47 sorriso (milano datteo)

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Sorriso (Milano Datteo), Calcutta.

La mattina ormai non aveva più quella magia di prima, non provavo più l'emozione di avere un'intera giornata davanti a me.
Però, almeno, potevo contare sul fatto che Deddy mi riservava sempre qualche fetta di dolce avanzata, viziandomi.
Ogni giorno passavo dal suo bar, sia lui che Luca erano stati molto più presenti nella mia vita, come se volessero tenermi d'occhio, nella vana paura di dovermi raccattare da qualche parte come quando mio cugino mi trovò sul terrazzo.
Perciò quando arrivai davanti al bancone, non mi meravigliai nel vedere come Deddy mi avesse messo da parte la colazione.
"Buongiorno principessa" mi salutò, lasciandomi un bacio sulla fronte.
Gli sorrisi sinceramente, "buongiorno a te".
Lui e Luca erano diventati la mia luce in quei giorni in cui io buio sembrava fare da padrone.
Ogni cosa non aveva più le sfumature luminose di prima ma loro due mi aiutavano a ricercarle nella promessa che un giorno le avrei ritrovate.
Fu questo quello che feci alla fine, la mattina mi svegliavo e puntualmente mi aggrappavo alla speranza che la certezza di non poter essere più felice come prima, prima o poi sarebbe stata spazzata via.
"Oggi che hai a scuola?" chiese Luca, non appena entrò nel bar, sedendosi accanto a me.
Lo abbracciai velocemente, prima di rispondergli "interrogazione di latino"
Mio cugino sbuffò, passandosi una mano fra i capelli.
"Il latino è la materia più brutta di tutte" sbottò "Odiavo la Grimaldelli, mi metteva sempre e solo cinque e mezzo! Cazzo a sto punto buttami un sei ogni tanto" alzò gli occhi al cielo, facendo ridere sia me che Deddy.
Che scemo.
Scossi la testa, alzandomi, se fossi arrivata in ritardo, non l'avrei nemmeno mai fatto il compito.
Salutai velocemente i ragazzi, prima di dileguarmi.

Alzai Taburete al massimo nelle cuffie, cercando di prepararmi mentalmente alla scuola.
Sangio non si era più fatto vedere, non che dovesse importarmi, ma un po' mi preoccupava.
Alla fine erano già passate due settimane dall'ultima volta che l'avevo visto, completamente tumefatto.
Strano.
Forse dovevo cercarlo?
Ma alla fine, mi aveva lasciato senza darmi spiegazioni, ventiquattro ore dopo aver fatto l'amore.
Rimasi sorpresa quando al pensiero, sentii una sensazione di rabbia crescermi dentro.
Odiavo l'idea che mi avesse trattata così, dopo tutto quello che avevamo vissuto.
Perché l'aveva fatto?
Sbuffai, più mi facevo quella domanda meno sapevo quale fosse la risposta.

Perdí la fama en un cabaret
Se han olvidado a que huele la luna
Y en las cantinas como bailan como cantan
Se han olvidado a que huela la luna

Canticchiai le parole della canzone, sperando che nessuno mi notasse quando giunsi di fronte all'ingresso che più odiavo in assoluto.
Imprecai, non appena qualcuno mi dette una pacca sulla spalla solo per sorridere nel riconoscere il caratteristico profumo ai mirtilli di Serena.
"Hey amica emo" mi salutò, strappandomi una risata "che stai ascoltando?"
Mi fregò una cuffia, facendo una faccia annoiata quando sentii la canzone.
"Che palle, sempre le tue solite canzoni semi depressive spagnole" alzò gli occhi al cielo, "allooooora che mi racconti? Che hai fatto nel weekend? E ti prego non dirmi che sei stata con Deddy e Luca ma hai visto anche altri ragazzi"
Serena sbuffò quando vide la mia espressione colpevole, avendo passato il fine settimana di nuovo con mio cugino e il suo amico al bar di Deddy.
"Almeno c'era Sebastian?" provò, puntandomi un dito contro.
Scossi la testa, mordendomi il labbro dall'imbarazzo al pensiero di Sebastian.
Ero da sempre stata innamorata di lui e un mese con Sangio me l'aveva fatto completamente dimenticare.
Serena incrociò le braccia al petto, "Questo weekend esci con me, son tre settimane che vivi con loro!"
Mi passai una mano fra i capelli, indecisa.
Era come se non mi sentissi pronta a conoscere gente nuova, a divertirmi di nuovo.
Non che con Deddy e Luca non mi divertissi, ma loro erano la mia famiglia, il mio porto sicuro.
Lo sguardo di Serena si addolcì, cogliendomi di sorpresa.
"Possono venire anche Luca e Deddy," mi accarezzò un braccio, mentre rispondeva inspiegabilmente ai miei pensieri "stavo pensando di andare alla festa di Pablo, è un vecchio amico di Deddy e di Ale, quindi potranno sicuramente aggiungersi"
La guardai riconoscente, abbracciandola di getto.
Diamine quanto l'amavo.
"A proposito..." mi allontanai quanto bastasse per incrociare i nostri sguardi, "ma con Ale?"
Le feci l'occhiolino, scoppiando a ridere quando le sue guance si tinsero di rosso.
"Ehm" tossì, arrossendo ancora di più quando tutti si voltarono a guardarci.
"Che c'è da guardare?" chiesi, fulminando qualche ragazzo che riconobbi essere di classe mia.
Un paio alzarono le spalle tornando a parlare coi loro amici come se non fosse successo niente.
Sbuffai, odiavo come la gente amasse impicciarsi negli affari altrui.
Serena sospirò, passandosi una mano fra i capelli.
"Mi ha baciata" mormorò, un sorriso gigante si dipinse sulla sua faccia, facendo eco al mio.
"COSA?" esclamai, spalancando gli occhi.
"Sssh!" Serena mi richiamò, avvicinandosi a me "mi è venuto a prendere a danza e sotto il portone di casa, mi ha baciata"
"Ma è fantastico Serena!" la strinsi in un abbraccio, "quindi ora state insieme?"
Non appena mi allontanai, lei annuì timidamente.
"E menomale che non ti piaceva!" le detti una pacca sulla spalla, facendola ridere.
"Beh, piano piano ho cambiato idea..." tossì imbarazzata, cambiando subito argomento "ma ha proposito tu a danza?"
Spalancai gli occhi, aveva ragione.
Per colpa di tutta questa questione di Sangio, non ero più andata a lezione e diamine se mi mancava.
"Oggi" risposi velocemente, ottenendo un suo sguardo reticente.
"Giuro!" provai, incrociando le dita "la cosa di Sangio mi aveva completamente assorbita.."
Serena annuì, stringendomi di nuovo in un abbraccio, "vedrai che ora si sistemerà tutto" mormorò contro i miei capelli.
Volevo crederci veramente, ma ogni parte di me aveva la netta sensazione che le cose non sarebbero migliorate.
Le sorrisi poco convinta, entrando a scuola non appena suonò la campanella.
"Oh allora poi ti faccio sapere per la festa!" Serena mi lasciò un bacio sulla guancia, facendomi segno di controllare il cellulare.
La guardai confusa, "quale festa?"
"Pablo!" sbuffò, scuotendo la testa prima di dileguarsi verso la sua classe.

MALIBUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora