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Innamorato, CIMINI.
sangio.
La seguii con lo sguardando mentre scendeva dalla macchina, guardandosi intorno quasi furtivamente.
Mi faceva male vederla così.
Incontrare la madre doveva essere un momento di gioia, non qualcosa che le portava a galla ferite del passato.
Mi passai una mano fra i ricci, scompigliandoli.
Se non fosse stato perché volevo starle vicino, non sarei mai venuto ad accompagnarla.
Sorrisi, un'altra delle mie prime volte.
Con lei stavo facendo cose che non avevo mai fatto per e con nessuno, eppure mi venivano così spontanee.
Annuì, quando si voltò verso di me interrogativa, non vedendomi scendere dalla macchina.
"Parcheggio e arrivo" le urlai.
Quando realizzò che non potevo rimanere subito con lei, spalancò gli occhi, sorridendo debolmente.
Cercai di rassicurarla mandandole un bacio, prima di mettere in moto la macchina per rassicurare il signore dietro di me che non smetteva di suonare il clacson.
Mi diressi velocemente verso il parcheggio, sbrigandomi per raggiungerla il prima possibile, anche se non era affatto facile."Merda" sbottai, quando vidi che era tutto pieno e c'era una fila lunghissima.
Sospirai frustrato, realizzando che non ce l'avrei mai fatta a tornare presto da lei.*
Giulia.
Deglutii pesantemente quando vidi Sangio svoltare l'angolo e sparire.
Ero sola.
Di nuovo.
Provai a rilassarmi, raccogliendo i miei capelli in una coda.Potevo farcela.
Dovevo farcela.
Feci un respiro profondo, prima di prendere il cellulare per chiamarla.
Rispose al secondo squillo.
"Digues-me amor? vas arribar?" [Amore dimmi? sei arrivata?] come sempre la sua voce mi riscaldò il cuore, facendo volare la mia testa in Spagna.
"Si, voi siete sempre al bar?" chiesi, avviandosi verso l'ingresso.
"Si, ti aspettiamo qui" mi dileguò velocemente facendomi ridere.Un classico.
Quando era con Jorge, il suo compagno, cercava di dedicarmi il minor numero di attenzioni possibili per non indispettirlo.
Questo Jorge pretendeva che lei trattasse allo stesso modo i suoi figli, senza far preferenze nei miei confronti.
Tutto questo non aveva assolutamente senso, visto che mi vedeva pochissime volte rispetto a quei due gemelli che vedeva ogni giorno.
Sbuffai, ci sarebbe stato da divertirsi.
Prima di entrare mi voltai, nella vana speranza di vedere Sangio.Niente.
io vado da mamma, tu sei ancora nel traffico?
La sua risposta non ci mise molto ad arrivare, cosa che mi fece sorridere.
si scusami :( c'è un traffico pazzesco , a questo punto torno indietro così salite subito
Rilessi il messaggio un paio di volte.
Cazzo.
Ero sola, avevo perso il mio appoggio.
Deglutii, prima di entrare dentro l'aeroporto.
Odiavo provare quella sensazione di smarrimento, ansia e paura nell'incontrare mia madre, quella che doveva essere il mio porto sicuro.
Eppure, averla a Roma, riportava alla realtà tutte quelle cicatrici che pensavo di aver nascosto.
Iniziai a camminare lentamente verso quello che riconobbi essere il bar, osservando attentamente le persone.
Fu solo quando la vidi, che sentii il mio cuore fermarsi.Era lì.
Stava in piedi, coi suoi lunghi capelli biondi raccolti in uno chignon disordinato e una bambina, che riconobbi essere Tamara, una dei due gemelli, che dormiva in braccio.
Un altro bambino invece le tirava i pantaloni, mentre cercava di richiamare la sua attenzione, sbuffando nel guardare la sorellina.
Mi sfuggi un piccolo sorriso, amavo Alvaro, era insaziabile e indomabile.
Dietro di loro, seduto su una sedia, un uomo calvo con un lungo cappotto blu li guardava impassibile mentre mangiava quello che riconobbi essere un cappuccino.Sospirai, Jorge.
Mi feci coraggio, per quanto non avessi per niente voglia di incontrarlo, volevo salutare mia madre e i miei fratellastri.
Iniziai a camminare lentamente verso la loro direzione, venendo subito riconosciuta da Alvaro che urlò, facendo girare quasi tutto l'aeroporto, iniziando a corrermi incontro.
Sorrisi di fronte a quello scricciolo di sei anni che, con la maglietta della nazionale spagnola, mi abbracciò le gambe non appena mi raggiunse.
"Al" lo salutai, prendendolo in braccio, lui mi riempii di baci, stringendosi ancora di più a me.
"Giuli" Alvaro mi guardò, con un sorriso gigante "t'he trobat a faltar" [mi sei mancata]
Mi sciolsi di fronte a quegli occhioni azzurri e quel nasino perfetto.
"GIULI!" Tamara cercò di richiamare la mia attenzione, correndomi incontro.
"Vés amb compte de no ensopegar!" [attenta a non inciampare!] la voce autoritaria di Jorge la richiamò, costringendola a smettere di correre.
Le sorrisi, mentre lentamente si avvicinava a me.
Alvaro nascose il suo volto fra i miei capelli, come per assicurarsi che non l'avrei messo giù per prendere in collo la sorella.
Risi, la loro rivalità mi divertiva troppo.
Non appena mi raggiunse, Tamara mi tirò la maglietta, "al coll al coll!" [in collo, in collo!]
Mi abbassai, tenendo ancora stretto Alvaro, per lasciarle un bacio sulla guancia.
Lei si strinse al mio collo, abbracciandomi.
"els nens la deixen sola, de manera que la sufocareu" [bimbi lasciatela stare, così la soffocherete] mia madre ci raggiunse velocemente, prendendo di nuovo in braccio Tamara, che fulminò il fratellino.
Alvaro dal canto suo le fece la linguaccia, facendomi ridere.
"Amore mio, che bello vederti" la voce calda di mia madre mi strinse il cuore.
Le sorrisi, "anche tu".
Era ancora più bella di quanto mi ricordassi, con quegli occhi verdi così magnetici e quel sorriso così dolce.
"Giulia" la voce di Jorge mi risvegliò dalla bolla di felicità nella quale ero rinchiusa, richiamando la mia attenzione.
Mi voltai per incontrare i suoi occhi neri, così profondi da sembrare ti leggessero anche l'anima.
Gli rivolsi un sorriso imbarazzato, ricambiando il saluto.
"Allora come stai?" ringraziai mentalmente mia madre, quando mi richiamò, permettendomi di distogliere lo sguardo dal suo compagno.
"Io tutto bene, voi?" passai lo sguardo fra i due gemellini che mi guardavano sognanti.
"Noi tutto app-" mia madre si interruppe, cogliendomi di sorpresa.
Il suo sguardo era rivolto a qualcosa oltre di me, che a quanto pare aveva colto la su attenzione.
"Mamma che succ-" non completai la domanda quando sentii una mano calda appoggiarsi sulla mia schiena.
Mi voltai solo per incontrare quella tonalità di azzurro che ormai conoscevo molto bene.
Il sorriso di Sangio mi riscaldò il cuore, facendomi sentire subito protetta."Salve, io sono Giovanni, il ragazzo di Giulia"
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MALIBU
Fiksi Penggemarsiamo sulle giostre salgo io poi sali pure tu mentre guardiamo dall'alto mezzo continente sangiovanni x giulia 18/05/20 - 06/12/20 ❤ #amici20 🕊dedicata a Michele Merlo