42.

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Sono al negozio di Joyce.
Aiuto mio padre dato che lei non c'è.
A quanto pare non è ancora uscito Will dal laboratorio.
Spero stia bene.
Che non è successo nulla.
Sono un poco preoccupata di lui.
Mi dispiacerebbe un sacco se gli è successo qualcosa.
È piccolo.
Sta passando tutto questo a quest'età, non se lo merita.
Tiro un sospiro prendendo una scatola in mano incamminandomi verso il magazzino.
Devo dire che questo è uno dei pochi posti di lavoro di mio padre dove mi trovo bene.
Dove lo aiuto senza problemi.
Ha lavorato da altre parti che non sopportavo nessuno.
Qui almeno conosco Joyce.
È brava.
Ha passato così tanto ed è forte perché si è rialzata in piedi.
Non si è arresa subito.
Lascio la scatola a terra nel magazzino poi esco andando verso la cassa.
Mio padre mi nota lasciando il quadernetto sorridendo: "Ti stai divertendo?"
Sposto una scatola pesante sedendomi sopra accanto a lui sorridendo: "Si beh, sto bene qui."
Lui fa un sospiro tornando lentamente serio: "Spero solo che non è successo nulla di grave a Joyce. Fino a qualche giorno fa veniva ed era tranquilla, è strano."
Abbasso la testa giocherellando con la collana sospirando in silenzio.
Vorrei dirglielo..
Ma non posso.
Non voglio farlo preoccupare.
E non voglio che sa di questi Demogorgoni, Democani e qualsiasi altra cosa esiste.
Da quando io lo so, rischio sempre.
Dylan era stato solo seguito e lo ha scoperto da solo.
Non voglio che rischia anche lui.

Mi tocca la spalla facendomi tornare in me e fa una smorfia: "Chloe..sai qualcosa? Anche ieri strana."
Rimango qualche secondo in silenzio per poi scuotere la testa sorridendo leggermente: "No no.. sono solo preoccupata anch'io."
Mi guarda in silenzio annuendo poco convinto lasciandomi la spalla.
È brutto mentirgli.
Vorrei sfogarmi con lui.
Vorrei dirgli tutto.
Dirgli che ho trovato Barb..
Dirgli che ho visto Cameron essere..
Vabbè, si è capito.
Dirgli che ero finita in quel posto per quei cosi.
Ma non posso.
Fa una smorfia guardando verso l'orologio cambiando discorso: "Tra poco devo andare a fare un servizio.. rimani tu?"
Annuisco sollevando le spalle muovendo una mano: "Si, tanto dopo mi raggiunge Steve-"
Mi interrompe facendo un sorriso, uno dei soliti suoi, annuendo: "Ah, ora capisco.. però perfavore, pensate al negozio."

Mi alzo di scatto dalla scatola spalancando gli occhi: "Papà, oddio!"
Fa una risata venendo verso di me e abbracciandomi.
Ricambio l'abbraccio sorridendo e lui mi tocca la testa: "Sai che scherzo. Un giorno devi invitarlo a cena da noi però, eh."
Annuisco leggermente un poco in imbarazzo: "Già.. gl'è lo chiederò."
Mi molla dopo qualche secondo lasciandomi un bacio sulla guancia.

È..
Strano?
Vuole conoscere Steve.
Daniel ci mise molto per conoscerlo.
Non voleva vederlo subito.
Steve ha questo fascino a quanto pare, eh.






(...)




*Qualche ora dopo..*




Tiro un sospiro mettendo le calamite a posto sullo scaffalo.
Mio padre è uscito.
Qualche minuto fa.
Quindi eccomi qui.
Sola.
Nel negozio.
Non so se sentirmi al sicuro o no.
Ogni volta che sono sola succede qualcosa.
Spero non succede nulla adesso.
E spero che mio padre finisce presto così chiudiamo qui.
Ho un pochino d'ansia.
Spero arriva subito anche Steve.
Almeno mi tranquillizza.
Sto meglio in compagnia.
E sto bene con lui anche.
Mi sento toccare all'improvviso le spalle e torno in me girandomi di scatto per lo spavento.
Ed eccolo.
Steve.
Com'è entrato??
La porta al campanello.
Ero così sovrappensiero che non l'ho sentito?
Gli tiro un piccolo schiaffo sulla spalla riprendendomi dallo spavento sorridendo: "Io ti uccido, Harrington."
Fa una risata togliendosi gli occhi da sole: "Non lo faresti mai, Baker."
Alzo le sopracciglia incrociando le braccia sorridendo ancora: "Ah si? Cosa te lo fa pensare?"
Si avvicina mettendomi una mano sul fianco ricambiando il sorriso: "Perché tu mi ami troppo e non mi faresti nulla."
Metto una mano sulla sua guancia per poi avvicinarmi baciandolo.
Ricambia mettendomi un braccio intorno al collo.
Continua a baciarmi e mi stacco, dopo qualche secondo, sorridendo.
Meglio fermarsi.
Prima che andiamo oltre.
Voglio evitare.
Soprattutto perché siamo in un negozio.

Mette gli occhiali nella tasca della giacca guardandosi intorno: "Allora.. sei sola, giusto?"
Alzo le sopracciglia mettendo le mani sui fianchi: "Non ti sfugge nulla devo dire."
Mi piego per prendere la scatola ma la prende lui.
Lo guardo leggermente sorpresa e lui fa un sorriso sollevando le spalle.
Wow.
Mi deve dare una mano a metterli a posto.
Beh, almeno passiamo il tempo.
Gli faccio cenno di seguirmi e, arrivati al magazzino, lo lascia a terra.
Si gira verso di me sorridendo e faccio una piccola smorfia seria.
Voglio chiedere se sa qualcosa di Will..
Spero di sì.
Voglio sapere come sta.
Si avvicina toccandomi la spalla e faccio un sospiro toccandomi il braccio: "Steve.. sai qualcosa di Will?"
Scuote la testa tenendo una mano sulla mia spalla e aggiustandosi i capelli con l'altra: "No purtroppo.." poi fa un piccolo sorrisino: "Ma sono sicuro che sta bene, Chloe, tranquilla."
Alzo le sopracciglia leggermente preoccupata muovendo una mano: "Vorrei essere più di aiuto ma non so cosa potrei fare.. non sono stata nemmeno d'aiuto ieri.."
Sta per parlare ma lo interrompe allargando un braccio sbuffando: "Non posso chiedere nemmeno consigli a mio padre perché non sa nulla e non posso sfogarmi con lui."

Steve fa l'ennesimo sospiro per poi abbracciarmi senza dir nulla.
Ricambio appoggiando la testa sulla sua spalla.
Ringrazio che almeno con lui posso sfogarmi.
Senza di lui..
Non so come sarei riuscita a tenermi tutto dentro.
Sentiamo il campanello e ci stacchiamo leggermente tornando verso il negozio.
Sarà qualche cliente sicuramente.
Meglio andare a vedere se hanno bisogno di aiuto.
Appena arrivo vicino alla cassa noto una persona inaspettata.
Dustin.
Ma..
Cosa ci fa qui?
Come sapeva dove trovarci?
Io e Steve lo guardiamo confusi e lui si piega leggermente riprendendo fiato.
Ha corso?
Ah no, giusto la bici.
Ma cosa succede?
Non sembra molto tranquillo.

Steve incrocia le braccia guardandolo leggermente confuso: "Henderson.. tutto bene?"
Lui annuisce per poi rialzarsi indicandomi continuando a riprendere fiato: "Chloe.. tuo zio.. è in ospedale."
Cosa?!
Come?!
Che è successo?!
Spalanco gli occhi muovendo le mani iniziando a preoccuparmi: "Come?! Cos'è successo?!"
Guarda prima Steve e poi me rimanendo in silenzio e in quel momento capisco.
È stato attaccato.
Da uno di quei cosi.
Ma com'è possibile?!
Prendo le chiavi del negozio uscendo velocemente seguita dai due.
Chiudo la porta a chiave e Steve mi fa segno di seguirlo iniziando a correre verso la macchina.

Voglio andare da lui.
Spero stia bene.
Spero non gli sia successo nulla di grave.
Posso non andarci sempre d'accordo in questo periodo..
Ma non voglio perdere anche lui.

Love Kills [Steve Harrington] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora