e davvero dolce.

Strano ma vero Dylan O'Brien è dolce. In parte... Hahahaha.

Rimane comunque stronzo.

Mi preparò una camera dove dormire. Era di fianco alla sua. Così in caso di bisogno gli avrei chiesto e detto se ci fosse stato qualche problema.

Non lo so ma nonostante tutto, il comportamento di Dylan non era male. Ma come già detto ragazzo di Kayla non mio.

<< Allora questa è la tua camera. Lì c'è il bagno, le salviette le trovi sotto il mobile nero. Se vuoi oscurare i vetri devi premere il tasto che c'è a destra del letto. Tutto chiaro? >>

Io annuii e ringraziai dell'ospitalità.

Mi feci una doccia, asciugai i capelli mi misi il pigiama e dopo essermi stesa nel letto spensi la luce.

Silenzio.

Non riuscivo a dormire. Mancava qualcosa. Mancava qualcuno.

Mancava lui.

108//Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora