Ho deciso di passare una mattinata da sola.
Tra me e me.
Ho bisogno di rilassarmi.
Dopo tutto quello che è successo, merito del tempo per me stessa.
Con Billy sto bene, si.
Mi aiuta molto..
Ma oggi voglio stare un'oretta da sola.
Quindi eccomi qui.
Nel bosco.
Che cammino.
Ovviamente mi sono fatta prestare la cartina della città da mio zio.
Così, ovunque vado, so come tornare indietro.
Continuo a camminare aggiustandomi la giacca tenendo la cartina in mano piegata.
Questo bosco mi rilassa.
Strano ma vero.
Da piccola non sarei venuta qui in mezzo nemmeno con i miei genitori.
Adesso invece vado senza problemi.
E tutto dopo quello che è successo con Steve.
Non sarei mai scappata nel bosco altrimenti..
E adesso non avevo un posto dove rilassarmi.Mi fermo prendendo la cartina per orientarmi.
Mi guardo intorno e, appena riabbasso la testa, sento un rumore venire tra gli alberi.
Oh.
Chi sarà mai?
Mi giro confusa non vedendo nessuno ma sentendo ancora i rumori di rami calpestati.
Cerco di guardare tra gli alberi facendo una smorfia confusa alzando la voce: "Chi c'è?"
Silenzio.
Nemmeno una parola.
Ma chi è?
Qualche scherzo?
Altrimenti non è divertente.
Faccio qualche passo indietro e, appena sto per aprir di nuovo bocca, sento un verso.
Non è un verso fatto da una persona..
Ma non sembra nemmeno di un'animale.
Ma, sinceramente, non voglio stare qui a scoprire chi è.Mi giro di scatto iniziando a correre tenendo la cartina stretta nella mano.
Ed ecco che i passi continuano a seguirmi.
Ma che..?!
Giro la testa per guardare indietro ma, appena giro lo sguardo, noto una discesa poco più avanti.
Provo a fermarmi in tempo ma inutilmente e scivolo giù.
Rotolo giù per la discesa e, appena è finita, rimango stesa qualche secondo a terra.
Non sono più nel bosco però..
C'è il cemento.
Dove sono finita?
Mi metto seduta guardandomi intorno e notando, poco più lontano da me, una struttura.
È enorme.
Che cos'è?
Noto un cartello poco più avanti con scritto 'vietato l'accesso'.
Cosa..?
Mi alzo lentamente prendendo la cartina vedendo dove mi trovo.È un laboratorio.
Wow.
Sono finita fuori ad un laboratorio.
E io che pensavo ero finita per strada in città.
Abbasso la cartina appena vedo delle luci lampeggianti.
Mi giro mettendo una mano vicino alla faccia coprendomi gli occhi e vedendo una macchina.
Oh.
Spero che non è quello che penso io.
Anche se ne sono certa.
E le luci lo confermano.
La macchina si ferma poco lontano da me e noto un'uomo scendere.
Viene verso di me e in quel momento noto il distintivo.
Cavolo.
Se spiego che è successo, non ci dovrebbero essere problemi.Guarda dietro di me verso la struttura poi sposta l'attenzione su di me serio: "È proprietà privata, lo sai?"
Annuisco per poi indicare verso il bosco con una mano: "Ero lì e ho sentito dei rumori e versi, ho corso e sono finita qui."
Gira lo sguardo verso il bosco accendendo una torcia.
Sposta lo sguardo dopo qualche minuto verso di me guardandomi dalla testa ai piedi: "Hai visto chi era?"
Scuoto la testa rimanendo in silenzio e lui annuisce spegnendo la torcia.
Sposta lo sguardo sulla mia gamba facendo un cenno: "Ti sei ferita."
Seguo il suo sguardo e noto che il mio ginocchio ha dei piccoli tagli.
Già.
Pessima idea i pantaloncini.
Sto per parlare ma mi mette una mano sulla spalla facendo cenno verso la macchina: "Vieni con me, andiamo in centrale. Così mi spieghi che è successo e ti disinfetto la ferita."Cavolo.
Quello che non volevo fare.
Andare alla centrale.
Spero solo che non chiamano mio padre.
O mia madre.
Non voglio dare spiegazioni a loro.(...)
*Qualche ora dopo..*
Sono seduta nell'ufficio del poliziotto.
Si chiama Jim Hopper.
È il capo della polizia di Hawkins.
Me lo ha detto lui.
Quindi si.
Sono stata portata qui dal capo.
Non è una bella sensazione.
Mi pulisco la mano rimanendo seduta e la porta si apre e chiude.
Giro lo sguardo e vedo Hopper raggiungere il suo posto dietro la scrivania.
Si siede sospirando mettendo un dito vicino alla tempia guardandomi: "Quindi.. mentre eri in giro per il bosco hai sentito dei rumori e poi un verso? E qualcuno ti seguiva, giusto?"
Annuisco rimanendo in silenzio e lui muove la mano in cui tiene la penna serio: "Stai che il bosco non è un posto sicuro, perché eri lì?"
Faccio una smorfia strofinando la mano sul braccio: "Beh, a me rilassa invece."
Annuisce ancora una volta per poi abbassare lo sguardo sulla scrivania leggendo qualcosa.Rialza dopo un po' lo sguardo su di me decisamente più serio di prima: "Sei Chloe Baker, giusto? La cugina di Barbara Holland?"
Come..?
Ovviamente conosce Barb per la scomparsa..
Ma come conosce me?
Sto per aprir bocca quando indica verso il foglio: "Ho parlato con i tuoi zii, i suoi genitori, tempo fa per sapere dove poteva essere Barb. Ecco perché so di una cugina.. ovvero di te."
Abbasso leggermente la testa parlando sottovoce: "Beh, è morta qui.."
Si sporge di poco dalla scrivania guardandomi confuso facendomi alzare lo sguardo: "Che.. che hai detto?"
Cavolo.
Pensavo di averlo detto in mente.
Quanto sono stupida.
Sto per parlare quando la porta si apre e si affaccia una donna.
La ringrazio.
Non sapevo che dire altrimenti.Guarda entrambi indicando verso di me: "Il padre e la madre della ragazza sono qui."
Non solo uno.
Ma entrambi.
Di male in peggio.
Hopper annuisce alzandosi e accompagnandomi fuori dalla porta.
Ci fermiamo di fronte ai miei e mi mette una mano sulla spalla guardando mio padre: "Eccola qui."
Rimango in silenzio notando lo sguardo serio di mia madre e quello preoccupato di mio padre.
Bene.
Con uno dei due almeno andrà meglio di quanto pensavo.Hopper, dopo averci salutato, si gira andandosene di nuovo in ufficio.
Tiro un sospiro incamminandomi e uscendo dal palazzo.
Mi sento chiamare da mia madre mentre vado verso la macchina di mio padre.
Mi prende per il polso girandomi e guardandomi seria alzando leggermente la voce: "Che avevi in mente?! Andare nel bosco da sola?!" Poi guarda verso mio padre: "E tu gli hai dato pure il permesso?!"
Mio padre sta per parlare ma muovo il braccio facendogli mollare la presa a mia madre alzando la voce: "Non prendertela con papà perché nemmeno lo sapeva!! E poi chi sei tu per farmi la predica?! Sono libera di fare quello che voglio!"
Mi fulmina con lo sguardo più nervosa di prima indicandosi: "Sono tua madre, ecco chi sono!!"
Quando vuole lei.
Per il resto non esisto eh.
Allargo le braccia decisamente nervosa e infastidita guardandola fissa negl'occhi: "Mi hai mentito su te e papà, mi hai criticato per chi frequento e ora sei mia madre?! Sei di fronte a me solo quando hai da criticarmi o farmi qualche morale, per il resto passi il tempo con il tuo nuovo fidanzatino!!"
Ed ecco che cala il silenzio.So che è mia madre.
E dovrei evitare di rispondere così.
Ma sono stanca.
Mi parla solo quando ha da offendermi.
E sinceramente ho altro a cui pensare.
E ora che ripenso alle mie parole..
Devo scusarmi con mio padre.
Tiro un sospiro calmandomi e guardando verso di lui: "Papà."
Alza lo sguardo su di me rimanendo in silenzio e faccio un cenno verso la macchina: "Andiamo a casa."
Fa un piccolo sorrisino annuendo e raggiungendomi.
Mia madre ci guarda in silenzio ed ecco che ci incamminiamo superandola.
Sposto lo sguardo su mio padre per poi abbassare lo sguardo.
Non so come comportarmi però..
L'ho lasciato solo tutto questo tempo.
Sto per aprir bocca ma mi mette il braccio intorno alla spalla tirandomi vicino a lui.
Faccio un leggero sorriso appoggiando la testa sul suo petto.Sono contenta di aver chiarito con lui.
Ho bisogno di lui in questo momento.
Ovviamente continuerò a vedere mio zio.
Anzi, pensandoci, voglio fargli chiarire.
Non ho molte cose da fare da quando non mi vedo più con Steve e con Nancy.
Quindi posso vedermi con Billy e pensare a loro.
E, ora che ci penso, a Daniel.
Sta a casa nostra.
Però una cosa non mi tolgo dalla testa pensando a quello che è successo..
Chi era che mi seguiva?
Sono già due volte che sento i rumori..
Ma questa volta mi hanno seguito.
Che sta succedendo?
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Love Kills [Steve Harrington]
Fanfiction(La storia è ambientata dopo la prima stagione. I personaggi solo saranno quelli della serie ma il resto no.) 1984, Hawkins, Indiana. Hawkins è una cittadina normale, tranquilla. O almeno così sembrava. Nel 1983 un ragazzino di nome Will Byers scom...