Apro gli occhi lentamente vedendo un soffitto bianco.
Dove..?
Dove sono?
Giro leggermente la testa guardando la porta della stanza aperta.
Cerco di sporgermi leggermente ma sento una fitta al fianco che mi ferma.
Mi ristendo guardando il soffitto ancora una volta facendo una smorfia di dolore.
Cavolo.
Ora ricordo.
Sono caduta.
Riprendo fiato guardandomi intorno in stanza.
E Dylan?
Dov'è?
Spero stia bene.
Era uscito da casa.
Quindi di regola dovrebbe stare bene.
Sento qualcuno tossire e giro lo sguardo verso la porta facendo una smorfia confusa.
È un ragazzo.
Ma non so chi sia.
Non è decisamente Steve.
E nemmeno Billy.
Idem Dylan.
Quindi chi è?
Lo guardo in silenzio e fa un sorriso incrociando le braccia appoggiato alla porta: "Oh, ti sei dimenticata di me? Mi offendi così."
Faccio una smorfia in silenzio e dopo qualche secondo realizzo, con sorpresa, che è lui.
Mio cugino.
Il figlio di mio zio Alex.
Cameron.
Cosa..?
È diverso.
Non me lo ricordavo così.
Ok, che eravamo bambini ma..
Era castano.
Ora è biondo.
Ha un'orecchino all'orecchio sinistro.
Nota la mia espressione sorpresa e fa un sorriso staccandosi dalla porta: "Eccola, l'espressione sorpresa."Cerco di tirarmi su lentamente per mettermi seduta facendo una smorfia di dolore.
Viene verso di me dandomi una mano e, appena sono seduta, si siede sul bordo del letto guardandomi tornando serio.
Lo guardo attentamente ancora sorpresa toccandogli una spalla: "Cosa..? Sei cambiato. Come sapevi che ero in ospedale?"
Alza le sopracciglia adesso lui sorpreso per poi indicarsi intorno: "Pensi che.. questo è un'ospedale? Non sai dove sei?"
È impazzito?
È un'ospedale.
Non me lo sto immaginando.
Lo guardo ancora una volta confusa e lui fa una smorfia parlando sottovoce: "Ti sei.. cacciata in qualche guaio diciamo così.. se mio padre ti ha portato al laboratorio due giorni fa."
Eh?
Due giorni fa?
Laboratorio?
Giro lo sguardo guardandomi intorno non capendo e, appena realizzo cosa intende, spalanco leggermente gli occhi.
Oh no.
Il laboratorio.
Maledizione.Sto per aprire la bocca quando vedo vicino alla porta della stanza mio zio appunto.
Ecco.
Dovevo immaginarmelo.
Cavolo.
E adesso?
Non posso muovermi perché sono dolorante.
Maledizione.
Rimango in silenzio guardandolo e Cameron segue il mio sguardo notando, subito dopo, il padre.
Mio zio lo nota spalancando gli occhi visibilmente sorpreso: "Cameron..? Che.. sei qui."
Lo guarda alzandosi dal letto uscendo dalla tasca un pacchetto di sigarette serio incamminandosi verso la porta: "Sono qui solo per mia cugina, ora me ne vado."
Sta per toccargli la spalla ma Cameron evita la mano superandolo e alzando la voce: "Ci vediamo dopo, Chloe." E subito dopo esce.
Mio zio mi guarda in silenzio per poi girarsi e seguirlo fuori dalla stanza.Tiro un sospiro guardandomi intorno poi appoggio la testa allo schienale del lettino chiudendo gli occhi.
Non posso rimanere qui.
Non voglio parlare con questi.
Quindi meglio se mi faccio forza..
E me ne vado.
Sarà difficile, ma devo provarci.
E non devo farmi vedere.
Aspetterò il momento giusto.
Poi andrò via.
Costi quel che costi.(...)
*La sera..*
Cameron POV:
È arrivato il padre di Chloe.
Finalmente direi.
Forse sono troppo cattivo, lui non c'entra nulla.
Anzi, è sempre stato buono con me.
C'è l'ho solo col fratello.
Mio padre.
Poi la figlia non sta bene.
Meglio se gli vado a parlare.
Mi alzo dalla sedia tenendo la sigaretta non ancora accesa tra le dita e incamminandomi verso di lui vedendolo in difficoltà.
Non sa nulla di questo posto.
O in generale.
Buon per lui.
Almeno non ha altri problemi aggiuntivi.
Da quando ho scoperto di questo posto e.. di Barb..
Sono andato via.
Non volevo più avere nulla a che fare con mio padre e con Hawkins.
Ma ora rieccomi qui, tornato solo perché sapevo che Chloe era in città.
E, combinazione, è finita pure ricoverata qui.
Due posti che odio.
Raggiungo Jack sorridendo e, appena mi nota, mi guarda dalla testa ai piedi confuso.
Non mi ha riconosciuto nemmeno lui.
È una cosa di famiglia.
Si, sono cambiato, ma non mi sono ricostruito il viso.Faccio un sorriso avvicinando la sigaretta alla bocca per accenderla: "Jack.. anche tu non mi riconosci."
Mi guarda socchiudendo gli occhi e, appena realizza, mi indica sorpreso: "Cameron??"
Tutti così sorpresi.
Ok, questo non era il mio stile..
Ma, come ho già detto, si cambia.
Annuisco e, appena sto per prendere l'accendino, viene verso di me sorridendo abbracciandomi.
Rimango immobile facendo una smorfia confusa.
Da quando mi abbraccia?
Non lo faceva nemmeno quando ero piccolo.
Ricambio mettendo un braccio intorno alla sua spalla dandogli le pacche leggermente: "Già.. sei qui per Chloe-"
Si stacca subito dopo annuendo velocemente sospirando: "Oddio si, sai in che stanza è?"
Annuisco e, appena sto per parlare, sento un 'Maledizione!' venire da infondo al corridoio.
Ed è la voce di mio padre.
Che succede?
Guai in quest'inferno?
Mi giro confuso e lo vedo raggiungerci visibilmente nervoso: "Voi due, venite con me."
Alzo un sopracciglio togliendomi la sigaretta, ancora spenta purtroppo, dalla bocca: "Come scusa? Io non vengo-"
Mi interrompe fulminandomi con lo sguardo: "Si invece, tu vieni."
Roteo gli occhi seguendoli controvoglia incrociando le braccia.
Dove ci porta ora?
Poi cosa vuole da me?
Appena tornato, già ha da sgridarmi per qualcosa?Entriamo in una stanza e noto che è la sala della sicurezza.
Con diversi televisori che trasmettono immagini di diversi punti della struttura.
Guardo attentamente uno per uno confuso e, appena sto per parlare, mi soffermo su uno.
È una stanza familiare..
Sembra quella dov'era Chloe.
Ma è vuota.
Mio padre segue il mio sguardo per poi fare un sorriso ironico: "Già, hai capito."
Cosa ho capito?
Che questo posto è inquietante?
Jack mi interrompe prima che posso parlare: "Mi spieghi che succede? Che ci fai tu qui? E dov'è Chloe?"
Mio padre fa una smorfia mettendo le mani nelle tasche dei jeans: "Lavoro in questo posto.. e Chloe è scappata."
Che?
Scappata?
Come fa se non si teneva nemmeno in piedi?
Sarebbe stata presa subito.
Trattengo una risata e lui riprende a parlare: "Casualmente dopo la visita di mio figlio." Poi sposta lo sguardo su di me serio.
Faccio una risata indicandomi alzando le sopracciglia: "Ah, ora la colpa è mia se qui la sicurezza non ha visto una ragazzina sofferente scappare via?"Mi guarda serio socchiudendo leggermente gli occhi: "Quando ho notato che stava scappando abbiamo provato a fermarla cercandola ovunque ma è riuscita a fuggire."
Sposto lo sguardo altrove parlando sottovoce: "Già, che peccato eh."
Noto il suo sguardo diventare sempre più infastidito.
Mi ha sentito.
Già.
Ma non posso farci nulla.
Mi diverte questa situazione.
Per entrare qui o andare al piano sottoterra la sicurezza è altissima che ti beccano subito..
Ma poi una ragazzina sofferente è scappata senza problemi.
Jack ci interrompe prima che possiamo riprende a discutere alzando la voce: "Okay, dov'è mia figlia ora?!"
Mio padre lo guarda serio alzando le spalle: "Non lo so, dobbiamo cercarla-"
Roteo gli occhi uscendo dalla stanza e incamminandomi verso l'uscita.
Sono stanco.
Torno a casa.
Sono problemi suoi.
Appena sono fuori dal palazzo mi sento prendere dal braccio.
Mi giro confuso e mio padre mi guarda serio: "Davvero? Te ne vai e non ci aiuti a trovare tua cugina?"
Faccio una smorfia tirando fuori la sigaretta: "Bravo, lo hai capito. Sta meglio fuori da questo posto anche se è ferita, fidati di me."
Mi guarda abbassando la voce per non far sentire alle guardie vicino alla porta: "Cameron.. io voglio solo aiutarla, non lo hai davvero capito?? Pensi che metterei in pericolo la mia famiglia?"
Indietreggio alzando un sopracciglio serio: "Già.. chiedilo a Barb."
Fa una smorfia roteando gli occhi muovendo una mano: "Lo sai che sono venuto qui a lavorare dopo quello che è successo, volevo capire-"
Lo interrompo alzando una mano facendo un sospiro: "Non cercare di giustificarti, perfavore. Forse volevi capire se questo posto centrava, ok, ma sei rimasto qui."
Sta per parlare ma mi giro incamminandomi accendendo la sigaretta.Non voglio più ascoltarlo.
Non ne ho bisogno.
Spero solo che Chloe stia bene ovunque si trova.
Non aiuterò a trovarla.
Come ho già detto, sta meglio fuori da questo posto anche se ha bisogno di cure.
Troverà un modo.
È una ragazza intelligente.
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Love Kills [Steve Harrington]
Fanfiction(La storia è ambientata dopo la prima stagione. I personaggi solo saranno quelli della serie ma il resto no.) 1984, Hawkins, Indiana. Hawkins è una cittadina normale, tranquilla. O almeno così sembrava. Nel 1983 un ragazzino di nome Will Byers scom...