54
Ma lo vuoi capire?, Tommaso Paradiso.
"No ma infatti non si spiega" la voce di Serena mi raggiunse ovattata, obbligandomi a svegliarmi, ritrovandomi in una stanza colorata solo di nero e bianco.
Mi guardai attorno confusa, non riuscendo a capire dove fossi.
Fu solo quando riconobbi l'odore del dolce fatto la sera prima, che ricordai.
"È un coglione, te lo dico io" la voce di Luca confermò la mia ipotesi, rovesciandomi addosso tutti i ricordi della notte prima.
La festa.
La ragazza dal vestito rosso.
Sangio.
Sentii una stretta allo stomaco, farmi passare qualsiasi tipo di fame o voglia di alzarmi.
Mi nascosi sotto le coperte di quello che doveva essere il letto di Deddy, non ricordando come avessi fatto pero a raggiungerlo.
L'ultima cosa che mi tornava in mente era come avevamo aspettato che il ciambellone prendesse forma, poi il buio.
Mi stropicciai gli occhi, sbadigliando.
"Dormigliona" sobbalzai quando sentii la voce di Serena.
La guardai, teneva le braccia incrociate mentre se ne stava appoggiata alla porta.
Il viso completamente rilassato di chi doveva aver dormito molte più ore di me, sorprendendomi.
Lei era una di quelle persone che poteva andare a letto alle quattro e svegliarsi alle sei e comunque sembrare riposata.
Sbuffai, invidiandola.
"Come stai?" mi chiese dolcemente, sedendosi accanto a me.
"Hai saputo?" gracchiai, schiarendomi la voce.
Serena annuì, accarezzandomi i capelli.
"Luca e Deddy mi hanno detto tutto, sono venuta da poco in realtà per riportarti la borsa" spiegò, rivolgendomi un sorriso rassicurante.
Ricambiai incerta, non sapendo veramente cosa dire.
Non avevo minimamente voglia di parlare di Sangio, e lei lo sapeva.
Ormai mi conosceva troppo bene.
"È così buono il ciambellone" disse infine, ottenendo un mio sguardo riconoscente.
"Davvero?" chiesi, senza troppo interesse in realtà.
Ripensare a Sangio e a quella ragazza mi aveva tolto completamente l'appetito.
Serena annuì, voltandosi non appena Luca ci raggiunse.
"Cucciola" mi salutò, lasciandomi un bacio sulla fronte.
"Luca" gli accarezzai la guancia, facendogli cenno di sedersi accanto a me.
"Come stai?" chiese, prendendo la mia mano fra le sue.
"Bene" risposi incerta, passando lo sguardo da lui a Serena che mi guardavano quasi con compassione.
Per quanto dovessi essere grata di tutto questo appoggio, odiavo fare pena alle persone.
In qualche modo me la sarei cavata.
Mi alzai lentamente, "facciamo colazione?" proposi, provando a distogliere l'attenzione su di me.
Loro due si scambiarono un'occhiata, prima di annuire sorridendo.***
"Non puoi pensare che la Marvel sia meglio di Star Wars!" la voce stridula di Serena mi strappò un sorriso, mentre otteneva uno sguardo scioccato da Luca.
"Scherzi?" esclamò, "Meglio la Marvel dei tuoi Jedi!"
Serena spalancò la bocca, completamente sconvolta.
"Ma come fai anche solo a metterli su uno stesso piano?" chiese, coprendosi il volto con le mani.
Luca alzo le spalle, finendo di mangiare il suo pezzo di ciambellone.
Risi, amavo quando litigavano come cane e gatto.
Serena mi guardò esasperata, scuotendo la testa.
"Incredibile" mormorò, sorseggiando il suo tè.
"Beh, non dite niente a me... io preferisco Harry Potter" alzai le mani in segno di difesa, facendoli ridere.
"Ragazzi io vi saluto che devo andare da Ale," Serena si alzò, appoggiando il piatto nel lavabo.
Le sorrisi, salutandola quando se ne andò."Oggi che fai?" mi chiese Luca, non appena rimanemmo da soli.
