57 menomale che ci sei tu

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Menomale che ci sei tu, Sick Tamburo (feat. Motta).

La luce del giorno riempì la stanza, costringendomi a socchiudere gli occhi.
Mi strinsi contro il petto di Sangio, lasciando che mi lasciasse dei baci sulla fronte, coccolandomi.
"Buongiorno" mormorò, stringendomi a sé.
Sorrisi contro la sua pelle, accarezzandogli la schiena.
Mi lasciai invadere dal suo profumo, troppo felice di stare lì con lui.
"Buongiorno" gli feci eco, lui mi guardò alzandomi il mento con un dito per incrociare il mio sguardo.
"Sei ancora più bella appena sveglia" sussurrò, prima di baciarmi, riscaldandomi il cuore.
Gli sorrisi, non avrei voluto essere da nessun'altra parte se non lì con lui, sotto le lenzuola.
Presi un suo riccio fra le dita, iniziando a giocarci.
Diamine quanto mi erano mancate anche le cose più piccole di lui, di noi.
Lui fece lo stesso con una ciocca dei miei capelli, perdendoci in quel momento.

Ni un amigo nuevo, ni uno haría
Ni un amigo nuevo, ni uno haría

Sobbalzai quando la suoneria del mio telefono spezzò il silenzio che c'aveva avvolti.
Sangio mi guardò curioso, mentre rispondevo velocemente senza nemmeno vedere chi fosse.
"Oh dormigliona! Sono le sette e quarantacinque...io sono già qui davanti, tu quando arrivi?" spalancai gli occhi sentendo la voce di Serena, ricordandomi che era un giorno scolastico come tutti gli altri.
L'aver fatto pace con Sangio mi aveva completamente distratto da qualsiasi altra cosa, catalizzando tutte le mie attenzioni.
"Si..si" balbettai, ottenendo uno sguardo confuso dal ragazzo che stava sdraiato accanto a me, completamente nudo.
Arrossii al pensiero, sentendomi avampare dall'imbarazzo.
"Ci vediamo lì" tagliai corto, chiudendo la telefonata come se lei potesse vedere dov'ero.
Sangio rise, "chi era?" chiese, avvicinandosi di nuovo, accarezzandomi la guancia col dorso della mano.
Chiusi gli occhi al tocco, sentendo un tripudio di farfalle esplodermi nello stomaco.
"Serena" risposi, non più certa di cosa mi avesse detto.
Sentii le sue labbra appoggiarsi sulle mie, prima per un bacio leggero e poi sempre più importante.
D'istinto mi portai sopra di lui, sfregando le nostre pelli nude.
Sentii le sue mani accarezzarmi tutta la schiena, esplorando il mio corpo delicatamente.
Gemetti sulle sue labbra, dimenticandomi di Serena.
In quel momento esistevamo solo noi due.
Mi allontanai quanto bastasse per incrociare il suo sguardo, perdendomi in quell'azzurro infinito.
"Te l'ho già detto che sei bellissima?" soffiò, accarezzandomi le braccia.
Gli sorrisi, strofinando le punte dei nostri nasi.
"Sei mozzafiato" continuò, lasciandomi un bacio sul mento.
D'un tratto, mi girò, portandosi sopra di me.
Lo guardai sorpresa, ottenendo un suo sorriso malizioso.
Mi dette un bacio fugace sulle labbra prima di iniziare a tracciare un linea di piccoli baci dal mento fino al bordo delle mie mutande.
Iniziai a respirare sempre più faticosamente, sentendo il desiderio aumentare dentro di me.
Fu solo quando arrivò infondo che alzò lo sguardo, guardandomi mentre infilava un dito sotto l'elastico contro la pelle nuda, che sentii pulsare al suo tocco.
Me le tolse lentamente, facendole scivolare via.
Lasciò un bacio dove prima era coperto, abbassandosi sempre di più.
Chiusi gli occhi, perdendomi in quel momento.
"Sei mia" lo sentii mormorare ad un certo punto, facendomi fremere.
Ero sua, completamente.

Quando si allontanò, mi riavvolse fra le sue braccia, lasciando che il battito del mio cuore tornasse normale.
Mi lasciò dei baci sul collo, cullandomi dolcemente.
Mi appoggiai con la schiena contro il suo petto, chiudendo gli occhi.
Fu solo quando risentii la suoneria del mio cellulare che mi allontanai.
Spalancai gli occhi leggendo il nome di Serena.
Cazzo.
Risposi incerta, "Hey?" sentendo la mano di Sangio accarezzarmi dolcemente il seno fino all'ombelico.
"Oh! È appena suonata la campanella, dove sei?" allontanai leggermente il cellulare di fronte al suo urlo nel tentativo di sovrastare la confusione di chi entrava.
"Entro alla seconda ora !" esclamai, voltandomi per incontrare gli occhi di Sangio che annuì.
"Va bene... ci si vede all'uscita, che ho il compito di fisica alla ricreazione" rispose, prima di buttare giù la telefonata.
"Sangio dovremmo..." le parole mi morirono in gola, quando mi lasciò un bacio sul capezzolo.
Lo guardai sorpresa, ottenendo un suo sorriso divertito.
"Abbiamo un'ora giusto?" chiese, baciandomi anche l'altro.
Annuì, deglutendo.
"Mi sembra abbastanza," commentò, prima di annullare la distanza fra di noi.

"Bisognerebbe andare a scuola" mormorai, intrecciando le nostre gambe.
Lui teneva gli occhi chiusi, sonnecchiando fra le mie braccia.
"Mm" mugugnò, lasciandomi un bacio sulla pancia, dove teneva appoggiata la testa.
Risi, giocherellando con un suo riccio.
"Dovremmo" riprovai, voltandomi verso la finestra che riempiva la stanza con la luce del sole mattutino.
"Cos'abbiamo oggi?" chiese, sollevando la testa quanto bastasse per guardarmi negli occhi.
"Inglese, italiano e ginnastica, ma inglese era alla prima ora quindi l'abbiamo persa" risposi, accarezzandogli col pollice la guancia arrossata.
Lui annuì, alzandosi dopo aver lasciato un bacio nell'incavo del mio seno.
Arrossii leggermente, seguendolo con lo sguardo mentre andava verso la sedia di camera mia, e si iniziava a vestire.
"Ti preparo latte e biscotti?" domandò, senza guardarmi mentre lo seguivo anche io, fuori dal letto.
"Si" mi avvicinai al mio cassettone, dandogli le spalle.
Mi piegai per prendere la maglietta più semplice che avessi dall'ultimo cassetto.
"Cazzo Giù" mi voltai di scatto per trovare un Sangio che si copriva la faccia con le mani.
"Io devo uscire da questa stanza o noi non ce ne usciremo più," si voltò e sparì, facendomi arrossire violentemente.
Mi infilai velocemente un paio di jeans e una felpa, sistemandomi i capelli in una coda poco ordinata.
Sorrisi quando lo trovai in cucina, già dedito a bere il latte che c'aveva preparato, non prima di averci inzuppato i biscotti.
Gli arruffai velocemente i capelli, prima di sedermi dall'altra parte del tavolo.
"Buongiorno di nuovo" mormorò, porgendomi la mia tazza.
"Buongiorno a te" mangiai un biscotto, felice come non lo ero da tempo.
Più lo guardavo, più me ne innamoravo.
Più vivevo momenti del genere, più desideravo fosse per sempre.

Mi dette un passaggio in motorino, sbuffando quando ci trovammo davanti all'ingresso.
Nessuno dei due aveva la minima voglia di varcare quella soglia, soprattutto dopo aver rinunciato ad una giornata dove non saremmo scesi dal letto.
Gli strinsi la mano, ottenendo un occhiolino.
"Che gli Hunger Games abbiano inizio" annunciò, prima di entrare a scuola.
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a/n
Ho pubblicato con un giorno d'anticipo perché domani sarò impegnata a fare una sorpresa ad una mia amica 🙈
Spero non vi dispiaccia e chi vi piaccia questa parte, nel caso lasciate una ⭐️ e fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti che leggo sempre🎡
A proposito di questo, grazie per il continuo supporto🥺
Non mi sento davvero di meritare tutto questo affetto, ne sono veramente grata 🥰
Spero di non deludervi in questi capitoli finali🤞🏿
Love you all
💘💘💘

MALIBUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora