Mi aggiusto lo zaino sulle spalle guardandomi intorno.
Sono in giro.
Voglio rimanere un pochino per i fatti miei.
Ho bisogno di liberare la mente.
Ieri Daniel ha detto che Steve era fuori casa.
Quindi sicuramente avrà visto me e Billy.
E so già che mi toccherà una ramanzina appena lo incontrerò.
Ad essere sincera adesso ho altro a cui pensare che all'odio che provano l'uno per l'altro.
Ho per la mente solo mio zio che lavora in quel posto..
E Hopper che non gli ha detto nulla.
Quindi come fa a sapere che io so??
Continuo a camminare sul marciapiede quando sento dei rumori venire dal bosco.
Oh no.
Non di nuovo.
Sono stanca di quei cosi.
Mi tolgo lentamente lo zaino dalle spalle prendendo una torcia da dentro.
La punto verso il bosco sperando faccia un pochino più di luce..
Ma nulla.
Non si vede niente.Sto per rigirarmi quando vedo uscire dal bosco lui:
Dylan.
Che ci fa qui??
Anzi, che faceva lì dentro??
Era lui quindi!
Spero non stava scappando da ciò che immagino.
Gli corro incontro e si ferma di scatto di fronte a me spalancando leggermente gli occhi: "Chloe?!"
Sto per aprir bocca ma, appena sento il rumore delle foglie, mi zittisco subito.
Sto per fare un passo avanti quando Dylan mi prende subito dal braccio iniziando a incamminarmi a passo svelto dal lato opposto: "Dobbiamo assolutamente allontanarci, Chloe.. ASSOLUTAMENTE."
Mi aggiusto lo zaino sulla spalla allungando il passo per prendere il suo ritmo.
Spero che non ha visto il Demogorgone.
Altrimenti dovrò dirgli che succede..
E metterei a rischio anche lui.
Maledizione.Sposto lo sguardo su di lui notando sopra il sopracciglio un taglio con del sangue.
Nota che lo sto fissando e mette la mano libera sul sopracciglio sospirando: "Ho sbattuto appena ho sentito un rumore. Da lì in poi qualcuno mi seguiva."
Mi trattengo dal tirare un piccolo sospiro di sollievo.
Da una parte sono contenta che non ha visto nulla..
Dall'altra potevo sfogarmi con lui.
Appena siamo decisamente troppo lontani si ferma riprendendo fiato.
Posso capirlo.
Sono stata seguita troppe volte.
Quindi posso immaginare come si sente.
Non è una cosa bella.
Meglio che andiamo a casa mia.
Così si riposa.
Faccio un sospiro mettendo una mano tra i capelli: "Allora.. che ne dici se andiamo a casa mia? Così ti riprendi e ti riposi anche."
Mi guarda facendo una piccola smorfia per poi annuire: "Spero che non c'è tuo padre, non voglio fare un'altra corsa."
Faccio una piccola risata scuotendo la testa e incamminandomi.Già.
Non penso sarebbe bello se si incontrano lui e figlio del suo ex migliore amico e nuovo compagno di mia madre.
Anche se, conoscendo mio padre, non si farebbe problemi.
Soprattutto se lo vede con una ferita.(...)
*Qualche minuto dopo, a casa di Chloe..*
Chiudo la porta togliendomi la giacca mentre Dylan si siede sul divano.
Vado in bagno prendendo un cerotto e del disinfettante per poi tornare da lui.
Mi siedo accanto a lui mettendo un pochino del disinfettante su un fazzoletto per poi avvicinarlo alla ferita.
Fa una smorfia di dolore e socchiudo leggermente gli occhi: "Scusa, ma meglio è se disinfetto."
Annuisce rimanendo in silenzio e passo un'ultima volta sulla ferita.
Sono contenta che sta bene.
Almeno quel coso non ha avuto l'opportunità di prendere anche lui.
Penso che, tra le persone che conosco, Barb gli può bastare.
Faccio un sospiro aprendo la busta col cerotto: "Allora.. hai detto che non hai visto chi ti seguiva, giusto?" Poi sposto lo sguardo su di lui.
Alza le sopracciglia facendo un sorriso leggermente ironico: "Beh, pensavo a scappare, perché? Ti interessa sapere chi era?"
Rimango qualche secondo immobile per poi scuotere velocemente la testa rimanendo in silenzio.
Odio dover nascondere la verità.
Ma non posso dirgli che succede.
Non posso dirgli cos'era.
Prendo il cerotto e, appena mi giro, verso di lui mi blocca la mano serio: "Chloe.. che hai ora?"
Sollevo leggermente le spalle facendo un piccolo sorriso mentendo: "Sto bene, perché?"
Socchiude leggermente gli occhi tenendomi ancora la mano: "Perché so che anche tu sei stata seguita in quei boschi.. ho sentito tua madre che ne parlava. Quindi se sai qualcosa, dimmelo."Lo guardo in silenzio scuotendo la testa ancora una volta.
Si alza dal divano dopo aver mollato la mia mano quasi infastidito: "Stai mentendo, Chloe. Sai qualcosa ma non vuoi dirmelo!"
Mi alzo a mia volta guardandolo alzando leggermente la voce: "Non so nulla, Dylan. Nemmeno io ho mai visto chi mi seguiva-"
Mi interrompe indicandomi alzando anche lui la sua voce: "Stai mentendo ancora, si vede!"
Rimango in silenzio incrociando le braccia.
Già.
È il primo che se ne accorge.
È difficile continuare a mentire se lo sa.
Sto per aprir la bocca quando noto le luci che si accendono e spengono.
Oh no.
Ho leggermente paura di sapere chi possa essere.
Anche se so già chi sarà.
Guardo Dylan spalancando leggermente gli occhi iniziando a indietreggiare: "Dylan.. vattene."
Si guarda intorno confuso indicando verso il soffitto: "È solo la luce, che ti prende ora?"
Sto per parlare quando noto la parete infondo alla stanza iniziare a muoversi.
Oh mio dio.
È qui.
Lui segue il mio sguardo per poi fare una smorfia confuso.
Sta per fare un passo avanti ma lo blocco indicando verso la cucina: "Dylan, perfavore, esci dalla porta della cucina e non dire niente-"
Ed ecco che all'improvviso esce uno di quei cosi dal muro.
Dei Demogorgoni.Dylan spalanca gli occhi decisamente terrorizzato: "Ma che..?"
Lo spingo leggermente verso la cucina indicando: "Dylan, vai perfavore."
Si ferma due secondi guardandomi serio: "E tu??"
Giro lo sguardo verso il Demogorgone e lo vedo urlare e fare il suo verso.
Cavolo.
Maledizione.
Mi giro verso le scale sospirando e alzando la voce: "Ci vediamo fuori casa, tu corri e esci!"
Salgo velocemente le scale sentendo quel maledetto coso corrermi dietro.
Entro velocemente in camera chiudendo la porta e guardandomi intorno cercando di riprendere fiato.
Maledizione.
E ora?!
Mi guardo intorno per poi soffermarmi guardando la finestra.
Oh cavolo.
E ho anche un pochino paura delle altezze.
Maledizione.
Vado verso la finestra facendo forza per aprirla.
Vedo la porta spalancarsi e rompersi ed eccolo lì.
Maledizione!!
Esco velocemente dalla finestra cercando di rimanere in equilibrio.
Non devo guardare giù.
Devo solo fare piano e scendere lentamente.Faccio un passo di lato quando vedo comparire a pochi centimetri dal mio viso una mano.
La mano del Demogorgone.
Alzo la voce urlando per lo spavento e cercando di riprendere l'equilibrio.Dylan POV:
Sento un'urlo e faccio il giro della casa vedendo Chloe perdere l'equilibrio per colpa della mano di quel coso.
Corro velocemente cercando di raggiungerla prima che cade.
Ma ecco che finisce cade di sotto in un cespuglio.
Mi fermo fuori cercandola e, appena prendo la sua mano, la tiro via con forza.
La scuoto ripetutamente chiamandola ma nulla.
Non si sveglia.
No.
No no no.
Spero che non sia..
Metto una mano al lato del collo toccandolo e sentendo ancora il battito.
È viva.
Il cespuglio avrà attutito la caduta.
Devo chiamare aiuto.
Mi guardo intorno quando noto un furgoncino bianco fermarsi vicino al marciapiede.
E vedo uscire delle persone, due col delle tute bianche e un'uomo.
Vestito normalmente.
Ha i capelli neri e occhi blu.Viene verso di me visibilmente preoccupato, piegandosi appena mi raggiunge: "Come sta?? Sta bene??"
Annuisco leggermente guardandolo confuso non sapendo chi sia.
Perché è così preoccupato?
Sposta lo sguardo su di me chiudendo per qualche secondo gli occhi per poi riaprirli: "Okay.."
Prende lentamente Chloe in braccio alzandosi e guardandomi: "Vieni con me." Poi si incammina verso il furgone.
Tiro un sospiro vedendo i due uomini in bianco andare verso la casa e poi mi incammino seguendolo.Okay.
Non sembra un dottore.
E quella non è decisamente una macchina normale.
Chi è quindi?
Ha un'aria familiare.
Però la vera domanda è:
Dove ci porteranno ora??
Chloe ha bisogno di un dottore e subito direi.
STAI LEGGENDO
Love Kills [Steve Harrington]
Fanfiction(La storia è ambientata dopo la prima stagione. I personaggi solo saranno quelli della serie ma il resto no.) 1984, Hawkins, Indiana. Hawkins è una cittadina normale, tranquilla. O almeno così sembrava. Nel 1983 un ragazzino di nome Will Byers scom...