ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴄɪɴQᴜᴇ - ᴜɴᴀ ꜱᴇᴛᴛɪᴍᴀɴᴀ ꜱᴜɢʟɪ ꜱᴄɪ

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Takeshi era ormai tornato a casa sua quando Genzo arrivò con il fiatone per la corsa a casa di Kojiro.

<< Ehilà Tigrotto~ >> lo salutò Genzo, irrompendo come un ciclone nella camera da letto dove il ragazzo era tornato a stare, aiutato a salire le scale dalla madre.

Ora Kojiro stava seduto sul letto, a girarsi i pollici, gli girava la testa per la febbre che gli era venuta.

<< Per fortuna sei qui! >> ammise Kojiro.

<< Beh bellezza, ho incontrato Takeshi mentre correvo qui... Ha detto che hai la febbre e devo leggerti un libro >> commentò Genzo.

<< È sul comodino >> spiegò Kojiro, con un cenno del capo.

Genzo si voltò verso di esso, prendendolo tra le mani.

<< Urgh... Ma è Twilight! Non ti facevo un tipo così smielato da cariarmi anche la gioia di vivere >> commentò irritato Genzo, stringendo in mano il libro romantico che Kojiro doveva leggere.

<< Non l'ho scelto io, è stata la professoressa! Comunque per questo ho chiamato te e non Wakashimatsu o Takeshi, tu so che non mi prenderesti mai in giro >> Kojiro si sorprese nel dire questo proprio di Genzo.

<< È di Wakabayashi che stai parlando, ricordalo >> replicò il ragazzo, ghignando.

<< Lo so bene, per questo so che non faresti mai nulla di male contro di me~ >> commentò Kojiro.

<< Eheh~ in effetti hai ragione... Beh iniziamo! >> sbuffò leggermente Genzo, cominciando a leggere il libro, sedendosi sul letto accanto a Kojiro.

Passarono due ore prima che i due ragazzi concludessero la lettura e Genzo chiudesse di scatto il libro, tremante.

<< Così commovente! >> mormorò piano.

<< È sbagliato commuoversi per una storia così scontata e mielosa? >> domandò Kojiro, serrando le labbra.

<< Temo di sì... >> ammise Genzo, scuotendo la testa e riponendo il libro sul comodino, prima di arrampicarsi sul letto e sedersi sul materasso accanto a Kojiro.

<< Come sta la gamba, Tigrotto?~ >> chiese Genzo, cercando di cambiare discorso.

<< Meglio, ma se tu potessi grattarla te ne sarei grato >> replicò Kojiro.

<< Ti prude? >> gli chiese Genzo.

<< No, voglio solo che tu me la gratti. Mi piace quando lo fai... >> ammise Kojiro divertito.

Genzo non se lo fece ripetere, afferrò il righello e si sedette a cavalcioni sulle gambe di Kojiro, grattandolo con delicatezza.

Dopo qualche istante di silenzio Genzo non si trattenne.

<< Ho parlato con Isako, sai? >> domandò esitante Genzo, senza guardarlo negli occhi e continuando a grattargli la gamba.

<< Ah >> commentò piano Kojiro,

<< Ha detto che l'hai baciata >> aggiunse Genzo.

<< ...è stato una sorta di incidente >> replicò Kojiro.

<< Non che mi interessi, però non avresti dovuto, sono mesi che non la vedevi >> lo sgridò Genzo, aumentando l'intensità di quel grattare.

<< Mi sembrava di non averla mai lasciata! Era uguale a te! >> commentò Kojiro.

<< Ah, quindi se io fossi donna sarei la tua donna ideale? >> domandò beffardo Genzo.

Line Without A Hook - HyugabayashiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora