Provai a dormire ma niente. Ogni cosa che provavo sembrava ricondursi allo stare svegli.
Pensavo continuamente e ossessivamente a lui. L'unico pensiero, fermo nella mia testa, come se fosse rimasto incastrato e non volesse più andarsene via.
Avevo provato di tutto. Contare le pecore, le stelle, fare calcoli matematici altro qualsiasi cosa. Niente.
Avevo sempre in mente la stessa persona. Era l'unica cosa a cui riuscivo a pensare.
Allora mi decisi, mi girai sedendomi sul letto. Misi le ciabatte e cammina verso la porta, la aprii, mi guardai intorno. Niente nessuna persona in vista.
Andai alla camera a fianco. Feci per bussare ma mi fermai in caso stesse già dormendo. Così preso il rischio e girai la maniglia. Entrai silenziosamente ma mi accorsi che era in piedi, rivolto verso l'enorme finestra che faceva vedere tutte le stelle una più luminosa dell'altra.
Era là, fermo, come una statua greca a fissare il cielo. Fermo nei suoi pensieri probabilmente aveva qualcosa in mente che lo tormentava.
Si accorse della mia presenza soltanto quando chiusi la porta.
Si girò di scatto pronto a tutto come se fossero appena entrati i ladri in casa.
Dopo avermi notata tirò un sospiro di sollievo e venne verso di me. Allungò un braccio, e con la sua mano, prese il mio.
<<Tutto ok? >> chiese preoccupato.
<<Non tanto... Non riesco a dormire. Credo di avere troppo caldo... >> risposi con una scusa.
<<Posso accendere il condizionatore se vuoi. >>
<<No! >> risposi d'impulso. Lui si staccò un attimo per provare a comprendermi. <<Potrei dormire qui. Per sta sera. Solo questa dopo non ti disturbo più lo giuro io->> Non mi fece finire che mi portò nel suo letto.Dopo essermi accomodata andò verso una poltrona, probabilmente per dormirci. <<Vieni qui. C'è posto per entrambi. Non voglio che dormi lì >> gli dissi facendo il muso.
Lui alzò gli olchi al cielo, poi si alzò e si mise sotto le coperte con me.
Potevo sentire e nostri corpi caldi toccarsi quando ci giravamo nel letto.
Dopo tutto riuscii a dormire, mi sentivo al sicuro, protetta, protetta da lui.
Skip time
Iniziai a correre. Aprivo porta dopo porta. Sentivo il rumore delle gomme sulla strada fermarsi di colpo.Dopo di che uno scoppio fortissimo. Mi stavano esplodendo le orecchie.
Di fronte a me una porta in acciaio. La aprii e la chiusi di colpo per sfuggire da tutte quelle orribili urla.
Dopo aver preso mi girai e mi ritrovai in mezzo ad una strada. Passavano auto a velocità pazzesca. Caddi di colpo e sprofonda nel vuoto. Tutto nero finché una piccola luce.
Stavo guidando. Schiacciai l'acceleratore. Sentivo le grida, le urla, il trambusto, le sirene dell'ambulanza e quelle della polizia.
Poi la sua voce. Mia madre che mi sussurrava. "Colpa tua! Sono morta a causa tua. Non vedi? Hai provato ad uccidermi!"
Di colpo aprii gli occhi e iniziai a gridare come una matta. Io ero già nelle braccia di Dylan. Provava a calmarmi. Tutti tantativi inutili.
Gridai finché non presi il coraggio di aprire gli occhi. Da lì iniziai a pringere soffocando tra un singhiozzo e l'altro. Caddi sul pavimento distrutta da tutto quello che avevo sognato.
Era sul serio solo un sogno? O era la realtà dei fatti?
<<L'ho uccisa. È tutta colpa mia. >> Sussurrai tra me e me. Iniziai a respirare affannosamente.
Dylan mi disse <<Kassie. Hey! Kassie! Ascolta. Calmati. È tutto ok. >>
Non riuscivo più a distinguere realtà da immaginazione.
<<Credo che sia... Credo... Credo che sia.. Un attacco di panico. >> dissi sforzandomi di prendere dell'ossigeno.
<<Devi cercare di rallentare i battiti. >> disse Dylan ed io gli urlai <<COME! >>
Lui mi guardò senza darmi risposta. Era preoccupato. Io non capivo che stesse aspettando.
In pieno attacco di panico mi iniziò a girare la testa come una trottola. La vista iniziò ad offuscarsi.
Misi una mano a terra e l'altra sulla fronte.
Dopo di che sentii due mani prendermi le guance e una voce <<Perdonami. >> stavo per chiedere per cosa ma non feci in tempo a dirlo che le labbra di Dylan si trovavano sulle mie.
Sorpresa da ciò mi lasciai andare e seguii la sua idea. Ero semplicemente stupita.
Dopo esserci staccati l'uno dall'alta chi guardammo negli occhi per almeno un minuto.
<<Come hai fatto? >> chiesi completamente sudata. <<Fortuna... >> disse.
<<Ehm... Sei perdonato. >> risposi.
Dopo ci rimettemmo a letto. Eravamo abbastanza distanti ed entrambi guardavamo il soffitto.
Per sentirmi più sicura mi avvicinai a lui e allungati una mano in cerca della sua.
Dopo esserci presi la mano grammo la testa e ci guardammo intensamente.
Chiusi gli occhi e Sussurrai un "grazie".
Potevo sentire il suo sorriso aumentare senza neanche guardare.
Mi addormentati quasi subito. Senza incubi che perseguita ano la mia memoria.
La giornata successiva mi svegliai per la troppa luce. Sbadigliai e andai verso il bagno. Mi lavai e feci la solita routine.
Dopo essermi messa a posto scusi al piano di sotto per dare il buon giorno a Dylan che si trovava in cucina.
Stava cucinando dei pancake.
Al tavolo due piatti con le posate e salse di tutti i tipi. Cioccolato fondente e al latte come condimento, oppure sciroppo e così via.Non avrei dato una lire su Dylan e la cucina. Ivece ora lo sto guardando preparare la colazione.
<<Buongiorno principessa. >> disse.
<<Buon giorno anche a te. >>
<<Vedo che qualcuno si è svegliato di buon umore>> mi fece notare. Non aveva tutti i torti.Dopo che mise i pancake sull'isola iniziai amangiarli. <<Ehm... Riguardo a ieri ti volev->> non mi fece finire che disse <<Tranquilla, è tutto ok. Ah! Sbrigati che oggi ti porto da una parte... >> deve il misterioso.
Io curiosa ovviamente domandai <<E dove se posso? >>
<<Non puoi. Ricordi? >> sorrisi alla sua risposta e dopo aver mangiato andai di sopra.Nella mia camera, che era quella degli ospiti trovai i vestiti che avrei dovuto mettere.
Erano dei semplici calzoncini bianchi ed un top con delle farfalle disegnate sopra.
Scesi le scale e trovai Dylan all'uscita che mi aspettava.
<<Pronta finalmente? >> domandò
<<Sì >> risposi.
STAI LEGGENDO
108//Dylan O'Brien
FanfictionKassandra Jones è una ragazza che si è appena trasferita a San Francisco. Subito incontra nuove persone e si crea dei nuovi amici. Tra cui un ragazzo. Il suo nome? Dylan O'Brien. Fa presto amicizia con lui e la sua ragazza, Kayla. Cosa succederà all...