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Belva, Gazzelle.
La mattina dopo, quando mi alzai, Luca se n'era già andato.
Avevamo finito la serata col guardarci Too Hot To Handle, prendendo in giro tutti i concorrenti.
Finché non mi ero addormentata sul divano, completamente esausta da quella giornata.
Sorrisi, doveva essersene andato prima per non svegliarmi.
Amavo questi piccoli gesti, non so perché ma mi rubavano sempre un sorriso.
Presi il cellulare, rimanendoci male quando non trovai nemmeno un messaggio da Sangio.
"Cazzo" mormorai quando vidi che ore erano.7:53
7:53 !
Corsi in camera, cercando di vestirmi il prima possibile, rinunciando definitivamente a qualsiasi tipologia di trucco.
Alla prima ora avevo matematica, se la saltavo potevo dire addio ad una bella media.
Scesi le scale come un fulmine, aprendo di getto il portone solo per sorridere ad un Luca che teneva in mano due croissant.
"Hey, sono uscito prima per prenderti la colazione, ti do un passaggio" e come se fosse la cosa più ovvia del mondo, mi passò un croissant, lasciandomi un bacio fugace sulla fronte.
Diamine quanto amavo mio cugino.
Per tutto il viaggio cantammo le canzoni più trash del panorama italiano, ridendo a tal punto che quando arrivai di fronte a scuola mi faceva male lo stomaco.
Luca si accigliò vedendo i miei compagni, "attenta alle intenzioni di Giovanni" disse, fulminando con lo sguardo qualsiasi ragazzo si azzardasse a rivolgermi un'occhiata.
"Va bene" risi, dandogli un bacio sulla guancia prima di scendere dalla macchina.Cercai di mitizzarmi fra gli studenti, evitando Carlotta e Benedetta che, già di fronte alle porte della scuola, erano circondate da un folto gruppo di ragazzi.
Alzai gli occhi al cielo sentendo le loro risatine, erano insopportabili.
"La mia amica fantasma" la voce squillante di Serena mi colse di sorpresa, quando mi ritrovai il suo sorriso di fronte.
"Hey" la salutai, ottenendo un'occhiataccia.
"Scusami?" si mise le mani sui fianchi, offesa "Sparisci per giorni, e mi saluti con un semplice Hey?"
Risi quando incrociò le braccia al petto, in segno di protesta.
"Scema" sbuffai divertita, alzando gli occhi al cielo.
"Su confessati," disse, appoggiandomi un braccio sulle spalle "perché hai questo muso?"
Le rivolsi uno sguardo confuso, prima di continuare a cercare quei ricci tra la folla, niente.
"Sangio" mormorai "non c'è"
Serena si guardò intorno sorpresa, "Beh no, non mi sembra di vederlo... non ti aveva detto niente?"
Scossi la testa, leggermente infastidita.
D'altronde era lecito rimanerci male, no?
Non si era fatto sentire dalla sera prima, ne un messaggio ne una chiamata.
"Prova a chiamarlo" disse come se fosse la cosa più ovvia al mondo.
Annuì, consapevole dell'inutilità di questa cosa, perché ormai lo conoscevo abbastanza da sapere che non mi avrebbe mai risposto.
Digitai velocemente il suo numero, iniziando ad aspettare un eventuale segno di vita, che non arrivò.
Sbuffai, riattaccando e mettendo di nuovo il cellulare in tasca.
"Niente" la guardai infastidita "È lecito che il suo non essersi fatto sentire mi dia fastidio, giusto?"
Serena sorrise, spostandomi una ciocca di capelli dal viso.
"Certo, sei solo una ... gelosoooona" ululò, correndo dietro la folla di studenti che al suono della campanella entrò a scuola, cercai di raggiungerla, ridendo più forte di lei.
Che scema.
Quando riuscii ad afferrarle lo zaino, eravamo ormai arrivate di fronte alla mia classe.
"Vai gelosona" si voltò, lasciandomi un bacio sulla guancia "buona giornata,"
Ricambiai, prima di entrare in classe, cercando di ignorare gli sguardi di Benedetta, Carlotta e tutti gli altri.
Mi nascosi all'ultimo banco, mettendo lo zaino nella sedia di Sangio, anche se, nessuno si sarebbe mai seduto accanto a me.
Passai il resto della giornata a disegnare sul mio quaderno, ascoltando un po' di Rosolìa durante la ricreazione.
Avevo scoperto che non solo Serena aveva avuto un compito a sorpresa ma che usciva anche due ore prima del previsto, lasciandomi completamente sola.
Trovai la mia mente a navigare sempre incontro a quegli occhi azzurri che ancora non si erano fatti sentire.
Provai a mandargli un messaggio a metà giornata, inutilmente.
Sbuffai, che non si fosse ancora svegliato?
All'uscita, rimasi un pochino appoggiata a una delle colonne fuori dalla scuola, aspettando una sua eventuale apparizione per portarmi a casa.Niente.
Per quanto cada mia fosse distante, decisi di andare a piedi.
Alla fine, non mi avrebbe fatto male muovermi un pochino.
Alzai il volume della musica quasi al massimo, cercando di sovrastare i miei pensieri.Come vuoi che sto? Non lo so nemmeno io, boh, guardami la faccia e poi decidi tu
Sorrisi, amavo quando le canzoni rispecchiano ciò che provi dentro.
Istintivamente mi venne voglia di ballare via qualsiasi mia preoccupazione, qualsiasi mio pensiero.
Era la mia cura, l'unica che veramente mi avrebbe fatto sentire meglio.
Sospirai, fermandomi ad un semaforo.
Mi guardai intorno, solo per fermare lo sguardo sull'insegna del bar dove lavorava Deddy.
Forse avrei potuto pranzare direttamente lì, alla fine a casa sarei semplicemente rimasta da sola.
Alzai le spalle, andando verso quell'invitante profumo di carne.
Il mio stomaco iniziò a brontolare non appena entrai, venendo accolta dal sorriso sorpreso di Deddy, che subito mi strinse in un abbraccio.
"La mia sorellina!" esclamò, lasciandomi un bacio sulla fronte, "Vuoi mangiare qualcosa?"
Annuì, sorridendo di rimando.
Diamine, quanto amavo stare con lui o con Luca, in qualche modo per me rappresentavano la mia casa.
Perché alla fine, la casa non è un posto, ma sono delle persone, e per me, loro due erano la mia casa.
Mi sedetti sul primo sgabello vuoto che trovai di fronte al bancone, ridendo quando Deddy mi chiese cosa desiderassi mangiare, fingendo un accento francese.
"Una carbonara" risposi, ridendo più forte quando si inchinò.
"Ecco a lei, mademoiselle" disse, quando dopo qualche minuto, mi portò il mio piatto di pasta.
Sorrisi, "merci Deddy".
Afferrai velocemente la forchetta, facendolo ridere.
"Accipicchia, chiamala fame!" mi prese in giro, accigliandosi quando notò che la mia risata non raggiunse i miei occhi.
"Piccola che hai?" provò, appoggiandosi al bancone per avvicinarsi a me.
Sospirai, "No, niente... solamente che non sento Sangio da ieri sera , e stamani non è nemmeno venuto a scuola"
Deddy mi guardò sorpreso, "strano, stamani è passato a fare colazione di fretta perché doveva scappare a scuola"
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MALIBU
Fanfictionsiamo sulle giostre salgo io poi sali pure tu mentre guardiamo dall'alto mezzo continente sangiovanni x giulia 18/05/20 - 06/12/20 ❤ #amici20 🕊dedicata a Michele Merlo