69 blu celeste

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Blu celeste, Blanco.

Sentii un tonfo al cuore, non appena suonò la campanella.
Corsi fuori dalla scuola, fiondandomi alla fermata giusto in tempo per prendere il bus.
Rimasi ferma davanti alle porte, non trovando la forza per sedermi.
Ogni suono mi raggiungeva ovattato, mentre il mio cuore batteva sempre più velocemente nel petto quasi fino ad esplodere.
Non poteva essere vero.
Non poteva essere la realtà.
Sentii le lacrime bruciarmi gli occhi, mentre cercavo in tutti modi di trattenerle.
Non poteva andare a finire così.
Contai i minuti che il bus ci mise per arrivare davanti all'ospedale, un'eternità.
Uscii subito dal bus non appena arrivai, non considerai nessuno - nemmeno le signore che davano dei depliant sulla ricerca contro il cancro all'ingresso.
Niente aveva importanza in quel momento.
Corsi verso il punto informazioni, rendendomi conto solo in quel momento come non sapessi nemmeno in che reparto fosse.
"Salve" due grandi occhi verdi catturarono il mio sguardo, quando una delle ragazze dietro il bancone mi sorrise, provando a rassicurare la mia visibile preoccupazione.
"Salve..." mi passai una mano fra i capelli, "cerco un certo Giovanni Damian?" provai, non sapendo realmente che dire.
Lei annuì, abbassando lo sguardo sul suo computer.
"Allora.." sospirò, iniziando a digitare qualcosa "Tu sei?" chiese, guardandomi tranquilla.
"Sono la sua fidanzata" risposi subito, lei mi guardò confusa sentendo una punta di incertezza nella mia voce.
Lo ero davvero?
La ragazza annuì, "Mi dispiace ma possono entrare solo i familiari, se vuole può aspettare nella sala d'attesa del reparto?" trovai un pochino di conforto nel suo sguardo dispiaciuto.
"Se posso" in realtà avrei voluto vederlo, sentire la sua voce, il suo tocco, ma non ero realmente nessuno per poter avere uno di questi privilegi.
"Terapia intensiva, quarto lotto, sesto piano" disse, alzandosi per indicarmi una delle strisce colorate disegnate sul pavimento. "Segui la linea viola, ti porta a degli ascensori, lì sai al sesto e cammina finché non trovi una parete con disegnate le quattro stagioni" la guardai confusa, le quattro stagioni?
Lei alzò le spalle "qualche anno fa hanno decorato tutto l'ospedale con dei murales, ogni reparto ha qualcosa.." annuì, sorpresa.
"In ogni caso, quando arrivi alle quattro stagioni, troverai delle sedie.. quella è la sala d'aspetto" mi porse un biglietto dove aveva scritto "quarto lotto, sesto piano"
"Tieni, se ti perdi, qui siamo al meno uno" indicò la striscia blu "segui il blu che ti porta qui"
Annuì salutandola velocemente per correre verso gli ascensori.
Imprecai quando vidi che erano tutti pieni, infilandomi nell'unico in cui potessi entrare, pregando che salissero il più velocemente possibile.
Non appena si aprirono, tirai un sospiro di sollievo, ero quasi arrivata.
Corsi per quello che mi sembrò un corridoio infinito, guardando costantemente le pareti alla ricerca di qualche murales, l'unico che incontrai fu il dipinto di un mare calmo con una barca a vela.
"Merda" mormorai, non appena mi trovai di fronte a due porte che portavano in due corridoi differenti.
Più che un ospedale sembrava un labirinto.
Decisi di optare per la porta destra, correndo verso un disegno che intravidi una decina di porte più distante.
Sorrisi costatando che erano le famose quattro stagioni.
Dirimpetto notai delle sedie rosse, sentendo un tonfo al cuore quando vidi Deddy seduto sull'ultima, i gomiti appoggiati sulle ginocchia mentre si teneva la testa singhiozzando.
"Deddy" mormorai, inginocchiandomi accanto a lui.
Deddy alzò lentamente lo sguardo, guardandomi coi suoi occhi rossi dal pianto.
Deglutii a fatica, "Cos'è successo?" provai, non sapendo se avessi davvero voluto sapere la risposta.
Lui provò ad asciugarsi le lacrime, tornando a guardare per terra.
"Walter ha superato il limite," rispose, scuotendo la testa "ha superato il fottuto limite"
Il mio cuore smise di battere mentre sospirava lentamente, cercando di calmare i singhiozzi.
"Sangio è in coma" disse infine, lasciando che le sue parole mi colpissero come un pugno, mozzandomi il fiato.
Non poteva essere vero.
Non doveva essere vero.
Non Sangio.
Non dopo tutto quanto.
Mi alzai di scatto, scuotendo la testa incredula.
"Non può essere" mormorai, passandomi una mano fra i capelli.
"NON PUO ESSERE!" urlai, sentendo le lacrime iniziare a bruciare contro la mia pelle mentre i singhiozzi avevano la meglio su di me.
"Giuli" la voce di Deddy mi raggiunse ovattata, lontana, come se fosse in un'altra stanza.
"Non può essere" mi coprì il volto con le mani, abbandonandomi nell'abbraccio di Deddy.
Mi lasciai stringere contro il suo petto, sussultando.
"Non può essere vero" mormorai, non riuscendo quasi a respirare.
Deddy appoggiò una mano sul mento, alzandomi il volto quanto bastasse per incrociare il suo sguardo.
Mi sorrise debolmente, provando a sembrare credibile nel suo finto ottimismo.
"Andrà tutto bene" sussurrò, accarezzandomi la guancia col pollice. "Si riprenderà, andrà tutto bene"
Scossi la testa, "Non è vero Deddy, perché se anche lo farà, Walter sarà sempre qui, e tornerà a superare il limite perché è quello che sa fare"
La freddezza delle mie parole mi colpì.
Era vero.
Era tutto così dannatamente vero.
Finché nessuno fermava Walter, niente sarebbe cambiato.
Una rabbia infinita esplose dentro di me al pensiero che dovesse essere Sangio, una delle persone più belle che avessi mai conosciuto, a pagare per le azioni di Walter.
Deddy spalancò gli occhi, avvertendo anche lui la verità delle mie parole.
"Hai ragione, ma lo fermeremo" mi asciugò una lacrima "fosse l'ultima cosa che faremo"
Annuì, cercando di placare i miei singhiozzi.
"Giulia!" mi voltai di scatto non appena sentii la voce di Luca, vedendolo correre verso di noi.
D'istinto mi allontanai da Deddy, lasciando che mio cugino mi abbracciasse, stringendomi a sé.
"Giulia" mormorò contro i miei capelli, accarezzandomi la schiena mentre tornavo a piangere, perdendomi nel suo odore familiare.
"Luca.." incrociai il suo sguardo, scuotendo la testa "promettimi anche tu che lo fermeremo"
Luca mi guardò confuso, spostando lo sguardo su Deddy che appoggiò una mano sulla mia schiena, avvicinandosi.
"A Walter, il patrigno di Sangio" gli spiegò con la sua voce incrinata dal pianto.
Luca annuì, tornando a guardarmi serio.
"Certo che lo fermeremo, nessun altro dovrà pagare per colpa di Walter, ne ora ne mai!" mormorò, stringendomi a sé.
"Posso vederlo?" chiesi, quando mi allontanai dalla loro stretta.
I due si scambiarono un'occhiata incerti.
"Credo di sì, all'ingresso mi avevano detto di no ma non è più passato nessuno a controllare" Deddy alzò le spalle, lanciando un'occhiata verso quella porta chiusa.
"La mamma c'è?" annuì alla domanda di Luca, chiedendomi come avessi fatto a non pensarci prima.
Dov'era la mamma?
Deddy scosse la testa, "È dai carabinieri, sta denunciando il tutto... non so se tornerà per stasera ma nel caso le dirò io che sei dentro, penso di stare qui ancora per un po'"
Annuì, stringendogli la mano che mi porse.
"Grazie Deddy" mormorai, prima di voltarmi verso quella porta.
Sentii il mio cuore fermarsi di colpo, quando Luca mi appoggiò una mano sulla spalla incitandomi ad entrare nella stanza.
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a/n
🥁🥁🥁
la fine è sempre più vicinaaaaa!!
sinceramente non so se esserne felice o triste 😅
in ogni caso spero vi piaccia questa parte (nel caso lasciate una ⭐️ e fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti!) 🎡
ho pubblicato oggi perché idk da me piove, e quando fa brutto tempo amo troppo stare in poltrona a leggere sooo here we are!! 💃🏻
penso di aggiornare martedì o mercoledì 🙈
grazie per il sostegno 🥰
love you as always
💘💘💘

ps: il secondo aggiornamento di "Battiti" sarà il 22 di dicembre 🥳🎄
motivi: • finire questa storia first
• fare un esame second 😅

MALIBUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora