ᴇᴘɪʟᴏɢᴏ - ᴏᴛᴛᴏ ᴀɴɴɪ ᴅᴏᴘᴏ

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<< La mia vittoria? Penso non sia solo merito mio, ma di tutte le persone che mi hanno sempre supportato e che continuano a supportarmi! >>

<< Quando hai iniziato? >> il reporter porse di nuovo il microfono al ragazzo.

<< Quando avevo dodici anni circa... Tanto tempo fa... E a sedici anni ho composto la mia prima canzone >>

<< A cosa pensi sia dovuta la tua ispirazione, Dusker? >>

<< Che domanda difficile... Penso sia dovuta a- ad un ragazzo suppongo... >>

<< Un ragazzo? >>

<< Già... >>

<< ll tuo ragazzo? >>

<< Oh no, lui non è il mio ragazzo... Siamo, o meglio eravamo, amici circa otto anni fa. È grazie a lui se ora sono qui. Mi ha dato una grande fiducia in me stesso >>

<< E ancora scrivi per lui? >>

<< Non so che dire... Sono un inguaribile sentimentale >> il giovane rise.

<< E lui come si chiama? >>

<< Per una questione di privacy non penso di poterlo dire e poi di certo nemmeno si ricorderà di me... È passato molto tempo da quando ci siamo visti l'ultima volta... >>

<< Con te ha perso un grande amico, Dusker, forse non se ne sarebbe andato se avesse saputo cosa saresti diventato >> commentò il reporter.

<< No, non penso, non penso sia per la mia fama che sarebbe potuto restare >> sentenziò il cantante, scuotendo la testa, facendo scompigliare il ciuffo di capelli tinto di viola, tra gli altri corvini.

<< La prossima domanda è da parte di una delle nostre ascoltatric- >>

Kojiro spense la televisione, interrompendo quella trasmissione, con un leggero sospiro, seduto sul divano.

<< Perché hai spento la televisione? >> domandò Maki, seduta accanto a lui.

<< Non mi andava di vederlo >> Kojiro distolse lo sguardo dallo schermo.

Erano passati otto anni da quando Genzo Wakabayashi, che da poco usava il nome d'arte "Dusker" per apparire in televisione, e lui avevano rotto, sulla nave del capitano Smith.

Tante cose erano cambiate da allora.

Isako, appena arrivati a terra, aveva detto a Ken di essere incinta.

Come tutti in fondo si erano aspettati lui l'aveva lasciata, rivelandole finalmente la verità sul motivo della loro unione e lei era tornata in Inghilterra, dopo un aborto spontaneo, per studiare al college.

Ken era riuscito a mettersi con Genzo per un paio di settimane, poi avevano rotto e Ken era riuscito a passare oltre.

Takeshi e Naoko avevano continuato a frequentarsi, come buoni amici, inseparabili, ma nessuno dei due si era mai fatto avanti.

In quanto a Ophelia alla fine con Kyuwa non aveva rotto del tutto i rapporti, nonostante Genzo l'avesse trascinato in tribunale e, poi, dietro alle sbarre.

Ora Ophelia aveva preso molto a cuore la causa dell'omofobia e si batteva per debellarla, a fianco di Charu, con cui aveva legato molto e, da quello che sapeva Kojiro, avevano anche avuto un figlio.

Maki invece era rimasta con Kojiro per tutto quel tempo, si erano sposati l'anno prima, all'età di ventitré anni.

In quanto a Genzo, con lui Kojiro non ci parlava da anni ormai.

Sapeva che, dopo aver denunciato Kyuwa, aveva mollato il calcio e aveva iniziato la cura ed era andata a buon fine, rendendolo decisamente più equilibrato.

Aveva tenuto Mayur con sé, Kojiro gli mandava ancora una parte del suo stipendio anche se Genzo gli aveva mandato una lettera qualche anno prima implorandolo di smetterla, ma Kojiro non l'aveva ascoltato in quanto tutore legale, anche se non aveva più visto il bambino.

Dopo la sua cura Genzo era partito per sei anni con Vero Amore, Kojiro non lo sapeva con certezza, ma sembrava che avesse girato l'Europa.

Quando, due anni prima, era tornato in Giappone aveva iniziato con un programma musicale a farsi conoscere, classificandosi secondo nella sua prima competizione e iniziando una carriera nell'anonimato di Dusker.

Per il resto, a parte quelle interviste che vedeva in televisione, di lui Kojiro non sapeva nulla.

Viveva la sua vita così, con Maki, era tutto quello che desiderava o almeno era quello che voleva desiderare.

In quel momento il campanello della porta suonò, facendo voltare i due coniugi.

<< Forse è il mio pacco >> ammise Maki.

<< Vado ad aprire >> Kojiro si alzò dal divano, avvicinandosi alla porta e aprendola.

Il fattorino in effetti gli consegnò un pacco e Kojiro, dopo aver firmato, richiuse la porta.

<< Cos'hai ordinato? >> domandò alla moglie.

<< Un set di coltelli da cucina che avevo visto, i nostri sono tutti rovinati >>

Kojiro aprì la scatola.

<< Non ci sono coltelli... C'è un- >> Kojiro estrasse dalla scatola una cornice.

<< Cos'è arrivato? >> domandò Maki, distrattamente, dal salotto.

Kojiro lasciò cadere la cornice a terra, che si infranse con un rumore secco.

Maki a quel punto entrò nella stanza, confusa.

<< Che è successo? >> domandò lei.

Kojiro si affrettò a chinarsi a terra, per raccogliere i pezzi della cornice che aveva fatto cadere.

Sul legno di essa, che si era spezzato, era incastrato un piccolo biglietto.

Kojiro lo estrasse, confuso, era una strisciolina di carta, c'era scritto solo un numero e qualche parola.

Il numero era un numero di telefono, accompagnato da una piccola frase.

Nel leggerla Kojiro serrò le labbra, respirando più velocemente.

<< Tutto bene? >> gli chiese Maki.

Otto anni.

Kojiro non la guardò in viso, non ne ebbe la forza.

<< Sì... Io- Vado in camera a fare una telefonata >> Kojiro si alzò in piedi, stringendo il biglietto tra le mani, con un leggero sorriso.

456673229 – quando sarai pronto a cambiare con me chiamami, Tigrotto. Non è troppo tardi per la tua Jade <3

Line Without A Hook - HyugabayashiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora