21.

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Sono per strada che corro per liberarmi la mente.
Ho bisogno di non pensare al rischio che ho corso qualche giorno fa.
E non voglio nemmeno pensare per un po' a Billy o Steve.
Voglio avere la mente libera.
Quindi corro per le strade.
Dato che il bosco ormai non voglio nemmeno vederlo in cartolina.
Sto bene anche per strada.
Se non vengo ovviamente infastidita.
Cosa che ne dubito succederà.
Giro un'angolo continuando a correre guardando dritto.
Voglio evitare di finire addosso a qualcuno.
Quindi meglio guardare avanti.
Dopo la discussione, non ho più visto mia madre pensandoci.
Chissà che fine ha fatto.
Sicuramente è tornata alla sua vita tranquillamente.
Continuo a correre quando, appena giro la testa, noto seduto al bordo dell'altro marciapiede una persona.
E, anche se è a testa bassa, riesco a riconoscerlo subito:
Dylan.

Il ragazzo presentato da mia madre.
E sospetto il figlio dell'amico di mio padre.
Quindi del fidanzato di mia madre.
Si torna sempre a questo punto.
Però sembra stranamente giù di morale.
Che gli è successo?
Mi fermo per poi attraversare la strada raggiungendolo.
Alza lo sguardo leggermente notandomi e noto che ha delle ferite sul viso:
Sul labbro, sul naso, sulla guancia, sopra il sopracciglio..
Che gli è capitato?
Ha avuto un'incidente forse?
O ha partecipato a qualche rissa?
Mi guarda facendo una piccola smorfia confuso: "Ehy.. Chloe, giusto?"
Annuisco sedendomi accanto a lui indicandogli il viso: "Che ti è successo?"
Si tocca leggermente il labbro per poi tirare un sospiro: "Nulla."
Certo.
Nulla.
E se succedeva qualcosa?
Lo trovavo all'ospedale?

Lo guardo incrociando le braccia intorno alle ginocchia seria: "Mi puoi dire qualsiasi cosa, lo sai?"
Mi guarda facendo un leggero sorrisino e, appena sta per parlare, ecco che gli arriva addosso una lattina.
Sposto velocemente lo sguardo vedendo da dove veniva e mi alzo di scatto.
Ed ecco che noto lui:
L'amico dell'altra volta di Tommy.
Di cui non ricordo nemmeno il nome.
Bene.
È lui che lo tormenta quindi.
Lo vedo girarsi verso i suoi due amici ridendo non notandomi.
Sto per fare un passo quando Dylan mi blocca scuotendo la testa in silenzio.
So che non vuole.
Ma devo.
Mi sento in dovere di dirgliene quattro.
Solo perché esco con Billy non significa che devo accettare cosa i suoi amici fanno.
Faccio mollare la presa a Dylan raggiungendo il gruppetto.

Mi fermo di fronte i tre e l'amico di Tommy si gira sorridendomi: "Ehy, Chloe! Ti sei persa-"
Non lo faccio finire che lo spingo con tutta la rabbia a terra.
Spalanca gli occhi e allarga leggermente le braccia alzando la voce da steso a terra: "Ma che problemi hai?!"
Indico verso Dylan alzando leggermente la voce infastidita: "Lanciagli ancora qualcosa contro o altro e questa spinta non è nulla a confronto, ok?!"
Mi guarda mettendosi seduto confuso e indicando verso Dylan anche lui: "Da quando difendi gli sfigati?!"
Sfigati?
Ma che problemi ha?!
Lo guardo e, appena sto per parlare, Dylan mi raggiunge prendendomi per il braccio incamminandosi.

Se non c'era Dylan sicuramente avrei portato per le lunghe la discussione.
Non 'difendo gli sfigati' come dice lui.
Difendo le persone buone.
E Dylan, quell'unica volta che ci siamo visti, è stato buono con me.
Quindi lo difendo.
È, se si può dire, quasi un fratello.




(...)




*Qualche ora dopo, al parco..*



Siamo seduti ad un tavolino.
Io e Dylan.
Ora mi sono calmata.
Però, devo ammetterlo, quella piccola scarica di rabbia mi serviva.
Sono un pochino più tranquilla.
Dylan mi fissa tenendosi una bottiglietta in mano guardandomi: "Allora? Ti sei calmata?"
Annuisco facendo un piccolo sorriso aggiustandomi i capelli.
Fa una smorfia tenendo la testa bassa sospirando e riprendendo a parlare: "Bene, quindi posso dirti che mi dispiace di non averti detto di tua madre e mio padre.. ci ho provato ma ho avuto paura e mi sono tirato indietro."
Gli metto una mano sul suo polso facendo un'altro piccolo sorriso amichevole: "Non preoccuparti, Dylan."
Annuisce facendo un leggero sorrisino rimanendo in silenzio.
Sto per parlare quando mi sento chiamare.
Giro lo sguardo confusa e noto, poco più lontano da noi, Billy.
Che succede?
Mi deve dire qualcosa?
Spero non si tratta ancora dell'amico di Tommy.

Dylan segue il mio sguardo per poi indicare verso Billy serio: "Sei sua amica?"
Muovo la mano sollevando leggermente le spalle: "È.. complicato. Però diciamo di sì."
Non so nemmeno io come classificarlo.
Dopo il bacio sono tornata a casa e non ne abbiamo parlato molto.
Quindi questo è il nostro primo incontro dopo quello successo.
Viene verso di noi con la sigaretta in mano sedendosi accanto a me.
Sposto lo sguardo su Billy tirando un sospiro iniziando prima di lui a parlare: "Ascolta, se è per la spinta che ho dato all'amico di-"
Mi interrompe mettendomi un braccio intorno al fianco sorridendo: "Di che parli?"
Non sa nulla?
Strano.
Pensavo che in questo momento già avevano detto tutto.
Aspettandosi una sua qualche reazione.

Dylan guardo verso Billy senza batter ciglio facendo un sorriso ironico: "Ma dai? Tu non sai nulla di quello che i tuoi amici fanno? Strano."
Billy guarda lui poi guarda me serio facendo un tiro di sigaretta: "Che è successo?"
Tiro un sospiro toccandomi il braccio con una mano: "Beh, l'amico di Tommy si diverte a prendere di mira gente come Dylan e lanciargli cose contro. Per quello che gli ha fatto, l'ho difeso." Infine indico verso la faccia di quest'ultimo.
Rimane qualche secondo in silenzio guardando attentamente Dylan.
Spero non iniziano a discutere.
Sono stanca delle discussioni.
Voglio parlare civilmente.
Billy fa un sospiro gettando la sigaretta a terra continuando a fissare Dylan ma parlando a me: "Una curiosità: lui è..?"
Socchiudo leggermente gli occhi visibilmente confusa: "Dylan.. diciamo che è quasi come un fratello. Mia madre sta con suo padre.. ma perché questa domanda?"

Annuisce per poi fare un sorriso guardando finalmente verso di me: "Beh, volevo sapere chi è così che posso dirne quattro a quell'idiota dell'amico di Tommy."
Wow.
Difenderà Dylan quindi?
Questo si che non me lo aspettavo.
Dylan sposta lo sguardo verso di me confuso e ricambiando facendo un piccolissimo sorriso.
Billy si alza allungando una mano verso di me: "Che ne dici se andiamo a fare un giro io e te?"
Guardo prima Dylan poi Billy aprendo la bocca pensando a cosa dire.
Ma non so che risposta dare.
Vorrei dire di sì..
Ma non voglio lasciare Dylan solo.
Stavamo iniziando a legare.
Quindi mi dispiacerebbe lasciarlo così.
Sto per parlare quando Billy, dopo essersi aggiustato la camicia, indica Dylan sorridendo: "Approposito, dove devi andare ora? Così ti accompagniamo."

Ci guarda visibilmente confuso poi si alza mettendo le mani nelle tasche dei jeans: "Dovevo.. tornare a casa ora, ma non preoccuparti posso-"
Billy lo raggiunge interrompendolo e mettendogli un braccio intorno alla spalla: "Non preoccuparti tu, ti accompagniamo e poi usciamo noi."
Dylan annuisce anche se poco convinto e sorride forzatamente in silenzio.

Beh..
Questo è stato strano.
Billy non si aspettava che avevo un 'quasi fratello'.
Lo vuole difendere per questo.
Sono sicura che l'amico di Tommy non me la farà passare tanto liscia..
Ma non ho paura di lui.
Per quel poco tempo che sono andata a scuola, prima di ritirarmi, non ho mai avuto paura dei bulletti.
E oggi ne è stata la prova.
Domani voglio passare altro tempo con Dylan.
Voglio conoscerlo meglio.
E spero che anche lui vuole conoscermi.

Love Kills [Steve Harrington] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora