Eravamo giunti davanti alla casa. Dylan mi stringeva la mano fortissimo come per dire "non staccarti da me neanche per un secondo".
Io mi girai verso di lui e lo vidi molto agitato. Era successo qualcosa in quella famiglia.
<<Hey tutto ok? >> gli dissi con voce tranquilla e quasi sussurrando per farlo sentire più a suo agio.
Mi guardò meglio occhi e scosse la testa per far cenno di "no".
Così io mi girai anche col corpo verso di lui e lo presi per le guarci per poi baciarlo.
Lui mise le sue mani sul mio sedere e poi mi strinse più vicino a lui così da avermi quasi appiccicata.
Era un bacio che durò molto io lo diedi principalmente per lui visto che doveva calmarsi. Infatti sentii i suoi respiri diventare più regolari.
Mi staccati Guardai un attimo in basso per poi ripuntare gli occhi sui suoi.
<<Grazie. >> mi disse rocamente. Cosa che mi eccitò un pochino nonostante le circostanze.
<<Tranquillo, siamo amici no? >> lo dissi come per dire "È un piacere baciarti così senza emozioni" ma nella realtà quel bacio tradiva la mia voce.
<<Bene ora andiamo. >> dissi prima che lui potesse rispondermi evitando una conversazione inutile.
Una volta giunti davanti alla porta Dylan stri s ela mano in un pugno e fece gonfiare le vene.
Avvicinò la mano stretta alla porta in legno e bussò trattenendo la rabbia.
<<Hey. >> avvicinai una mano al suo braccio.
Lui non distolse lo sguardo dalla porta ma sciolse i muscoli e lo capii dal contatto che avevamo.
Ad un certo punto il rumore di una chiave che gira nella fessura ci fece mettere l'attenzione su di essa.
Potevo sentire la tensione che c'era nell'aria, potevo pure toccarla.
La porta si aprí, rivelando una donna sulla cinquantina d'anni. Mora come Dylan, con la frangetta e taglio sopra le spalle.
Di sicuro la madre.
<<Buongiorno Dylan. >> disse in modo formale squadrandolo dalla testa ai piedi e quando si rese conto della mia presenza, fece lo stesso.
<<Un'altra delle tue troiette che ti scopi?>> disse con un tono di superiorità che mi diede subito fastidio.
<<COME SI PERMET->> provai a urlsrle contro ma dylan mi fermo afferrandomi per un fianco e stringendomi a lui.
<<No "madre". Lei è la mia ragazza. >> mi diede un bacio sulla guancia e quando disse la parola madre fece delle virgolette con le dita.
Io le feci il dito medio per mandarla a quel paese facendo un sorrisetto. In realtà era solo scena.
Subito iniziai a farmi le paranoie. Lo aveva detto tanto per dire o lo pensava davvero? Un giorno amici e l'altro fidanzato? Mi confonde le idee soltanto di più.
Superammo "la madre", ancora non capii il motivo di quelle virgolette, e dietro di lei trovammo il padre. Un uomo sulla stessa età della madre. Capelli un po' più scuri occhi marroni ma non color miele come "il mio ragazzo".
Vorrei tanto scriverlo senza virgolette...
Oltre a questo si presentò. <<Salve sono Patrik O'Brien sono il padre di Dylan. >> mi guardò con sufficienza.
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108//Dylan O'Brien
FanficKassandra Jones è una ragazza che si è appena trasferita a San Francisco. Subito incontra nuove persone e si crea dei nuovi amici. Tra cui un ragazzo. Il suo nome? Dylan O'Brien. Fa presto amicizia con lui e la sua ragazza, Kayla. Cosa succederà all...