Alzai le spalle, non avendone la minima idea.
"Penso che andrò a casa e mi farò una doccia" decisi, prendendomi un'altra fetta di torta.
Luca annuì, "io devo andare in biblioteca a studiare, ma se vuoi posso stare con te?" chiese, analizzando qualsiasi mia reazione, come se si aspettasse una mia esplosione in qualsiasi momento.
Gli sorrisi rassicurandolo, "tranquillo, non ti devi preoccupare" gli strinsi la mano, ottenendo a mia volta un sorriso incerto.
Decisi di non farmi riaccompagnare a casa, non volevo fargli fare troppo tardi all'università.
Inoltre rimanere da sola mi serviva per digerire veramente tutto quello che avevo vissuto in quelle ventiquattro ore.
Presi il bus alla fermata sotto casa di Deddy , felice di scoprire che arrivava direttamente davanti al mio portone.
Mi misi le cuffie alle orecchie, lasciando che la voce di Madame facesse da sottofondo ai miei pensieri.
Guardare Roma passare accanto a me, mi riempì di malinconia.
In quel mese avevo vissuto così tante emozioni, che mi sembrava di essere salita su delle giostre.
Mi sentii grata a Sangiovanni, perché nonostante tutto mi aveva fatto sentire come nessuno mai prima d'ora.
Mai mi ero sentita così bella come quando mi rivedevo nei suoi occhi.
Ne mai avrei pensato di conoscere una persona simile.
Mi strinsi nella mia giacca, sentendo un tuffo al cuore quando passai davanti al giardino dove mi aveva portato.
Mi sembrava fosse passata un'eternità, quando invece si trattava solamente di qualche settimana.
Sospirai, sentendo improvvisamente la sua mancanza.
In quel momento avrei voluto essere da qualsiasi parte ma con lui.
Con Sangiovanni ogni cosa era più bella, ogni colore non era semplicemente un colore, ma acquistava un'infinità di sfumature in più.
Scesi alla fermata, ringraziando velocemente l'autista.
Non sapevo perché, ma era un abitudine che avevo da sempre.
Alla fine, per quanto fosse il loro lavoro, in qualche modo mi sembrava corretto essere riconoscente.
Abbassai lo sguardo quando sentii delle lacrime bruciarmi gli occhi, non appena mi ricordai dell'ultima volta che avevo preso il bus.
Era stata qualche settimana prima, stavo tornando da una lezione di danza e Sangio si era fatto trovare all'uscita, aspettandomi per tornare insieme, nonostante non avesse il motorino per un piccolo guasto.
Avevamo passato tutto il viaggio a parlare di qualsiasi cosa, come sempre.
Con lui potevo parlare delle cose più importanti così come delle cose più stupide, niente mi sembrava strano o mi faceva sentire a disagio.
Mi passai una mano fra i capelli, inspirando profondamente.
Per quanto fosse difficile, dovevo accettarlo: era definitivamente finita.
Lui ormai era preso da questa Matilde, e io dovevo farmene una ragione.
Cercai le chiavi nella borsa, incamminandomi verso il portone.
Sinceramente, non vedevo l'ora di immergermi in una vasca bollente.
Fu solo quando alzai lo sguardo che incrociai quei dannati occhi azzurri.
"Hey" la sua voce mi trafisse, mozzandomi il fiato.
.
.
.
.
.
a/n
GRAZIE MILLE per il supporto alla nuova storia, sono veramente senza parole. 🥰
La gratitudine che provo in questo momento è immensa 🥺
Spero di non deludere le vostre aspettative
Intanto, fatemi sapere cosa ne pensate di questa parte e lasciate una ⭐️ se vi è piaciuta: IL CONFRONTO sta arrivando!! 🤩
Fino a quel momento,
love you
💗
STAI LEGGENDO
MALIBU
Fanficsiamo sulle giostre salgo io poi sali pure tu mentre guardiamo dall'alto mezzo continente sangiovanni x giulia 18/05/20 - 06/12/20 ❤ #amici20 🕊dedicata a Michele Merlo