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<<Dio D-Dylan>> dissi mentre mi spinse contro la parete dell'ascensore.

<<A-ah>> gemetti quando lui spostò i baci sul mio collo.

Mi prese a cavalcioni. Mentre io con la schiena appoggiata alla parete allacciavo le mie gambe intorno al suo bacino, lui mi baciava con foga.

Avevamo il respiro già pesante a causa dei troppi baci.

Poi lui mi bacio il naso mentre io provavo a slacciargli la cintura che sembrava incastrata.

<<Come... si... fa?! >> dissi ridendo.

Intando io spingevo il bacino contro le sue intimità facendolo eccitare ancora di più.

Finalmente si aprirono le porte dell'ascensore e Dylan spalancò la porta dell'appartamento.

Io risi a vederlo così eccitato ma non potevo fare a meno di esserlo anch'io.

Mi fece scendere così da stare in piedi davanti a lui.

Io lo guardavo dal basso verso l'alto visto che gli arrivavo alla spalla.

Mentre lui avanzava coi passi io indietreggiavo.

Intanto iniziai a sbottonarmi i bottoni della sua camicia e poi sciolsi il fiocco dei pantaloni neri/blu.

Intanto lui si tolse la camicia che indossava e si slacciò la cintura senza lanciarla via come aveva fatto con la sua maglia bianca.

Io indietreggiai il più possibile fino ad arrivare contro una colonna.

Ora ero in trappola.

<<La tua camicia è là >> gli dissi indicando l'indumento in questione sul parquet scuro.

Lui lo guardò proprio di sfuggita per rimettere subito gli occhi su di me.

<<In questo momento ho bisogno di questa.>> tese la cintura che aveva in mano.

Poi velocemente mi prese i polsi e li legò con essa molto stretti quasi da farmi male.

<<Dylan.. È stret->> mi zittí mettendomi un dito sulle labbra che io, per stuzzicarlo, leccai.

<<Cazzo. >> disse lui eccitato.

<<Vuoi giocare? >> disse mentre si piegò sulle cinocchia per avvicinarsi alle mie intimità coperte da una mutanda azzurra in pizzo.

Io deglutii rumorosamente e lui prese il tessuto per i bordi sfilando così le mutande.

Leccò velocemente le mie intimità e poi mi slacciò il reggiseno lasciandomi completamente nuda.

Pian piano si avvicinò a me e mi baciò così da distrarmi.

Mi prese a sacco di patate e mi portò verso la stanza più vicina, cioè la cucina.

Mi appoggiò sull'isola facendomi spalancare le gambe e reggermi dai gomiti.

Leccò la mia entrata e la masaaggiò con due dita facendole entrare subito.

Io immediatamente ansimai. Dio era così perfetto sempre.

Mi vennero subito i brividi per tutta la schiena volevi soltanto lui in quel momento.

Dylan continuò a pomapare velocemente finché non venni.

Da lì fece uscire le due dita e si tolse pantaloni e boxer.

Io lo avvicinai alla mia faccia e iniziai a baciarlo mentre presi le sue intimità con una mano.

Una mano la tenevo dietro la sua nuca mentre gli stringevo i capelli e lo avvicinavo a me perché volevo sentirlo il più vicino possibile.

108//Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora