ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴅᴜᴇ - "ᴠᴜᴏɪ ᴇꜱꜱᴇʀᴇ ᴍɪᴏ ᴍᴀʀɪᴛᴏ?"

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Genzo se ne stava sdraiato sul suo letto, guardandosi le mani, a riposare pigramente.

Kojiro lo aveva chiamato poco prima, nell'intervallo tra una lezione e l'altra, per avvisarlo che non era tenuto ad andare da lui quel giorno.

Genzo però era solo irritato da quella decisione.

<< Un giorno di riposo... Un giorno di riposo ha detto, quell'idiota! Come se a me servisse riposarmi! Per me è un piacere avere qualcosa da fare, soprattutto se è con una persona come Kojiro! Oh ma non si libererà di me facilmente, mi presenterò a casa sua, eccome se lo farò! Dopotutto... Dove altro posso andare se non da Kojiro? Stare qui da solo non mi sembra bello e di amici non ne ho, perciò la mia unica speranza è da lui... >> mormorò Genzo, parlando tra sé e sé.

Aveva voglia di vederlo, per quanto fosse irritante Kojiro era l'unico con cui poteva parlare.

Mentre Genzo pensava a questo Kojiro e Wakashimatsu avevano finito di seguire le loro lezioni per quel giorno, ormai era ora di pranzo, dovevano tornare a casa.

Kojiro arrancava con le sue stampelle, con un leggero sbuffo per lo sforzo.

<< Scusa, ma non ho tempo di fermarmi a parlare oggi, devo correre a casa a preparare il pranzo ai miei fratellini >> commentò Kojiro, con un leggero sbuffo.

<< Takeshi ti raggiungerà all'ora di cena, giusto? >> domandò Wakashimatsu.

<< Già, finalmente una giornata senza Wakabayashi! >> esclamò Kojiro, sollevato.

Il ragazzo salutò velocemente Wakashimatsu, senza aspettare Takeshi che quel giorno, come ogni lunedì, sarebbe uscito un'ora più tardi rispetto a loro e si diresse in autobus a casa.

Appena entrato, per fortuna teneva sempre le chiavi nello zaino, iniziò subito a cucinare.

Da quando si era rotto la gamba al posto che il calcio si era dedicato alla cucina.

Quando i suoi fratelli tornarono a casa trovarono già tutto pronto, cucinato da Kojiro.

Anche la signora Hyuga era con loro, era passata a casa prima del colloquio che avrebbe avuto quella sera, per cambiarsi.

<< Fratellone oggi a scuola e successa una cosa incredibile! >> esclamò Naoko.

<< Certo Naoko, tra poco mi racconterai tutto quello che vuoi adesso io vado a cambiarmi tu intanto va a magiare >> commentò Kojiro, dandole un buffetto sulla testa.

<< Fratellone, Genzo stasera verrà? >> domandò Masaru, aggrappandosi al suo braccio.

<< No, Masaru, gli do una giornata di riposo stasera verrà Takeshi così potrete giocare un po' con lui >> spiegò Kojiro.

<< Sei gentile Kojiro a dare a Genzo un po' di riposo >> ammise la madre, con dolcezza.

<< Grazie mamma. Potresti darmi una mano a cambiarmi? >> domandò allora Kojiro, imbarazzato.

Si sentiva così stupido a non riuscire nemmeno a fare quelle cose così semplici, ma il gesso glielo impediva.

<< Certo tesoro adesso ti aiuto a cambiarti >> commentò la madre, accompagnando Kojiro in camera e dandogli una mano per cambiarsi i pantaloni con quelli della tuta e la camicia con un'anonima maglietta nera più adatta alla circostanza.

<< Ricordati di prendere gli antidolorifici questa sera >> lo ammonì la madre, prima che il ragazzo se ne scordasse.

<< Va bene, ma', tu vai tranquilla >> assicurò Kojiro, guardando la madre salutare i suoi fratellini e uscire di casa, chiudendosi la porta alle spalle.

Line Without A Hook - HyugabayashiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora