28.

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In macchina era tutto molto tranquillo. Dylan guidava come sempre mentre io felice come una pasqua perché stavamo andando a prendere un bel panino al Mc.

Io abbassai un finestrino.
<<Ma che fai? >> chiese Dylan quasi sgridandomi.
<<Ho tirato giù il finestrino(?) >> chiusi confusa. Che avevo fatto di male?
<<C'è accesa l'aria condizionata! >> mi rispose.
<<È questo il problema?! Dai io adoro sentire il vento che mi scorre tra le dita. >> feci il musetto.
<<Non mi convinci... >> disse guardando fisso la strada.

Allora appoggiai una mano sulla sua e gli diedi un bacio sulla guancia.

Arrossì e disse un "va bene" mentre schiacciò il bottone per spegnere l'aria condizionata e abbassò entrambi i finestrini.
<<Grazie. >> dissi felice come una bambina.

Misi la mano fuori dal finestrino e sentivo quella sensazione di libertà. Il vento mi spostava i capelli davanti alla faccia.

Il viaggio durò poco ma con molte risate e confezioni imbarazzanti.

<<Noooo dai sul serio? Ti sei arrampicata su una quercia e poi si è spezzato il ramo?! AHHAHA>> Disse ridendo a squarcia gola.
<<Ti giuro! >> risi anch'io con lui.

Giunti al Mc-drive la commessa disse <<Buongiorno cosa desiderate? >>
<<Salve. Due Gran crispy mc bacon e due porzioni da 9 nugets. Patatine medie... Mmm... Ah! E due coce grandi. >> risposi riordinando i pensieri nella mente.

Dylan aveva detto che andava bene quello che prendevo io perciò...

Mi guardò con faccia sorpresa della serie come caspio riesce una ragazza magrina come a mangiare 'sto bordelli di roba.

Visto la sua espressione gli dissi<<Ehm... Mangio un po'... Lo so. >>

Non disse niente pagammo e dopo aver preso i panini tornammo contenti a casaangiando anche qualche patatina.

Skip time
Dopo aver mangiato presi il cellulare ed iniziai a guardare un po' i messaggi.

Jhon

Hey
Kassie, volevo scusarmi. Sono stato uno stronzo. Perdonami all'ospedale sono stato uno stupido.
Per favore
Richiamami

Roteai gli occhi all'indietro. Dylan mi vide e capendo che c'era qualcosa che non quadrava mi chiese <<Hey, amore tutto ok? >>
<<No, per niente. >> presi un cuscino e me lo misi in faccia.
<<Tesoro, dimmi che succede. >> disse terribilmente serio accovacciandosi verso di me.
<<Jhon... Continua a tartassarmi.>> dissi stufa delle continue scuse di Jhon.
<<Io lo ammazzo. Mi avevi detto che stavi scappando da lui all'ospedale, no? >> disse nervoso, irritato e incazzato.

Oh no la situazione qui si mette male.
<<No?? >> chiese ancora più nervoso.
Io annuii.
Di scatto si mise in piedi e incominciò ad andare avanti e indietro per la stanza.

Io mi misi seduta a guardarlo meditare. <<Dyla->> non riuscii a finire.
<<Zitta! Devo fare qualcosa. Adesso! >> disse con difficoltà dalla tanta rabbia.

Io non riuscivo a dire nulla ero solo preoccupata per Dylan.

Ad un certo punto di fermò di colpo. Lo fissa per circa una quindicina di secondi prima di vederlo partire verso l'ingresso.

Lo seguii apri un armadietto con le chiavi delle varie auto e ne prese una senza fare molto caso a quale fosse.

<<Dylan! Dove stai andando! >> gridai in preda al panico.
<<Vado a fare ciò che è giusto. >> rispose continuando ad avanzare verso la porta.

Io corsi e gli barra la strada. <<Dylan fermati! >> urlai faccia a faccia.
<<Kassie togliti di mezzo. >> disse guardando il pavimento per tenere la calma.
<<No Dylan! Non sei lucido! Ragiona ti prego. Io sto bene. >> dissi provando a calmarlo.

Lui non rispose, gli misi una mano sulla guancia pensando di riuscire a tranquillizzarlo un pochino.

Lui strinse la mia mano facendomi anche male. Mi sbatté contro la porta.
Io girai la testa di lato per non guardarlo in faccia.

<<Dylan così mi fai paura. >> dissi terrorizzata.
<<KASSIE STAMMI A SENTIRE! IO LO UCCIDERÒ E TU NON MI IMPEDIRAI DI FARLO! >> mi urlo completamente incazzato a un centimetro dalla mia faccia.

Mi lasciò cadere di lato e spalancò la porta scendendo le scale e salendo sulla macchina.

Io iniziai a piangere impaurita, mi rialzati a fatica reggendomi tramite la porta.

Uscii e caddi a terra.
<<DYLAN! >> Urlai straziata e piena di dolore.

Lui accese il motore ed uscì dalla villa senza mai guardare indietro.

<<Ti prego... >> Sussurrai.
Mi accasciai con la schiena contro la porta. Portai le ginocchia verso la mia faccia per nascondermi da non so chi.

Stavo male... Malissimo a dire la verità. Che dovevo fare. Passò un quarto d'ora prima che decisi di piangere.

Ok Kassie calmiamoci. Mi dissi, presi il telefono e chiamai Jhon. Squillò ma senza risposta.

Provai a chiamarlo altre settanta volte minimo. Niente. Nessuna risposta.

Cosa dovevo fare. Da qui a San Francisco ci saranno chilometri.

A piedi, col cavolo. Sarei morta sotto sto sole e poi io non ho così tanta resistenza. In bici?

No, non vedevo alcuna bicicletta.
L'unica opzione rimasta era andare in macchina.

Ci dovevo provare. Mi feci coraggio e presi le chiavi di una jeep, la cercai nel parcheggio e la trovai.

Era una jeep azzurra, avevo visto anche quella rossa che usava di solito.
Aprii la portiera e mi misi sul sedile.

Ero molto preoccupata per Jhon,ma in quel momento sentii risalire quella paura.

Il terrore di sbagliare qualcosa, tutti i ricordi. Ancora una volta la stessa macchina venirmi contro.

Provai a scacciare quei brutti pensieri in qualsiasi modo. Ancora niente. Non sapevo cosa fare.

Il cuore iniziò a battere velocemente. Sentii mancare l'aria. Aprii la portiera e mi lancia per terra.

Iniziai a fare respiri profondi. Uno dopo l'altro.

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Scusate se ieri non ho pubblicato, bacioni.

108//Dylan O'BrienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora