ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴜɴᴅɪᴄɪ - ᴄᴏᴍᴇ ᴛᴜᴛᴛᴏ ᴇʙʙᴇ ɪɴɪᴢɪᴏ [ᴘᴀʀᴛᴇ ᴛʀᴇ]

125 6 3
                                    

Quando Genzo raggiunse la casa di Kojiro frenò subito davanti alla porta, bussando con delicatezza.

<< Salve signora Hyuga, sono Genzo Wakabayashi, l'amico di suo figlio >> mormorò il ragazzo, quando la signora Hyuga gli andò ad aprire.

<< Ciao Genzo entra pure, ma cerca di fare piano >> commentò la signora.

<< Ok signora, ma perché? >> domandò Genzo confuso.

<< Kojiro sta riposando... Ultimamente non sta molto bene > spiegò la donna.

<< Lo so, sta dimagrendo e gli gira la testa, senza contare la continua nausea >> ammise Genzo.

<< Mi sto preoccupando per lui, penso che domani lo lascerò a casa da scuola. Ha bisogno di riposo >> spiegò la signora.

Genzo annuì, lo sapeva che era meglio così, anche se gli dispiaceva che Kojiro non fosse sveglio per aiutarlo con la faccenda di sua madre.

<< Posso vederlo? >> domandò allora Genzo.

<< Certo, è in camera sua, va' pure >>

Genzo ringraziò e salì le scale, andando in camera da Kojiro.

Il ragazzo era beatamente addormentato sul letto, scoperto.

<< Kojiro devi essere molto stanco stasera... Hai lavorato per tre >> sussurrò piano Genzo, sorridendo leggermente.

Visto che Kojiro stava tremando Genzo aprì lentamente l'armadio della camera, prendendo una coperta a coprendovi il ragazzo.

Kojiro, percepito il calore, si rilassò.

<< Riposa Kojiro, ti farà bene >> sussurrò piano Genzo.

Il ragazzo si sedette sul bordo del letto, con una mano appoggiata sulla testa di Kojiro.

Restò così per almeno due ore, quando la signora Hyuga lo richiamò poiché i bambini sarebbero dovuti andare a dormire e di conseguenza lui sarebbe dovuto tornare a casa.

Genzo non cercò di convincerla a farlo restare abusando della sua ospitalità, piuttosto invece, lentamente, a passo tranquillo, tornò a casa sua.

Appena vi arrivò sua madre lo stava aspettando, addormentata sul divano.

Genzo non fece abbastanza piano e, prima che potesse scappare in camera sopra alle scale, la donna aprì un occhio.

<< Genzo dove sei stato? >> chiese lei, fredda.

<< Te l'ho detto. Da Kojiro. Sua madre ha detto che sta molto male e domani non potrà venire da noi >> spiegò Genzo, quasi trionfante.

<< Non mi interessa se sta male... Lui domani verrà qui deve pulire casa e farmi degli altri massaggi >> replicò lei, scuotendo la testa al pensiero del nuovo giocattolo.

<< Mamma cerca di capire, sta male e ha bisogno di riposo, questo va oltre la tua ridicola vendetta contro di me >> commentò Genzo, irritato dalla sua totale mancanza di altruismo.

<< No Genzo, lui è così perché non è abituato a lavorare, quindi lo abitueremo noi >> decretò lei, poi fissò Genzo negli occhi.

<< Ora vai a letto, che sei tu quello stanco e confuso >> aggiunse lei, ghignando.

Genzo non se lo fece ripetere, sbattendo i piedi come un bambino corse su per le scale, diretto alla sua stanza, furente.

Intanto, a casa Hyuga, la madre di Kojiro aveva già avvisato il datore di lavoro del figlio maggiore che quest'ultimo non sarebbe venuto il giorno dopo.

Line Without A Hook - HyugabayashiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora