63 nei treni la notte

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63

Nei treni La notte, Frah Quintale.

Sorrisi non appena entrai in casa, trovando conforto nel caratteristico profumo di mia madre.
Per quanto non abitasse in quella casa da anni, aveva conservato il suo odore, rendendola speciale.
Mi sedetti sul divano, non aprendo nemmeno le serrande.
Mi coprii con la coperta che trovai, venendo travolta dai ricordi dell'ultima volta che c'avevo messo piede.
Jorge, Alvaro, Tamara mi tornarono in mente, strappandomi una risata.
Nonostante tutto, mi mancavano tremendamente.
Ritornai con la mente anche all'ospedale, a come mi fossi chiesta ignara perché Sangiovanni fosse così freddo con Walter.
Rabbrividì al pensiero di quanto una persona potesse essere diversa da quella che immagini, basandoti solo sulle tue impressioni.
Finì col risentire gli urli di mio padre e col vedere nei suoi occhi un disappunto così livido da farmi provare l'ardente desiderio di sprofondare da qualche parte.
Mi strinsi nella coperta, cercando di distogliere la mente da tutto, concentrandomi su qualsiasi altra cosa che non fosse la mia vita.

Hay nivele' para todo en esta vi'a
No jodemo' con persona' desconoci'a'
Ni un amigo nuevo, ni uno haría

Sobbalzai non appena sentii la suoneria del mio cellulare tagliare il silenzio della casa.
Risposi senza guardare chi fosse, sperando di sentire la voce di Sangio.
"Hey!" mi sentii in colpa nel ritrovarmi delusa non appena riconobbi la voce di Chiara.
"Hey!" le feci eco, sperando che non si accorgesse di niente dal mio tono.
Ormai mi conosceva così bene, che quasi mi faceva paura.
Le bastava un semplice cenno per capire cosa avessi o immaginare cosa fosse successo, ma non era questo il caso.
"So tutto" annunciò, cogliendomi di sorpresa.
"Cosa?" chiesi, spaccando gli occhi.
"Luca" spiegò, "Mi ha appena chiamata, spiegandomi tutto"
Mi coprii il volto con le mani, pronta per una sua sfuriata.
Non le avevo mai raccontato di Sangio, potevo solo immaginare come ci fosse rimasta male di venire a sapere da mio cugino del mio primo ragazzo.
"Trapassando come mi hai completamente esclusa da questa storia, la tua prima storia" la ringraziai mentalmente, non ero pronta a digerire un'altra persona incazzata con me "Voglio sentire la tua versione dei fatti, dall'inizio a ora e..." tossì, come faceva sempre per dare enfasi a ciò che stava per dire "non tralasciare niente"
Sospirai, cercando la forza di rivivere tutto, iniziando dalle scale antincendio.
Ricordai il nostro primo bacio, il tetto della nonna e il giardino, dove facemmo l'amore per la prima volta.
Omisi i dettagli, sentendo le mie guance andare a fuoco.
Non ero per niente pronta a condividere certe cose del mio rapporto con Sangio, alcuni momenti avrei voluto rimanessero solo per noi due.
Le raccontai di come mia madre ne fosse rimasta innamorata, non le dissi del periodo che avevamo vissuto distanti.
Parlare di quello, significava parlare di Walter e sinceramente, non me la sentivo di discutere di cose così importanti al cellulare come se niente fosse.
Finì il racconto, ricordando la sera prima, del tatuaggio e di come mio padre mi avesse beccata nuda con lui.
Quando finii, la sentii sospirare.
"Wow" mormorò infine, facendo eco ai miei pensieri.
Rivivere tutto mi faceva sentire ancora più innamorata di quel ragazzo.
In poco tempo avevamo vissuto così tante cose, da sembrare quasi un film.
"È bellissima la vostra storia Giulia" commentò, "mi dispiace tu non abbia voluta condividerla con me"
Mi passai una mano fra i capelli, aveva completamente ragione.
Ero stata un'amica pessima, e non solo con lei.
Serena si era praticamente fidanzata con Alessandro e non mi ero interessata neanche una volta.
"Comunque" continuò, quando rimasi in silenzio, non sapendo cosa dire. "Sono sicura che si risolverà tutto, devi semplicemente dargli il tempo di digerire tutto quanto"
Annuì, nonostante sapessi non poteva vedermi.
"Alla fine è normale, tuo padre è sempre stato protettivo e tu sei la sua unica figlia," sospirò di nuovo, "sei diventata grande e lui, tra un viaggio e un altro, non se n'era accorto fino a stamani"
Sorrisi, aveva completamente ragione.
Ogni volta mi meravigliavo della sua profondità, di come riuscisse a capire le persone.
"Hai ragione" mormorai, iniziando a giocherellare con una ciocca di capelli.
"Ora stasera rimani a casa di mamma, tanto credo si sia immaginato che tu sia lì," risi, era quasi scontato.
Ogni volta che in passato c'avevo litigato, avevo sempre trovato rifugio nell'appartamento di mia madre.
Era come se fosse il mio piccolo posto sicuro.
"Domani vai da lui e provaci a parlare, vedrai che sarà più tranquillo e cercherà di capirti, chissà forse lo inviterà anche a cena" scoppiò a ridere con me, immaginando quella scena quasi fantascientifica.
"Grazie Chiara" dissi, sentendola zittirsi "Mi dispiace di non averti raccontato niente, non l'ho fatto per escluderti ma è successo tutto così velocemente che non ho saputo gestirla, mi ha completamente travolto" fissai lo sguardo sul mio tatuaggio, sorridendo "ma posso giurarti che non vedo l'ora tu torni per fartelo conoscere, merita davvero"
"Ci credo" disse, riscaldandomi il cuore quando capii dal tono che stava sorridendo "Sono veramente felice per te, Giulia... te lo meriti"
Sentii la voglia irrefrenabile di abbracciarla, diamine quanto mi mancava.
"Mi manchi tantissimo" mormorai, sentendo le lacrime tornarmi a bruciare gli occhi.
"Anche tu piccoletta, ma tanto manca poco... a Natale torno!" esclamò, cogliendomi di sorpresa.
"STAI SCHERZANDO?" urlai, troppo felice.
"Sii! Per le vacanze qualche giorno sarò di nuovo sul suolo italiano, pronta a conoscere tutti i Giovanni che vuoi!" risi con lei, contando già mentalmente quanti giorni mancassero.
"Allora sarai tutta mia" annunciai, "E di Irama...?" chiesi, ricordandomi di come mi avesse accennato di questo ragazzo.
"Ehm" il suo tono imbarazzato mi fece ridere ancora di più.
Potevo scommettere qualsiasi cosa che le sue guance erano diventate viola.
"Sisi, racconta un po' vai" mi sistemai sul divano, aspettando comodamente di essere aggiornata sulla sua storia con Irama.
"Beh non saprei da dove incominciare..." provò, cercando di dissuadermi.
"Per me anche dall'inizio" rimasi immobile, potendo immaginare le imprecazioni che stava tirando contro di me.
"Va bene, va bene!" esclamò infine, arrendendosi quando capii che non avrei buttato giù finché non mi avrebbe raccontato tutto.
Sorrisi quando iniziò, perdendomi in come Irama l'avesse baciata davanti a tutti durante un concerto.
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a/n
heyyyy!!
mi fa strano pensare che siamo già alla 63esima parte!
63!!
Forse troppe 😅
in ogni caso, spero vi sia piaciuta anche questa, nel caso lasciate una ⭐️ e fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti! 🎡
È sempre bello e divertente leggervi 🙈
Al prossimo aggiornamento (molto probabilmente venerdì o nel weekend)
Love you all !!
💘

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