59 l'ultimo grido della notte

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L'ultimo grido della notte, THEGIORNALISTI.

Serena spalancò gli occhi quando ci vide uscire mano nella mano.
Fu solo quando vidi la sua reazione, che mi ricordai di non averle minimamente accennato del nostro riavvicinamento.
"Giorno" mi salutò, dandomi un bacio sulla guancia, facendo un cenno veloce a Sangio che le sorrise.
"Quindi....?" indicò le nostre mani, non sapendo realmente che dire.
Annuì ridendo di fronte al suo imbarazzo.
"Ti devo raccontare un po' di cose" annunciai, arrossendo quando Sangio si avvicinò a me, lanciandomi un sorriso malizioso.
Alzai gli occhi al cielo, scuotendo la testa.
No, sicuramente non le avrei raccontato quelle cose, ma di come lui mi avesse spiegato veramente il motivo per cui mi aveva lasciato.
Sentii il mio cuore stringersi al solo pensiero.
Non potevo ancora credere avesse potuto realmente affrontare tutto da solo, allontanandomi per proteggermi.
Gli strinsi la mano d'istinto, non avrei mai voluto lasciarla andar via.
"Bene allora vado da Ale" Serena mi salutò, non sapendo realmente come comportarsi.
Le sorrisi, accarezzandole il braccio.
"Certo Sere, ti chiamo io dopo" le dissi divertita nel vederla fulminare con lo sguardo Sangio per ammonirlo.
Il mio ragazzo non fece un piega, sorridendole come se niente fosse.
Fu solo quando se ne andò via, che si lasciò sfuggire una piccola risata.
"Ci tiene veramente a te" commentò, tornando a guardarmi.
Annuì, era vero.
Serena c'era sempre stata per me, anche quando non le conveniva, soprattutto a scuola.
"Che ne dici se andiamo a non fare niente al parco?" sorrisi di fronte alla sua proposta, appoggiando le braccia sulle sue spalle, avvicinandomi a lui.
"Direi che è un'ottima idea" risposi, prima di annullare completamente qualsiasi distanza fra di noi.

Passammo tutto il pomeriggio al parco, seduti in una panchina a baciarci.
"Stasera che voi fare?" chiesi all'improvviso, mentre gli accarezzavo i capelli.
Sangio si voltò, guardandomi con un sorriso.
Mi baciò sulla guancia, "Non saprei, tu cosa vuoi fare?"
Alzai le spalle, non ne avevo la minima idea.
Non avevo voglia di stare a casa, pero non sapevo nemmeno dove uscire.
"Potremmo stare a casa..." mi guardò malizioso, ridendo quando arrossii.
Mi dette un piccolo bacio sulla punta del naso,
prima di appoggiare la testa sulle mie gambe, sdraiandosi sulla panchina.
Chiuse gli occhi, incrociando le braccia sul petto, lasciando che continuassi a giocherellare coi suoi ricci.
"Potrei stare così tutta la sera" mormorò, strappandomi un sorriso.
"Perché non andiamo da qualche parte a farci una pizza?" proposi, facendogli spalancare gli occhi di scatto.
"Ho un'idea !" esclamò, cogliendomi di sorpresa.
"Ti posso portare da Oscar, è un pub vicino a casa di nonna che fa delle schiacciate buonissime e..." mi fece l'occhiolino "la birra costa poco"
Scossi la testa divertita, godendomi la sensazione del sole sulla mia pelle.
Le ultime belle giornate prima dell'inverno pieno di pioggia e chissà, forse anche la neve.

Mi misi un dolce vita bianca, abbastanza attillata, e un paio di skinny neri con delle Dr Martins.
Sorrisi quando Sangio spalancò la bocca non appena mi vide.
"Oh te?" esclamò, uscendo dal bagno.
Arrossii di fronte al suo sguardo mentre mi analizzava dalla testa ai piedi.
"Sei bellissima" mormorò infine, mordendosi il labbro.
"Anche tu" il maglione blu che indossava gli metteva in risalto gli occhi, rendendoli ancora più belli, ammesso fosse possibile.
Ancora mi chiedevo come un ragazzo come lui potesse essere innamorato di me.
Sentii le farfalle esplodermi nello stomaco al solo ricordo di quelle parole.
Non mi sembrava vero.
Era tornato ad essere tutto così perfetto da farmi ancora più paura.
Non volevo scomparisse di nuovo, non sapevo quanto ce l'avrei fatta a superarlo.
Si avvicinò lentamente, baciandomi prima sulla punta del naso e poi sulle labbra.
Immersi le mani nei suoi ricci, tirandoli leggermente, godendomi l'effetto che gli faceva ogni volta.
Sentii il mio cuore battere più velocemente quando appoggiò le mani sul mio fondoschiena.
Sorrisi, baciandolo con impeto.
Sangio sospirò pesantemente non appena mi allontanai, appoggiando la sua fronte sulla mia.
"Ti amo" mormorò di nuovo, strofinando le punte dei nostri nasi.
Non sapevo se si aspettava che dicessi 'anche io', ma qualcosa mi trattenne.
Per quanto sentissi di provare le stesse cose, se non di più, avevo quasi paura a dirle.
Forse, temevo che se le avessi dette e lui se ne fosse andato, non mi sarei mai più ripresa.
"Andiamo" sussurrò infine, appoggiando un braccio sulle mie spalle, conducendomi verso l'ingresso.

Sul motorino, mi strinsi a lui, perdendomi nel suo profumo.
"Mi sei mancata!" lo sentii urlare, strappandomi una risata mentre sfrecciavamo grazie al verde del semaforo.
"Anche tuuu" gli feci eco, stringendomi ancora di più.
Sangio iniziò a cantare a squarciagola, facendomi ridere sempre più forte.
Fu solo quando arrivò in prossimità del locale, che si zittii, lasciandomi scendere per prima.
"Questo a me" disse, togliendomi il casco prima del suo.
Non appena finii di sistemarli nel bauletto, mi prese per mano lasciandomi un bacio fugace sulla guancia.
Sorrisi, guardando incuriosita il pub.
Da fuori assomigliava a quello di Deddy, cambiava solo l'insegna dove in caratteri blu c'era scritto "OSCAR".
Lo seguii dentro il locale, tossendo quando ci immergemmo in una nuvola di fumo.
"Si" sentii il suo braccio appoggiarsi sulle mie spalle, "è permesso fumare"
Annuì, sedendomi accanto a lui al bancone.
Un signore con un sorriso gentile incorniciato dai baffi bianchi leggermente ingialliti sulle punte, venne verso di noi, salutando Sangio.
"Giovanni! Come stai?" chiese, tossendo a sua volta.
Sangio gli rivolse un sorriso enorme, "Oscar! Bene dai te come va? Era da un po' che volevo venire", come se lo facesse d'istinto appoggiò una mano sulla mia gamba, facendomi arrossire.
Quei gesti improvvisi non smettevano mai di farmi sempre lo stesso effetto.
Il signore sembrò notarmi solo in quel momento, quando invece di rispondergli mi sorrise chiedendogli chi fossi.
Sangio rise, "Lei è Giulia, la mia ragazza"
Il mio cuore perse un battito nel sentire di nuovo quella parola.
Annuì, porgendogli una mano, "Salve".
"Salve?!" lui me la strinse, "Dammi del tu! Mica sono così vecchio!"
Oscar scosse la testa, voltandosi per prendere due bicchieri che riempì con qualche cosa di alcolico fino in cima.
"Ecco, questo è il vostro aperitivo che offre la casa!" esclamò ridendo, prima di lasciarci i due menu, scomparendo tra la folla di baristi dietro il bancone.
Erano almeno cinque o sei, e ce la facevano a malapena a gestire tutto il locale.
C'erano così tante persone che mi chiesi come facevano a cucinare per tutti qualcosa.
"Amore" mi voltai, incrociando lo sguardo divertito di Sangio che mi fece cenno di copiarlo, prendendo in mano il mio bicchiere.
"È uno shottino, va bevuto d'un fiato" spiegò, ridendo di fronte alla mia espressione.
Non ero mai stata una fan dell'alcol, pero con lui mi fidavo.
Con Sangio avrei fatto qualsiasi cosa.
"Vieni, al mio tre..." Mi prese la mano, sorridendomi. "Uno, due... tre!"
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a/n
Heyy!!
Scusate il ritardo ma sono state giornate stra piene 😵‍💫
Voi come state?
Spero vi piaccia questa parte, nel caso l'ascite una ⭐️ e fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti 🥰
Al prossimo aggiornamento!
Love you all
💘💘💘

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