E un'altra settimana è passata.
Ho aiutato un po' mio padre al negozio.
Joyce ha avuto da fare e allora veniva tardi.
E io ero lì ad aiutarlo.
Con Steve mi sto vedendo ancora la sera.
Tipo oggi pomeriggio ci vedremo di nuovo.
E per ora sono qui, di nuovo, da mio padre.
Joyce gli ha detto ieri che lo raggiungeva nel pomeriggio.
Quindi immagino sta per venire.
Sono contenta però di vedere che mio padre si è fatta una nuova amica.
Anche se è il suo capo.
Sospiro spingendo la porta del magazzino con il bacino tenendo uno scatolone in mano: "Questo negozio vende di tutto devo dire."
Ed ecco che mio padre mi segue tenendo anche lui una scatola: "Beh, tu dici?"
Appoggio lo scatolone a terra vicino al bancone della casa mettendo le mani sui fianchi ridendo: "Lo sai che non ho mai passato più di cinque minuti qui, nell'ultima settimana ti sto aiutando di più."Si piega aprendo una scatola passandomi una busta sorridendo: "Oh, ti ringrazio allora. Inutile dire che sai dove metterle se hai imparato i posti."
Prendo la busta delle calamite girandomi e raggiungendo lo scaffale iniziando ad appoggiarli sopra.
È bello passare del tempo con mio padre.
Non stavamo così tanto tempo insieme da un bel po'.
Il dover chiudere tutti i nostri vecchi ricordi dell'altra casa negli scatoloni e doverli riaprire qui..
Ci ha un po' allontanati.
Ma ci siamo riavvicinati quando abbiamo realizzato il motivo del perché siamo qui.
E ora che ci penso..
Mi manca Barb in un certo senso.
L'ultima volta che la raggiunsi qui, l'anno scorso, litigammo..Non ho avuto la possibilità di chiarirci che, a quanto pare, il mese dopo è scomparsa.
Sento toccarmi la spalla e torno in me girando lo sguardo.
Mio padre mi guarda attentamente confuso: "Stai bene?"
Annuisco appoggiando l'ultima calamita sorridendo leggermente: "Sisi, stavo solo pensando.. nulla di più."
Annuisce sorridendo e sentiamo la porta aprirsi.
Mi affaccio rimanendo dietro a mio padre guardando chi è.
Ed eccola.
Joyce.
Con un bambino a quanto pare.
Avrà un 12 o 13 anni.
Immagino di aver capito chi è.Joyce gli tocca la testa mentre ci guarda sorridendo: "Scusate il piccolo ritardo. Ero passata a prenderlo da scuola, poi ci siamo fermati a mangiare e non abbiamo visto l'orario."
Sorrido passando la busta vuota a mio padre: "Tranquilla Joyce, non ci sono stati moltissimi clienti oggi."
Lei fa un sorriso dicendo, subito dopo, al bambino di aspettare e andando verso il magazzino seguita da mio padre.
Okay..
E io ora?
Dovrei andare, ma non posso andarmene senza avvisarli.
Mi guardo intorno toccandomi il collo sospirando.
Ed ecco che sento la voce del bambino venire da dietro di me: "Se deve andare, vada pure. Avviso io suo padre e mia madre."
Mi giro verso di lui facendo un sorrisino: "Tu sei Will, giusto?"
Abbassa lo sguardo verso terra sospirando: "Scommetto che adesso mi chiamerai 'Zombie Boy' per il fatto dell'anno scorso."Perché mai dovrei?
È cattivo.
Non sono quel tipo di persona.
Scuoto la testa mettendo le mani sulle sue spalle sorridendo leggermente: "Ti sbagli, stavo per dirti che io mi chiamo Chloe e puoi parlarmi normalmente. Trattarmi come un'amica insomma se ti va."
Fa un sorriso annuendo senza dir nulla in contrario.
Noto Joyce raggiungerci sorridendo e mi rialzo indicando verso le porte: "Io devo andare, avvisi tu mio padre?"
Lei annuisce mettendo le mani sui fianchi e, appena mi infilo la giacca di jeans, mi tocca il braccio fermandomi.
Mi giro confusa e lei continua a sorridermi: "Grazie."
Sorrido anch'io per poi salutare entrambi uscendo dal negozio.
Immagino già per cos'è il grazie.
Ma non ha bisogno di ringraziarmi.
Posso solo immaginare cos'ha passato Will.
E non sono nessuno per giudicare.(...)
*Qualche ora dopo, a casa di Steve..*
Sono con Steve.
Siamo andati un po' in giro e adesso mi ha chiesto se voglio vedere casa sua.
Mi ha anche rassicurato che i suoi non ci sono ovviamente.
Altrimenti non mi poteva far entrare.
A quanto detto da lui, i suoi genitori sono un po' stronzi.
Apre la porta facendomi spazio per entrare sorridendo: "Benvenuta nella mia umile dimora."
Sorrido entrando e guardandomi intorno.
È..
Enorme decisamente.
Ed è bellissima.
Ho visto addirittura che ha una piscina.
Immagino com'è bello vivere qui.
Mi giro verso di lui sorridendogli indicando verso le stanze: "Non è una umile dimora questa, è un'hotel quasi."
Fa un sorriso alzando le spalle e facendomi cenno di seguirlo in una stanza.Lo seguo togliendo la giacca continuando a guardarmi intorno.
È una bella casa.
A me piacerebbe vivere qui.
Guardo Steve facendo un sorrisino sedendomi su un divano: "Ho conosciuto Will oggi."
Si siede accanto a me guardandomi sorpreso e riprendo a parlare sospirando: "Non posso crederci che la gente gli dà soprannomi dopo quello che ha passato."
Lui si aggiusta i capelli spostando lo sguardo altrove: "Beh, benvenuta a Hawkins ti direi.." subito dopo si ferma.
Che ha?
Perché sta così?
Lo guardo confusa toccandogli la spalla: "Stai bene, Steve?"
Muove una mano spostando l'attenzione su di me di nuovo: "L'anno scorso, quando Will è scomparso.. non sono stato molto gentile con Jonathan."Abbasso lo sguardo toccandomi il braccio.
Ah.
È questo quindi.
Non so, forse perché ho conosciuto questa versione di Steve..
Ma non riesco ad immaginarmi lo Steve stronzo di cui parla lui.
Gli prendo la mano e, appena mi guarda, faccio un leggero sorrisino: "Steve, sei cambiato. Non devi più pensare a com'eri prima, pensa al presente. Sei una persona totalmente diversa a quanto pare e devi essere fiero di come sei diventato ora."
Fa un sorriso per poi annuire toccandomi il braccio: "Grazie, Chloe."
Beh, oggi vengo ringraziata a quanto pare.
Ma ho detto solo la verità alla fine.
Lui non è più com'era un'anno fa.
Deve pensare a com'è adesso.
Questo è quello che importa.
Continuiamo a fissarci ed ecco che cala il silenzio.
Nessuno dice una parola.
Il nulla totale.
Steve indica verso una stanza continuando a guardarmi alzando le sopracciglia: "Vuoi qualcosa da bere?"
Scuoto la testa facendo un leggero sorrisino.
Mi avvicino lentamente e lui fa lo stesso.
Sta per parlare ancora una volta ma lo interrompo mettendogli le mani sulle guance e baciandolo subito dopo.Rimane inizialmente fermo sorpreso ed ecco che, solo qualche secondo dopo, ricambia mettendomi una mano sul fianco.
Non so il perché l'ho fatto.
Forse..
Non so, forse Steve mi piace?
Mi piace passarci il tempo insieme.
Si, beh, non so cosa provo, ma l'unica cosa che so è che sto bene con lui.
Mi stacco dopo un po' guardandolo inizialmente in silenzio per poi tornare in me alzandomi dal divano: "Adesso dovrei andare."
Si alza anche lui aggiustandosi il ciuffo dei capelli: "Sicura che non vuoi restare? È notte e non penso dovresti andare girando da sola."
Faccio un sorriso guardandolo senza rispondergli per poi riprendere la giacca in mano: "Ci vediamo domani?"
Lui annuisce sorridendo e vado verso la porta dell'entrata uscendo subito dopo.
Tiro un sospiro incamminandomi verso casa infilandomi la giacca.È stato strano baciare Steve.
Non brutto, ovviamente, perché altrimenti non lo facevo..
Ma avevo paura.
E ho ancora un po' di paura.
Ma non ho paura di lui.
Ho paura che per questo bacio adesso ho rovinato la nostra amicizia.
È stata la prima persona, insieme a Nancy, che ho incontrato appena trasferita.
È stato il mio primo amico..
E non vorrei perderlo per un bacio.
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Love Kills [Steve Harrington]
Fanfiction(La storia è ambientata dopo la prima stagione. I personaggi solo saranno quelli della serie ma il resto no.) 1984, Hawkins, Indiana. Hawkins è una cittadina normale, tranquilla. O almeno così sembrava. Nel 1983 un ragazzino di nome Will Byers scom...