33.

579 16 22
                                    

<<Dove mi porti? >> chiesi a Dylan un po' preoccupata.

Eravamo in macchina alle 06:30 di mattina. Dove poteva portarmi a quest'ora?

<<Faremo shopping. Però comprerai quello che decido io. >> disse serio mentre scese in un parcheggio di un centro commerciale enorme.

<<Uno. Come? È mattina, presto. Due. Non decidi tu cosa metto io. >> non era possibile andare a far shopping. Neanche fossero le otto.

<<Fidati di me. E poi sto pagando tutto io quindi zitta e muta. >> disse serio ma anche divertito aveva gli occhi che stavano ridendo.

<<Ma perché avevi in casa dello struccante? >> chiesi. Mi sembrava una domanda piuttosto ovvia. Un uomo come lui con dello struccante, dischetti di cotone e poi un pacco di preservativi XXL?

Impossibile.

<<Fatti due domande. Davvero penso di essere l'unica ad essere venuta nel mio appartamento? >> rispose come se fosse ovvio.

Scusami tanto Dylan O'Brien se avevo la speranza che non fossi un donnaiolo. Ma a quanto pare sbaglio.

Stetti zitta finché non finí di parcheggiare. Dopo di che scesi e non feci domande.

Dylan prese il cellulare e chiamò una persona a me sconosciuta.

<<Hey Rog... Si sono Dylan... Oggi sono al centro commerciale... Si non spaventarti hahah... Certo faccio attenzione... Per quale occasione? Ho una bambolina innocente che non sa come vestirsi a Los Angeles... Grazie Rog, ciao... Ah mandami Tessa>> questa era stata la chiamata. Sembrava stesse parlando con un vecchio amico.

<<Chi è Rog? E Tessa? E poi non sono una bambolina innocente. >> misi il broncio. Devo dire che questo comportamento mi fa sembrare una bambina.

Mi prese per un polso e mi tirò dietro di sé verso l'entrata del centro senza neanche rispondere ad una delle mie domande.

Appena dentro vidi negozi di vestiti, scarpe, gioielli, ristoranti. Anche Marche molto costose come Versace, Chanel, Dior, Dolce e Gabbana.

Tutti era così bello ma Dylan mi trascinò via da tutti qui negozi e mi fece entrare in un ascensore con lui e schiacciò il pulsante che portava al piano più basso.

Appena aperte le porte un lungo corridoio con dei LED rossi illuminava la strada fino ad una porta anti incendio.

Dylan attraversò tutto in silenzio aprì la porta e da lì vidi tutti dei sexshop tutti uno di fianco all'altro.

Ad un certo punto Dylan lasciò la presa al mio polso e corse verso una biondina con dei tacchi a spillo e un vestito che le copriva metà sedere con una scollatura sulla schiena che riprendeva quella che c'era anche davanti sul seno, il tutto si un...

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Ad un certo punto Dylan lasciò la presa al mio polso e corse verso una biondina con dei tacchi a spillo e un vestito che le copriva metà sedere con una scollatura sulla schiena che riprendeva quella che c'era anche davanti sul seno, il tutto si un colore nero lucido.

108//Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora