ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴅɪᴇᴄɪ - ᴄᴏᴍᴇ ᴛᴜᴛᴛᴏ ᴇʙʙᴇ ɪɴɪᴢɪᴏ [ᴘᴀʀᴛᴇ ᴅᴜᴇ]

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Kojiro e Ken uscirono da Villa Wakabayashi a passo svelto.

Dopo poco che camminavano tuttavia Kojiro iniziò a non sentirsi bene e Ken si accorse della sua brutta cera e si voltò verso di lui, preoccupato.

Riconosceva il capitano quando stava male e quello era uno di quei momenti.

<< Capitano tutto bene? >> domandò Wakashimatsu.

<< Mh sì, tutto ok sono solo un po' stanco. Ultimamente sto dormendo solo quattro ore a notte e a volte ho anche la nausea, ma niente di che >> spiegò Kojiro, scrollando le spalle.

<< Secondo me domani farai meglio a stare a riposo. A fine mese abbiamo la partita e dovrai essere in forma >> replicò Wakashimatsu, con un leggero sospiro.

<< Tranquillo io sto bene, vedrai che non è niente >> replicò Kojiro.

<< Va bene, ma se domani stai male giuro che ti porto subito in infermeria >> replicò Wakashimatsu, scuotendo con vigore la testa.

<< Va bene Ken, adesso andiamo o mia madre si arrabbiata >> replicò Kojiro, aumentano il passo.

Appena arrivarono a casa la madre li chiamò subito per mangiare, vista l'ora che si stava facendo.

Mentre mangiavano però Kojiro era assediato da altre preoccupazioni.

"Chissà se Genzo starà bene... E se si fosse fatto male sul serio? Se avesse un trauma cranico? Se... Se... Se..."

<< Kojiro va tutto bene? >> lo interruppe Wakashimatsu.

<< Cosa? Ah, sì ero solo perso nei miei pensieri >> mormorò Kojiro, tentando di sorridere all'amico.

<< A cosa stavi pensando? >> domandò Wakashimatsu.

<< Ero solo... preoccupato per Genzo >> ammise Kojiro, con un leggero sospiro.

<< Pensavo lo odiassi dopo quello che ti stava facendo fare al lavoro! >> replicò Wakashimatsu, serrando le labbra.

<< Sì lo odio, ma... allo stesso tempo mi fa pena. Dopotutto non meritava di farsi male >> commentò Kojiro, che non poteva immaginare quanto dolore dovesse aver provato Genzo a storcersi il braccio in quel modo.

<< Tu ti ricordi cosa diceva nel torneo della quinta elementare? >> domandò divertito Wakashimatsu, cercando di tirargli su il morale.

<< Sì... me lo ricordo... >> mormorò piano Kojiro, incupendosi.

<< Ahaha! Di un po', ti pensa ancora? È ancora pazzo di te? >> lo prese in giro Ken.

<< No, non credo. Penso mi odi e basta >> replicò Kojiro.

<< Quella volta sei stato crudele >> Ken rise divertito, ma Kojiro distolse solo lo sguardo.

<< ...già... crudele... >> mormorò piano il ragazzo scuro.

La serata si concluse pressoché così, con il silenzio cupo di Kojiro, fin quando Ken non tornò con la madre a casa propria e Kojiro andò a dormire, ancora assediato dalle sue preoccupazioni.

Il girono dopo però, dopo la scuola, Kojiro decise di andare a vedere come stesse Genzo, terribilmente preoccupato.

Entrato in casa non lo vide subito e temette il peggio, così lo chiamò senza pensarci due volte.

<< Genzo? Genzo dove sei? >> domandò il ragazzo, nervoso.

<< Sono qui, sali in camera mia >> esclamò Genzo, da sopra le scale.

Line Without A Hook - HyugabayashiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora